Bere più acqua: questa è l'antica "ricetta" per ridurre le infezioni delle vie urinarie

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 

Questa, non proprio nuova, indicazione è stata riproposta da un recente lavoro, presentato all’annuale “Infectious Disease Week", svoltasi quest’anno a San Diego, in California.

Si stima che le infezioni delle vie urinarie interessino, nel corso della loro vita, circa il 60% delle persone di sesso femminile e in circa il 25% dei casi, cioè una su quattro, si possono verificare delle recidive.

 

 

E’ più facile per le signore soffrire d’infezioni del tratto urinario rispetto agli uomini, perché nel sesso femminile l'uretra è più corta e quindi è più semplice per eventuali microrganismi percorrerla ed arrivare subito in vescica: inoltre la vicinanza del meato uretrale esterno all’ampolla rettale e alla vagina (territori anatomici sempre ricci di flora batterica, anche saprofita) costituisce un altro fattore di rischio che può favorire un problema infiammatorio delle vie urinarie e causare un'infezione.

Queste problematiche infiammatorie negli Stati Uniti d’America portano, in un anno, più di dieci milioni di donne da un urologo.

 

    

 

Alcuni ricercatori dell’Università di Miami hanno, a questo proposito, valutato 140 donne in età pre-mestruale, sane ma soggette a frequenti infezioni recidivanti del tratto urinario, più di tre in un anno.

Il gruppo è stato suddiviso ulteriormente ed equamente in due sottogruppi: al primo è stato indicato di bere tre pinte in più di acqua (circa 1,4 litri) al giorno mentre all’altra metà delle signore non è stata data alcuna indicazione e quindi questo gruppo è stato così considerato come il gruppo di controllo.

Dopo un anno, alle valutazioni finali, si è osservato che le donne del gruppo di controllo mantenevano la loro media annuale di 3,1 infezioni delle vie urinarie mentre nel gruppo di donne, che avevano rispettato l’indicazione a bere tre pinte di acqua in più al giorno, le recidive annuali erano scese a 1,6 con una riduzione complessiva dei problemi infiammatori del 48%.

 

  

 

Si è confermato così in modo “matematico” che il bere più acqua riduce le possibilità di recidive infiammatorie delle vie urinarie molto probabilmente perché interviene il fenomeno “lavaggio“, che non permetterebbe ai vari microrganismi, che possono scatenare una infezione, di “attaccarsi e di aderire” alle pareti della vescica, poi più liquidi ci sono e minore è la concentrazione di batteri presente nelle vie del tratto urinario.

Soluzione in apparenza molto semplice ma forse non sempre praticabile in tutti i casi, ad esempio in presenza di una vescica iperattiva oppure di un problema sistemico, come una ipertensione arteriosa maligna; quindi si ritorna sempre alla necessità di procedere, in primis, ad una precisa ed attenta valutazione medica ed urologica in diretta.

 

Fonte:

http://www.sciencenewsline.com/news/2017100522560034.html 

Altre informazioni: 

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/199-cistiti-ed-uretriti-quando-l-urina-brucia.html

 

Data pubblicazione: 22 novembre 2017

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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