Contrordine: la pornografia sembra aumentare il desiderio sessuale

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Fino ad oggi si erano ricevute solo notizie allarmanti e drammatiche riferite al consumo frequente ed abituale di pornovideo; questa notizia, nella storia clinica di un uomo, era considerata un fattore capace di alterare la normale risposta sessuale, in particolare nel maschio molti medici e psicologici avevano osservato la comparsa di alcuni problemi all’erezione.

 

A questa prospettiva, tutta negativa, una ricerca, condotta presso l’University of California di Los Angeles (UCLA) e della Concordia University e pubblicata in questi giorni sulla rivista Sexual Medicine, sembrerebbe dare delle indicazioni completamente diverse arrivando a sostenere che il consumo di materiale pornografico, non solo non scatenerebbe problemi erettivi, ma addirittura, aumenterebbe il desiderio sessuale.

Per arrivare a questa conclusione, originale e diversa, sono stati studiati 280 uomini mettendo in relazione il loro consumo settimanale di pornovideo con il punteggio ottenuto attraverso un questionario, accettato in tutto il mondo andro-urologico, che valuta l’erezione maschile, e cioè l’International Index of Erectile Function.

I risultati così raccolti, fatte tutte le dovute analisi, correlazioni e comparazioni dei dati clinici ottenuti, sarebbero controcorrente; oltre a non riscontrare alcuna correlazione tra “porno dipendenza” e deficit dell’erezione, hanno rilevato che i maschi, che facevano più uso di materiale pornografico, mostravano meno problematiche nella sfera del desiderio e avevano più facili livelli di “eccitazione”.

Qui lo scontro tra psicologici e sessuologici, su una problematica ancora controversa, sembra acuto e, mentre da una parte si parla di “desensibilizzazione” con relativa diminuzione del desiderio sessuale e deficit dell’erezione per chi fa uso di filmati pornografici, dall’altra si dice il contrario e si arriva ad affermare che non ci sono problemi e ad accusare poi la controparte di esagerare nell'ipertrofizzare alcuni aspetti negativi, legati alla pornografia, dove è più probabile che la disfunzione erettiva sia invece legata ad altre problematiche, come ad esempio l’ansia da prestazione o l’uso non corretto di alimenti o di particolari sostanze o problemi clinici più seri, come le problematiche cardiovascolari ed altro ancora.

Si rischia, così facendo, di creare, su basi non realistiche, una nuova patologia ed affermare, in modo assoluto e categorico, che la pornografia è un fattore capace di scatenare un disturbo dell’erezione non aiuta i medici, ma soprattutto gli interessati, a capire la causa vera del loro problema sessuale.

Quest’ultima considerazione clinica deve essere ben valutata e tenuta presente.

 

Fonte:

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/sm2.58/full

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/news/neurologia/4764-troppa-pornografia-puo-far-male-al-cervello.html

 

Data pubblicazione: 31 marzo 2015 Ultimo aggiornamento: 13 aprile 2015

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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52 commenti

#5
Ex utente
Ex utente

Perché, qualcuno ha mai sostenuto che faceva diminuire il desiderio?

#6
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Diverse ricerche, soprattutto in ambito sessuologico, sosterebbero non solo un calo del desiderio ma anche importanti problematiche a livello dell'erezione.

#7
Ex utente
Ex utente

Boh? magari posso capire i problemi legati all'erezione (in teoria), ma non a quelli del desiderio. credo che lo scopo dei "pornografi", oltre a racimolare soldi, è quello di scatenare il desiderio sessuale negli individui, altrimenti non si spiegherebbero tutti quegli accessi ai siti pornografici gratuiti

#8
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
la sua osservazione sembra seguire gli orizzonti tracciati da quest'ultima ricerca californiana.

#9
Ex utente
Ex utente

Dott. Beretta, ma mi pare una cosa evidente. la pornografia è stata creata apposta per stimolare i desideri nascosti delle persone e per "attizzare" gli istinti sessuali. quando noi eravamo ragazzi non esisteva il web, ma c'erano i giornaletti, ma la sostanza rimane quella. magari si può discutere che troppa pornografia crea dipendenza psicologica-patologica, ma qui ci spostiamo su un terreno un poco differente

#10
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

I risultati del lavoro qui ricordato , ci direbbero che , fatte tutte le dovute analisi, correlazioni e comparazioni dei dati ottenuti, oltre a non riscontrare alcuna correlazione tra “porno dipendenza” e deficit dell’erezione,si riscontra che i maschi, che facevano più uso di materiale pornografico, mostravano meno problematiche nella sfera del desiderio e avevano più facili livelli di “eccitazione”.

