Ho un Io destrutturato? sono anch'io malata come mia madre?

Salve sono una donna di 29 anni, sposata da due anni e mezzo, senza lavoro, e con una situazione economica pessima per il momento.io e mio marito circa 3 anni fa abbiamo deciso di sposarci dopo 2 anni di convivenza, lui aveva trovato un buon lavoro, guadagnava bene, e io ero in cerca di un lavoro par time, visto che amo la vita di casa, e badare alla mia famiglia, fare per lo più la casalinga, anche se ho diversi hobbyes, come la pittura, leggere libri, cucinare e fare torte.
Abbiamo dunque deciso di fare un finanziamento per sposarci e comprarci i mobili visto che i miei suoceri non ci hanno voluto aiutare e i miei genitori ci hanno potuto dare solo 5000 euro. Ma purtroppo dopo il nostro matrimonio avvenuto a maggio 2012, ad agosto dello stesso anno mio marito perse il lavoro, e nonostante molte ricerche è ancora disoccupato, andiamo avanti con la disoccupazione, ma dobbiamo pagare il finanziamento, e l'affitto, e non c'è la facciamo, e ovviamente le continue telefonate dei creditori ci fanno stare male, e mi irrito facilmente, perché non sappiamo come fare.
Nel Luglio del 2013 mio padre è stato male ha dovuto togliere un tumore ed io e mio marito e mia sorella lo abbiamo dovuto sostenere molto, perché mia madre, che soffre di schizofrenia, non riusciva a sostenere neanche se stessa.
Io allora comincia a pensare di tornare in terapia, magari avere un consulto con la mia vecchia psicologa, da cui sono stata in terapia per circa due anni all'età di 23.anni, perché temevo per la mia salute mentale, visto la situazione di mia madre. Inoltre ad ottobre è morta mia zia, in un tragico incedente stradale e questo mi sconvolse e decisi di entrare in terapia, pensavo in realtà fossero poche sedute, poi la mia terapeuta mi propose di fare terapia di gruppo per circa 6 mesi per completare il percorso precedente, devo ancora svuotarmi di molta rabbia repressa, e sconfiggere la mia paura di sbagliare che mi impedisce di tenermi un lavoro per più di una settimana, A Parte questo ultimamente le ho espresso il forte risentimento che provo nei confronti di mia suocera, per i problemi che abbiamo avuto per sposarci, perché lei non ha aiutato il figlio, non ci hanno aiutato con il matrimonio etc, e lei mi ha detto che non ho il diritto di essere arrabbiata con mia suocera perché non è mia madre, ma la rabbia purtroppo è un sentimento che nasce spontaneo secondo me e non si può controllare.
Inoltre quando le ho raccontato che l'anno scorso ci fu una lite con i parenti di mio marito e che mi irritai talmente tanto che mandai a quel paese mio marito e la sua famiglia e che così facendo ottenni solo insulti da mia suocera, la mia psicologa mi disse che dovevo arrabbiarmi solo con mio marito , quindi io le dissi che si mi ci sono arrabbiata pure, perché lui non ha preso le mie difese, ma siccome non voglio che lei mi mette contro mio marito , ho omesso di dirglielo subito. Adesso vorrei sapere secondo voi, ho un io destrutturato come pensa lei, ho dei deliri? Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
nonostante le informazioni fornite, solo uno specialista in presenza che possa valutare adeguatamente la sua condizione può fornirle una diagnosi e rispondere con precisione alle sue domande finali.

Tutttavia la situazione contingente che descrive - difficoltà economiche, eventi tragici - è certamente stressante e destabilizzante e concorre a sostenere ed alimentare sofferenza e rabbia che sembrano avere radici più datate e si riverberano in diversi ambiti della sua vita, come ad esempio le relazioni con la famiglia di suo marito, i problemi in ambito lavorativo che lei fatica a gestire in modo differente.


Credo siano elementi importanti su cui lavorare in terapia, continuando e completando il percorso precedente così come le ha detto la sua curante.

Come mai le è stato proposto un percorso di gruppo anziché individuale?

