Otoplastica in pz. diabetico i.d.

Buongiorno, dopo tante ricerche, in internet e non, mi rivolgo a voi per un possibile aiuto. sono un giovane di 29 anni, abito in prov. di Cuneo e sono diabetico dall'età di 12 anni (diab. insulino-dipendente), in attuale buon compenso glico-metabolico (confermato dai medici che mi seguono) e assenza di complicanze.
sono anni che vorrei correggere le mie orecchie a "sventola" o prominenti che dir si voglia, ma non mi sono ancora deciso a causa delle "voci" di un paio di persone (perlatro non diabetiche) che vi si sono sottoposte e che mi han parlato di un post-operatorio piuttosto doloroso per almeno 20 gg. dopo l'intervento.. non sono un fifone ve l'assicuro , ma la prudenza indotta dalla presenza del diabete, il rischio di infezioni, gli eventuali (si dice) problemi di cicatrizzazione..mi inducono a chiedervi un consiglio in merito.
attualmente, di mia iniziativa, sto tentando di applicare il c.d. metodo non chirurgico Auri, l'ho acquistato via internet ma non mi pare che, dopo due mesi di trattamento con pinza alla notte e ..cerotto biadesivo per formare l'antelice durante il giorno, stia dando qualche risultato. forse perche', come mi hanno scritto via e-mail i medici danesi che lo commercializzano, la mia cartilagine potrebbe essere troppo rigida (in effetti è una sensazione che ho anch'io, quando tento di formare l'antelice con le dita).
Cosa ne pensate, dovrei proseguire con il metodo oppure rivolgermi a un chirurgo plastico? in questo caso, sapreste consigliarmi un professionista valido nelle mie vicinanze (Cuneo)o, perlomeno, nella città di Torino?
Ultima cosa: è piu' probabile che, data la rigidità della cartilagine, possa subire un recidiva del problema?? spero proprio di no!
Vi sono grato dell'attenzione e, in attesa, Vi porgo Cordiali Saluti.
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Dr. Mauro Leonardis Chirurgo plastico, Chirurgo maxillo facciale 15
Buongiorno,
Io personalmente non saprò consigliarti chirurghi plastici in provincia di Torino o Cuneo, tuttavia ti rispondo per chiare i dubbi in merito al tuo caso specifico e perché sicuramente trovo la tua domanda molto interessante. L’Otoplastica contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, insieme all’addominoplastica è un intervento che nel post operatorio è sicuramente più doloroso rispetto ad altri interventi di chirurgia estetica, nel caso, dovuto alla sensibilità e all’innervazione della cartilagine auricolare. I miei pazienti assumono dopo l’Otoplastica, di routine analgesici a dosaggio pieno durante le prime 48-72 ore, poi sembra che i fastidi diventino sopportabili tanto che la maggior parte di loro sospende definitivamente l’ analgesico. Non direi quindi che chi si sottopone all’Otoplastica debba subire chissà quali pene per 20 giorni, anche se è possibile che persone più sensibili possano avere fastidi per un periodo più protratto.
Per quanto riguarda il diabete sicuramente i rischi di infezione e di possibili problemi cicatriziali sono lievemente aumentati, tuttavia con pazienti diabetici perfettamente compensati, sottoposti ad una preparazione all’intervento con dosaggi differenziati di insulina, si dovrebbero minimizzare questi possibili rischi anche in virtù del tipo di intervento, di piccola entità.
Metodi non chirurgici per la correzione delle orecchie funzionano esclusivamente nell’infante durante la prima settimana di vita in quanto la cartilagine è ancora non elastica, probabilmente in seguito all’alta concentrazione estrogenica nel nascituro e si riesce a modellarla con medicazioni specifiche. Qualsiasi metodo non chirurgico dopo questo periodo è destinato inevitabilmente a fallire.
Durante una rinoplastica su un mio paziente mi sono improvvisamente accorto che un orecchio era improvvisamente diventato differente rispetto all’altro. Dopo aver bloccato immediatamente l’intervento insieme all’anestesista ci siamo messi a verificare che cosa poteva essere successo e ci siamo resi conto che il nostro paziente aveva applicato il super attac che fissava le proprie orecchie alla mastoide e che inavvertitamente durante i movimenti chirurgici avevamo scollato da un lato. Certo come metodo sarà spartano e non ti consiglio di farlo, tuttavia forse è più efficace del metodo Auri e sicuramente molto più economico.
Un saluto

Dott. Mauro Leonardis
www.chirurgiaplasticaestetica.com

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Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 63 93
Gentile signore,
anch'io le posso confermare che i metodi non chirurgici per modellare la cartilagine auricolare sono inevitabilmente destinati a fallire a meno che non si utilizzino nei primissimi mesi di vita.
Aggiungo inoltre che i rischi del diabetico vanno studiati preoperatoriamente e prese tutte le precauzioni necessarie a minimizzare il rischio infettivo.
distinti saluti
dott. Claudio Bernardi

Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net

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Dr. Danilo De Gregorio Chirurgo plastico, Medico estetico 220 5
Spiacente di dirle che la cartilagine auricolare alla sua età è matura e quindi rigida, e non modificabile con tecniche non chirurgiche. Per quanto riguarda i rischi delle complicanze per la presenza del diabete,vengono valutate con esami preoperatori,e limitate con la asetticità della procedura e la copertura antibiotica del decorso postoperatorio. Naturalmente bisogna essere più cauti , ma la procedura non è di particolare rischio di complicanze più delle condizioni normali.

Disponibile per ulteriori consulti o dubbi cordialmente saluto.

Dr Danilo De Gregorio

http://www.dottdanilodegregorio.com
http://cosmeticsurgerydrdanilodegregorio.blogspot.com/

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