#12
Dr. Armando De Vincentiis
Dr. Armando De Vincentiis

c'è la possibilità che gli studi precedenti osservassero correlazioni indipendenti da un vero rapporto causa effetto.
mi intendo:
maggior uso di pornografia, eccessiva masturbazione, ovvia difficoltà di erezione e/o desiderio durante il rapporto.

quest'ultimo, studio, probabilmente, è riuscito ad isolare meglio le variabili. Lo ritengo più puro :-)

#13
Dr. Giuseppe Santonocito
Dr. Giuseppe Santonocito

Ciao Giovanni
È possibile che ci siano altri fattori intervenienti nel mediare la risposta di eccitazione, ancora non messi bene a fuoco dalla ricerca.
Ma se consideriamo la videopornografia in particolare, non qualunque tipo di pornografia, si può fare un paragone approssimativo (ma nemmeno tanto) con altri tipi di addiction, come ad es. la cocaina: può aumentare desiderio ed eccitazione, ma può anche abbatterle drasticamente.
Dipende dall'uso o dall'abuso che se ne fa.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1137-deficit-erettile-e-mancanza-del-desiderio-quanto-e-dannosa-la-pornografia-online.html

#14
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Armando e Giuseppe,
ottime le vostre osservazioni; credo comunque che la novità principale della ricerca sia stata quella di aver preso a random dei maschi, senza apparenti problemi sessuali, è stato valutato il loro consumo di materiale pornografico, in particolare pornovideo, hanno studiato la loro "attività sessuale" e poi, con complessi confronti statistici, sono arrivati a queste conclusioni, un pò diverse rispetto a quelle ottenute da precedenti ricerche che partivano invece da persone con già dichiarati problemi sessuali.

#15
Ex utente
Ex utente

Rispondo al dott. De Vincentiis: ciò che dice ha senz'altro un fondo di verità, ma credo che sia più rapportabile agli uomini di mezza età che per i soggetti giovani

#16
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Caro Giovanni,
approfitto della tua ospitalità per allegare questa mia lettura sull'argomento.

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4391-e-se-la-pornografia-non-facesse-poi-cosi-male.html

Desideravo aggiungere qualche nota per l'utente che chiedeva ragguagli sul desiderio sessuale.
La vera problematica non è il desiderio sessuale in se, ma la sua modalità di accensione e la netta differenza tra "piacere solitario" e " piacere condiviso", che Solitamemte seguono percorsi differenti.
La problematica maggiore per chi utilizza la pornogtafia in maniera massiccia è provare/trovare piacere da e per il partner.

#18
Dr. Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria Brunialti

Vedo ora la News e la interessante discussione.

Per quanto riguarda la correlazione tra utilizzo di porno da Internet e risposta sessuale e dipendenza, va presa in considerazione anche la variabile età. L'abuso di porno nell'età pre- e adolescenziale potrà creare con più facilità dipendenza, proprio perchè si trova a confrontarsi con una esperienza concreta ancora ridotta e con una incompleta maturazione della personalità, oltre che del cervello.L'iper utilizzo potrà dunque causare una scarsa motivazione alla ricerca della sessualità
reale, unita a un ridotto interesse alla sessualità reale per divario
tra quanto possibile realizzare e quanto "vissuto" in Internet; nelle situazioni concrete questi elementi possono causare difficoltà di erezione o eiaculazione precoce da ansia da prestazione.
(Credo di ricordare una corposa indagine di F. Foresta e SIASM inerente a ciò - 2014).
Nell'età adulta invece, il tipo di utilizzo e dunque rischio di dipendenza può passare attraverso una linea di confine tra chi manifesta curiosità ma associata a un vissuto sessuale appagante, e chi la vive l'esperienza in Internet come alternativa ad una sessualità reale deludente o ad una solitudine relazionale.