Non ci dice nulla del rapporto con suo marito e se ha la stessa sua visione rispetto al comportamento economico dei suoi genitori per quanto concerne il matrimonio e/o altro.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la mia collega dr.ssa Rinella, solo la sua terapeuta può rispondere alla sua domanda con cognizione di causa. È difficile e poco serio fornire diagnosi on line.
In ogni caso la situazione multi-stress che ci descrive certamente può creare momenti di scompenso, che non è detto siano definitivi.
Rispetto al conflitto con sua suocera, credo che la rabbia, prima o poi, debba essere superata come emozione, per lo meno prevalentemente.
Il problema è che sua suocera non cambierà solo perché lei lo vuole, e queste liti non faranno altro che peggiorare il rapporto con suo marito.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte, volevo rispondere alla dottoressa Rinella, in merito al mio rapporto con mio marito: io e mio marito siamo due persone molto simili, ci amiamo molto, e sin da quando ci siamo conosciuti abbiamo subito pensato di sposarci, perché entrambi crediamo nel matrimonio, abbiamo avuto poche liti serie, ci siamo sempre compresi bene, almeno finche i problemi lavorativi non si intromettessero rendendoci abbastanza nervosi, e quindi ogni tanto scatta la scintilla e il battibecco, ma non andiamo mai a dormire senza aver fatto pace, sia per piccoli screzi che per grandi incomprensioni.
Certo non siamo perfetti e anche lui ha i suoi difetti, tipo non riuscire a tenere testa a sua madre quando ci siamo scontrati in un paio di occasioni, mentre poi tornati a casa ammetteva che sua madre si era comportata male con lui, e che ci era rimasto male del suo comportamento, ma mentre io provavo a difenderlo , e a difenderci, lui non riusciva a dire altro che poche parole per tirarsi le sue ragioni.
Comunque so bene che tra i due sono io che ho più " carattere" e che lui spesso si lascia trascinare da me, preferendo non darmi contro, ma quando ha notato che io sbagliavo nei suoi confronti me lo ha sempre espresso, solo con più calma rispetto al mio modo di fare verso di lui.
Non sarà l'uomo perfetto, ma è l'uomo che io amo e che mi sta vicino sempre, che mi tira su, e forse come dice la mia psicoterapeuta non mi serve a fianco una persona come lui che mi assecondi, ma piuttosto una persona che mi sproni, ma per me questo non è un buon motivo per non amarlo, in fondo nessuno di noi ha a fianco l'uomo che soddisfi tutte le necessità, non so se mi riesco a spiegare. Non sopporto comunque che venga messo in dubbio il suo valore, questo fa scattare in me un meccanismo di difesa che magari mi porta a deviare il discorso su altre cose, e può sembrare che dica cose senza senso, anche se non so se sia questo che è successo ultimamente in terapia.
Per quanto riguarda mio marito gli ho chiesto come la pensa realmente suo sua madre e su i suoi genitori, sul loro comportamento in base al nostro matrimonio, e mi ha confermato che la pensa come me, che comunque potevano aiutarci economicamente anche in minima parte ma non l' hanno fatto e questo lo fa arrabbiare, perché comunque non gli hanno neanche comprato il vestito , cosa che è comune abitudine fare per i figli.
La mia terapia adesso è in gruppo per questioni economiche inanzitutto , perché costa 30 euro a seduta piuttosto che 50, e poi perché la mia terapeuta ritiene che in un gruppo la risonanza terapeutica sia più forte, anche se a me a volte sembra di non avere abbastanza spazio... comunque sentirmi dire da lei:" non puoi lasciare la terapia, anche se hai difficili condizioni economiche, perché quello che hai mi impone di dirti che se lo farai devo consigliarti uno psichiatra che ti prescriva dei farmaci, altrimenti avrai dei problemi visto i tuoi deliri,...sei disconnessa dalla realtà... comunque devi trovarti un lavoro perché devi pagarti la terapia...", tutto ciò mi ha sconvolta e resa molto triste visto che sono anni che lotto per non entrare nel tunnel della schizofrenia, questo mi dimostra che allora sono impotente difronte a questa malattia
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<tutto ciò mi ha sconvolta e resa molto triste>

Gentile Utente,
mi lascia un po' perplessa quanto riporta poco sopra in merito alla sua curante.
Le ha riportato i suoi vissuti, come si sente in seguito a quanto le viene restituito, come ha fatto qui a noi?

Ritiene che questa terapia le stia portando benefici?
E in precedenza quella individuale?