Attacchi di rabbia incontrollabili

Buona sera
di carattere sono una persona tranquilla e calma...ma certe volte quando vengo sottoposta ad uno stress eccessivo mi vengono degli attacchi di rabbia incontrollabili che mi fanno fare cose senza senso, anche violente...solo che poi non me le ricordo..
Questa cosa mi capita circa una volta all'anno e principalmente nei mesi estivi.
Durante l'ultima crisi ho preso una persona per i capelli. Le persone che hanno provato a dividerci mi han detto che ero in un mondo parallelo perchè nonostante mi abbiano fatto la mossa di jijitsu per farmi lasciare la presa che tra l'altro dovrebbe essere molto dolorosa non ho lasciato la presa e non ho sentito dolore. C'erano tre persone uomini a cercare di dividermi ma non ce l'hanno fatta.
Di questo episodio ho ricordi molto vaghi...ricordo di quando ho lasciato la presa ma prima ho un black out. Da cosa può dipendere questa cosa?
In genere quando mi sento nervosa prendo della Valeriana e mi allontano....ma non sempre mi è possibile.....
Cosa posso fare?
Grazie
[#1]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

credo difficile che la valeriana sia sufficiente a controllare questo tipo di comportamento, considerando anche la ciclicità estiva che descrive.
E' necessario un approfondimento che va ben oltre la valeriana, se non altro per il fatto che può incorrere in situazioni spiacevoli di tipo penale.

E probabilmente il fatto di essere calma e tranquilla è solo un'apparenza esterna che poi sfocia in questi attacchi di rabbia incontrollata.
E' un pò come la pentola a pressione che non va aperta fintanto che non si è freddata o non sia uscito tutto il vapore: il fatto che non esca vapore non vuol dire che la pressione interna non sia tale da essere dannosa se aperta imprudentemente.

Dell'episodio in oggetto, cosa ha *aperto la pentola*, o il *vaso di pandora*?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Prima di sapere cosa fare, bisognerebbe sapere di cosa si tratta

Una valutazione psicologica de visu diventa indispensabile, per approfondire anche altre aree della sua psiche e del suo comportamento.

Vive in famiglia?
Studia?
Che rapporto ha con la sua famiglia e con gli amici?
Cosa le fa perdere la pazienza?
Quali eventi ed in quali circostanze?

Siamo online e non è possibile fare diagnosi, dovrebbe riflettere su quali corde emotive vengono fatte vibrare, quando si arrabbia...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr. Massimiliano Iacucci Psicologo, Psicoterapeuta 146 4 20
Secondo la psicologia cognitivista le condizioni che determinano che un soggetto provi rabbia sono due:
1) la percezione che un suo scopo sia stato compromesso
2) l’assunzione che qualcuno o qualcosa sia la causa di tale compromissione e pertanto verso di esso viene diretta la rabbia.

Inoltre, secondo Castelfranchi (1998) la rabbia è connessa alla compromissione dello scopo di mantenere un certo rango sociale, pertanto è la percezione di un abbassamento del rango di appartenenza che attiva la rabbia che ha proprio la funzione di recuperare la condizione perduta.
Quindi si prova rabbia quando si percepisce di aver subito un danno ingiusto.

Il livello di rabbia esperito è proporzionale al livello di
- irragionevolezza,
- arbitrarietà
- e ingiustizia percepito dal soggetto offeso.
In altre parole, la rabbia aumenta quanto più l’offesa è percepita
- intenzionale,
- maliziosa,
- ingiusta,
- ingiustificata
- e immotivata.

Ancora, la risposta di rabbia si attiva maggiormente, quando è possibile attribuire a qualcuno la colpa dell’ingiustizia e del danno subìti e quando questo è considerato non desiderabile agli occhi della persona offesa (Beck A. T., 1976).

Rispetto alla funzione della rabbia, questa serve a preservarsi a fronte di un’offesa subita al proprio dominio personale, sia essa di tipo fisico o psichico. Pertanto la rabbia dispone l’organismo alla controffensiva.

Alla luce di quanto descritto, la rabbia assolve a delle importanti funzioni, ma quando essa è pervasiva, intensa e frequente può essere considerata patologica e in quel caso occorre intervenire con un trattamento specifico.

Saluti,

Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte.
In questo caso l'episodio è avvenuto in vacanza dove mi trovavo con il mio compagno di 7 anni e 1/2. La bambina dall'inizio della vacanza non ha fatto altro che portarmi a cemento e suo padre non le ha mai detto niente..nonostante le mie continue lamentele. Quella sera c'era una festa in spiaggia...pieno di bimbi che giocavano e i grandi che ascoltavano la musica...bellissima serata! La bimba va da sola a cercare una bimba conosciuta nel pomeriggio...torna da noi dopo 5 minuti dicendo che vuole andare via che non vuole la musica e a "rognare" come suo solito. Suo papà la accontenta e mentre vanno via incomincio ad urlarle che non sa fare amicizia con nessuno, che è asociale ecc. A quel punto vista l'ennesima serata rovinata prendo su e torno verso l'albergo. Mente sto per uscire dalla spiaggia incontro un coppia di amici del mio ex compagno che mi dicono che lui e la bimba mi stanno cercando e in quel momento arrivano loro. Sgrido nuovamente la bimba per la serata rovinata e le do uno schiaffetto(piano). Suo papà mi è saltato addosso e abbiamo iniziato una specie di rissa. A quel punto non so come mi sono trovata con i capelli della bimba in mano..