#20
Ex utente
Ex utente

Come purtroppo affermava Karl Popper ci troviamo con un problema di falsificabilità e di metodo scientifico.
Una correlazione diretta e "pura" può non sembrare tanto "pura" a, magari, un esperto di un altro settore.
Si tratta di una guerra di teorie ideologiche più che scientifiche, morali più che mediche.
Purtroppo poi le vittime sono spesso i giovani che, essendo facilmente suggestionabili diventano loro stessi di una previsione auto-avverante.

La pornografia fa male o fa bene? Aumenta il piacere o lo diminuisce? Aiuta la coppia o la distrugge? causa dipendenza o no?

Ritengo che sia molto più interessante analizzare il profilo psicologico di chi sceglie una certa teoria invece che un altra, ma sarebbe una inutile Meta-psicologia.

Ed in risposta alla dr.ssa Randone, nonostante io abbia un "buon rapporto" con la pornografia, la mia vita sessuale, sia quella privata che quella di coppia è assolutamente soddisfacente, e non sono un ragazzino di primo pelo!
E' credibile una persona che afferma che il sole è sorto quando ancora ci sono le stelle?

#21
Ex utente
Ex utente

Causa dipendenza psicologica. su questo sono d'accordo tutti

#22
Dr. Giuseppe Santonocito
Dr. Giuseppe Santonocito

Utente 383106

Ciò che sta affermando è un utile spunto di riflessione, ma va precisato meglio. Altrimenti rimane un discorso astratto e poco centrato tanto quanto l’apparente contraddizione che vorrebbe evidenziare.

Dico “apparente” perché molti studi scientifici sembrano in contraddizione fra loro. In realtà, indagando meglio, quasi sempre si scopre che le differenze di conclusioni possono essere ricondotte a differenze di variabili analizzate. O perché un ricercatore era onestamente interessato a determinati aspetti più che ad altri, o perché alcune variabili non erano note o misurabili al momento dello studio. A volte poi le ricerche sono tendenziose, si occupano cioè deliberatamente di analizzare alcune variabili a scapito di altre. Del resto anche i ricercatori sono esseri umani (finora; perché adesso ipotesi e analisi dei dati automatiche iniziano a farle anche i software: http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=595, ma questo è un altro discorso).

Sulla questione dipendenza sì/dipendenza no, anche questa è complessa e non può essere liquidata in modo tranciante, o sì o no, o bianco o nero. Se legge l’inglese le suggerisco quest’articolo, giornalistico, ma ben fatto:

http://www.huffingtonpost.com/johann-hari/the-real-cause-of-addicti_b_6506936.html

che cerca di rispondere alla domanda: perché le sostanze non sempre e non in tutti gli individui causano dipendenza? In sostanza uno dei fattori, noto già dal 1970, è la differenza di ricchezza sociale in cui è immerso l’individuo. Persino nei topi, quando invece della solitudine di una piccola gabbia vuota e senza compagni l’animale viene collocato in una specie di Luna Park per topi, pieno di cunicoli, ruote, scivoli e altri giochi, e altri compagni con cui divertirsi, calano drasticamente le probabilità di sviluppare una dipendenza da sostanza.

Nella videopornografia è la stessa cosa. Se si va a vedere la vita che fa l’onanista dipendente incallito quasi sempre si nota una povertà sociale e relazionale (e *anche* sessuale) di fronte alla quale viene da chiedersi come fanno a esistere individui così che *non* sviluppano una dipendenza.

Di contro, esistono persone che hanno una vita normale e di tanto in quanto fanno uso di pornografia (o di sostanze) senza mai diventarne dipendenti.

#23
Ex utente
Ex utente

All'UTENTE 348127: "Causa dipendenza psicologica. su questo sono d'accordo tutti".
...Tutti chi, oltre te ovviamente? intendi tutti come in "il sole gira intorno alla terra, lo sanno tutti", o più come in "la terra è piatta, lo sanno tutti", o "la masturbazione fa diventare ciechi, lo sanno tutti"?
La SCIENZA non si fa in questa maniera, al massimo la politica o lo show business.

Meno male che almeno il dott. Santonocito ha capito immediatamente a che cosa stessi riferendomi: su come i dati possono venire manipolati, stesso durante l'esperimento cosiddetto "chiuso" ovvero "perché un ricercatore era onestamente interessato a determinati aspetti più che ad altri, o perché alcune variabili non erano note o misurabili al momento dello studio." Sul concetto facilmente travisabile di dipendenza psicologica ed altri concetti che, invece di venire analizzati a fondo, diventano un semplice pretesto per spingere avanti una teoria a cui si è "affezionati", garantendola invece che confutandola.

Ho trovato estremamente utile e documentato di Johan Harry e vorrei citarne una parte: "We have created human societies where it is easier for people to become cut off from all human connections than ever before" - "Abbiamo creato società umane dove è facile per la gente rimanere staccati da tutti i rapporti umani".
Cosa che spingerebbe chiunque a fare qualunque cosa: tipo trattare dati statistici e considerarli realtà.
Non ti piace la droga? Allora si dirà che è stata colpa della droga (qualsiasi essa sia, dall'alcool all'eroina).
Hai paura del sesso? Allora è la pornografia o la masturbazione.
Ma nessuno cercherà di cambiare l'ambente in cui il tossicodipendente vive.

#24
Ex utente
Ex utente

Chissà com'è che i siti porno sono tra i più cliccati in assoluto dopo quelli di Youtube e Facebook... chissà, eh? la popolazione, dai 12 anni di età fino ai 75, sta lì attaccata a smatennare su Youporn e simili. ma per piacere!

#25
Dr. Giuseppe Santonocito
Dr. Giuseppe Santonocito

Per stemperare i toni, tuttavia, vale ricordare che spesso "smetto quando voglio" significa in realtà "non riesco a smettere".

#26
Ex utente
Ex utente

Dott. Santonocito, qui non è questione di "stemperare" i toni. uno, alla fine, è libero di pensarla come meglio crede, ma i fatti, con dati alla mano, parlano chiaro. è inutile stare qua a fare i santarellini o i moralisti

#27
Dr. Giuseppe Santonocito
Dr. Giuseppe Santonocito

Beh, i non proibizionisti di solito sono tutt'altro che moralisti. Moralista, invece, spesso è chi sostiene rigidamente una posizione, senza cedimenti.

Ma lei a quali dati si riferisce, esattamente?

Perché la questione è proprio che dati diversi, prodotti da studi diversi, possono dare origine a conclusioni diverse.

#28
Ex utente
Ex utente

A me, proprio qualche post qua sopra, è stato detto che la pornografia non dà dipendenza psicologica e mi è stato fatto notare anche con un tono poco simpatico

#29
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile utente,

si rilegga attentamente le ponderate riflessioni che il collega Santonocito ha qui scritto.

#30
Ex utente
Ex utente

Ho letto, ma io mi sono sentito attaccato da un utente. poi, è acqua passata

#31
Ex utente
Ex utente

Signori, ho voluto semplicemente sollevare una questione di valutazione scientifica e di statistica che interessa tutte le scienze ed in particolare quelle umanistiche.
Non pensavo che una battutina spotesse sollevare un tale polverone!
Lo strano attaccamento ad un certo tipo di discorso ed una rabbia tale mi sembrano fuori luogo in un ambiente scientifico come questo.

Inoltre l'intervento del dott. Santonocito, proprio su questo punto verteva (avendo ascoltato, o meglio letto, il mio intervento), è una cosa che si chiama esperimento chiuso.
Nessuno voleva offenderla né aggredirla: quanti anni ha per curiosità?

#32
Ex utente
Ex utente

Il concetto che, senza bisogno di mandare a quel paese la gente, cercavo di esprimere era: ma questa dipendenza viene veramente da un certo tipo di condotta o sostanza?
Ci sono sì situazioni del genere ma, sempre più spesso, è l'ambiente che crea un certo tipo di situazione di dipendenza.
Nell'atomizzazione della società moderna si arriva a dipendere da tutto, dipendenze psicologiche che superano spesso la capacità reattiva mentale del paziente: dalla donna vittima di abusi che non vuol lasciare il partner al burocrate affamato di piccoli dispetti.
Non stiamo parlando di sostanze come l'eroina ed altri derivati degli oppiacei che, fisicamente e chimicamente, portano ad una dipendenza diretta.

#33
Ex utente
Ex utente

Bene, trovo che questa sua espressione sia poco felice (e sì, mi ha infastidito): "...Tutti chi, oltre te ovviamente? intendi tutti come in "il sole gira intorno alla terra, lo sanno tutti", o più come in "la terra è piatta, lo sanno tutti", o "la masturbazione fa diventare ciechi, lo sanno tutti"?"
Noi non ci conosciamo e non abbiamo mai preso neanche un caffè insieme. credo che lei si sia preso un po' troppe confidenze, se vuole saperla tutta. per quanto riguarda la mia età anagrafica, non capisco cosa possa importarle. comunque, gliela comunico: 46 anni. sono forse troppo vecchio? o troppo giovane per le sue aspettative?

#34
Ex utente
Ex utente

Pensavo di stare parlando con qualche ragazzino adolescente. In ambiente scientifico capite che non si può affermare "lo sanno tutti", giusto?
Mentre cercavo di fare un dibattito scientifico sul metodo scientifico lei arriva e manda a quel paese la gente: non mi sembra corretto.

#35
Ex utente
Ex utente

Io non ho mandato a quel paese nessuno. se lei ha percepito questa cosa, mi dispiace, ma è un suo fraintendimento. la pornografia genera dipendenza, così come dà dipendenza la nicotina o la cannabis (che dà anche dipendenza psicologica, oltre che fisica). con i siti porno gratis e accessibili a tutti, questa dipendenza psicologica è aumentata a dismisura. chi si collega anche solo per 5 minuti, lo farà tutti i giorni e per periodi di tempo sempre maggiori. le cose stanno così. qui contano le percentuali e queste percentuali sono altissime

#36
Ex utente
Ex utente

Va bene, avete ragione voi.

#37
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Cari Utenti,
inviterei tutti a ritornare ora alle considerazioni iniziali, postulate dalla ricerca, condotta presso l’University of California di Los Angeles (UCLA) e della Concordia University, che arriva a sostenere che il consumo di materiale pornografico, non solo non scatenerebbe problemi erettivi, ma addirittura, aumenterebbe il desiderio sessuale.

#38
Ex utente
Ex utente

Condivido, dott. Beretta. la notizia iniziale era un altra e io condivido (come già avevo espresso nei primi post) che un uso non sconsiderato della pornografia possa aumentare il desiderio sessuale

#39
Ex utente
Ex utente

Perdonatemi per il disguido ed il poco dignitoso litigio avuto con l'altro utente.
Non avevo intenzione di sollevare un tale vespaio sopratutto dal momento che, come si sarà intuito dalle lunghe ed elaborate risposte, sono molto interessato all'argomento in particolare, alla psicologia un po' meno in particolare e della Scienza in generale.

Avrei una domanda specifica: sessuologi e psicologi come sono divisi su questo problema? Intendo: vi è una frattura netta fra sessuologi e psicologi o sono diversamente distribuiti all'interno delle due correnti? (non so se mi sono spiegato bene).

#40
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Domanda complessa a cui forse può darci qualche lume il collega Santonocito.

#41
Dr. Giuseppe Santonocito
Dr. Giuseppe Santonocito

Per conto dei sessuologi potranno rispondere i sessuologi.

Dal punto di vista psicoterapeutico non c'è alcuna frattura, a quanto mi risulta, perché si cura solo ciò che è necessario curare. Come con le sostanze, anche nelle dipendenze senza sostanza si cura se effettivamente c'è un problema da curare. Altrimenti no. Non a caso si distingue fra uso e abuso.

Per il resto vale quanto detto, ovvero conta molto la predisposizione individuale non solo e non tanto ALLA dipendenza, ma a condurre o meno una vita ricca di piaceri "veri" che non lasci spazio alla persona per cercare surrogati disfunzionali.

Come dice il proverbio: l'ozio è il padre dei vizi.

In altre parole le dipendenze possono essere problemi secondari, rispetto ad altri di altro tipo oppure primari. Capisco che se si è abituati a pensare in bianco o nero può essere fastidioso sentirsi dire che molti problemi in ambito umano non possono che avere spiegazioni multifattoriali, ma tant'è.

Spesso l'utente incallito di videopornografia è una persona ritirata, non molto portato per le relazioni sociali, con problemi di autoimmagine o affetto da ansia sociale. A quest'ultimo proposito si veda il mio ultimo video:

http://on.fb.me/1FNSLxy

#42
Ex utente
Ex utente

Aggiungo solo una semplice ed eclatante notizia, che in parte esula dal topic di questo articolo del dott. Beretta: secondo il Catechismo Romano attualmente in vigore, guardare immagini pornografiche costituisce un peccato mortale. idem la masturbazione (per loro, guardare immagini hot e masturbarsi, è grave quanto uccidere una persona o rubare o corrompere qualcuno). veramente non ho idea come si faccia a dire ad un ragazzino di 15 anni che, se si masturba, andrà dritto all'inferno. boh? ma ci sono sul serio ancora genitori e preti che inculcano questi avvertimenti ai ragazzi?

#43
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Non conosco i dettami e le regole dettate dal "Catechismo Romano" ma penso che il buon senso, ideologie e dogmatismi a parte, generalmente prevale e pochi sono quelli che, su questi temi di natura fisiologico-comportamentale, oggi drammatizzano ed arrivano a condividere testi come quello da lei ricordato.

#44
Ex utente
Ex utente

Io l'ho scoperto per caso ieri sera guardando un intervento di Don Rigoldi su Youtube, che appunto suggeriva ai vescovi di rivedere il catechismo su quella questione "atti impuri". che la masturbazione venisse vista come un peccato dalla Chiesa Cattolica (e da altre religioni, intendiamoci. è condannata anche dall'islamismo e dall'induismo - almeno così credo) non è un mistero o una novità, ma io pensavo che si trattasse di un peccato veniale e non addirittura mortale. io mi trovo d'accordo con lei, dott. Beretta, ma se i vescovi, ancora oggi, nel 2015, condannano queste cose come "mortali", i parroci e i preti comuni, devono per forza attenersi a ciò che dicono i loro superiori. solo Don Gallo, Don Rigoldi, Don Ciotti e qualcun altro hanno mosso dei dubbi e delle critiche. poi, chiaro, la maggior parte dei fedeli che vanno a messa, fanno un po' come gli pare

#46
Ex utente
Ex utente

Io ho un mio sentimento religioso (molto personale, per la verità). finché posso, cerco di rendermi utile agli altri e mi sento appagato da ciò, ma non mi sento assolutamente in colpa di essermi sparato le mie "pippette" in gioventù o di aver visto qualche immagine "osè". non vedo perché il Padre Eterno debba prendersela per queste sciocchezze, no? saluti e buona vita a tutti!

#47
Specialista deceduto
Dr. Giorgio Cavallini

Scusate: un par de tette un po di gnocca mai uccisero. Il problema sta nell' osservatore.

#48
Ex utente
Ex utente

Fuor di dubbio, dott. Cavallini. poi, se Dio voleva privarci dei piaceri del sesso, perché allora dotarci di un apparato sessuale funzionante (specie quando si è giovani)? ma poi, durante lo sviluppo e l'adolescenza, è impossibile sopprimere il desiderio di masturbarsi. anche a non volerlo fare, eccolo là che arrivano dei sogni peccaminosi (mandati dal diavolo, ovviamente) di notte e il gioco è fatto. allora si dovrebbero considerare peccati mortali anche i sogni bagnati? mah! sul serio, io non so come ragionano alcuni vescovi e cardinali. ma loro, non sono mai stati giovani, mi domando?

#50
Ex utente
Ex utente

Approvo! e più vita sociale vera, non virtuale

#51
Utente 404XXX
Utente 404XXX

Mah.. secondo me la videopornografia (e sottolineo video) fa male, l'ho sperimentata su di me, e poi l'ho eliminata dalla mia vita, devo dire che è migliorata molto sotto ogni aspetto.. non c'è proprio paragone.

#52
Ex utente
Ex utente

C'è molta differenza tra video-pornografia e quella classica, a foto su carta? anche la seconda potrebbe diventare una mania compulsiva. ai tempi delle medie, avevo un compagno di classe che collezionava decine e decine di riviste porno e oggi non ho idea di cosa potrebbe essere diventato! passava il tempo in bagno con quei giornaletti

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