Vivo in famiglia e dal 2012 lavoro saltuariamente.
Mio papà non c'è mai perchè lavora. Mia mamma è sempre in casa ci vogliamo molto bene ma spesso litighiamo anche violentemente..gli amici sono quasi inesistenti nel senso che hanno le loro famiglie e ci si vede molto di rado.
Cosa mi fa perdere la pazienza? Le ingiustizie nei miei confronti
[#5]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
gentile ragazza,

come suggeritole dai colleghi Randone e Bellizzi provi a focalizzare per un momento la sua attenzione sul suo stato d'animo attuale e a rispondere se vuole a ciò che le hanno chiesto i colleghi.

Però non è chiaro - almeno a me - cosa sia accaduto secondo lei: la bimba che lei ha malmenato è la figlia del suo compagno?

Se è così, non sottovaluti quanto detto dal collega Bellizzi poiché vi possono essere risvolti penali seri causati da comportamenti così irrazionali ed esasperati.

"Cosa le fa perdere la pazienza?" - questo dovrebbe saperlo lei, piuttosto mi preoccuperei di quando lei perde la pazienza senza alcun "motivo" che lei riconosce come valido e questo mi sembra uno di quei casi dato che stesso lei lo problematizza (e fa bene) chiedendo un consulto.

Cerchi di dare le risposte alle domande dei colleghi così che anche noi possiamo indirizzarla al meglio, anche se, leggendo il titolo del suo precedente consulto, le posso già dire che almeno da un punto di vista psicodinamico (ma anche sistemico-relazionale), la rabbia immotivata e improvvisa si associa a vissuti depressivi (con gli annessi sentimenti di impotenza e frustrazione). Come si sente durante il giorno? Qual'è il suo tono dell'umore quotidianamente? E' spesso così aggressiva?

cordiali saluti


Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

può essere comprensibile che talvolta i bambini richiedano moltissime energie e ... pazienza!
Però è chiaro che la capacità di comprensione e di autoregolazione di un bambino NON è pari a quella di un adulto (anche per lo svulippo cognitivo del bambino), quindi i bambini possono essere rognosi perchè quello è un modo di esprimere a loro modo ciò che vogliono.

Talvolta, è vero, i bimbi possono fare i capricci, ma sta a noi adulti decodificare le loro richieste e comportarci di conseguenza.
Come mai ritiene di aver subito una ingiustizia nell'episodio descritto? Da parte di chi?

[#7]
Dr. Andrea Epifani Psicoterapeuta 123 2
Gentile Utente,
ci sono diversi elementi che ci portano a consigliarle una visita da un professionista. Ad esempio lei riporta di non ricordare molto dell'accaduto, quasi come se in quelle occasioni si trovasse in uno stato dissociato. Come sottolineato dal collega Raggi, questi comportamenti che non riesce a controllare potrebbero portarla a esiti non voluti e inaspettati. Concordo inoltre sul fatto che spesso gli attacchi di rabbia improvvisi si associano a vissuti depressivi, forse sarebbe ora di approfondirli in maniera più seria. Per questa ragione dovrebbe parlarne con un professionista.

Con i migliori auguri,

Dr. Andrea Epifani - Bologna
http://BolognaPsicologo.net

[#8]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimi Dottori grazie per avermi risposto. Provo ora a rispondere io alle vostre domande..sperando di non dimenticare nulla.
Dunque il precedente consulto non era riferito a me ma ad un ragazzo che conoscevo quindi purtroppo non fa testo.
La bimba dell'episodio è la figlia del mio compagno.
Nell'episodio descritto ritengo di avere subito l'ennesima ingiustizia da parte della bimba...in questo specifico caso l'aver rovinato irrimediabilemte una bella serata di festa trascinando via suo padre, che non la riprende mai qualsiasi cosa faccia e le asseconda qualsiasi capriccio.
Non sono spesso così aggressiva...è vero che una volta al mese in corrispondenza del ciclo tendo ad arrabbiarmi facilmente. Durante il giorno mi sento tranquilla...poi dipende sempre da quello che accade...a volte arrabbiata a volte triste. Le persone che mi conoscono mi descrivono come una persona tranquilla e socievole dai modi carini.
Ripensando bene oltre alle ingiustizie una cosa che mi fa arrabbiare molto è essere trattata come una nullità.
Grazie a tutti
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Ripensando bene oltre alle ingiustizie una cosa che mi fa arrabbiare molto è essere trattata come una nullità."

Gentile signora,

gli altri ci trattano come noi permettiamo loro di essere trattati e quindi su questo aspetto ritengo che sia opportuno un aiuto da parte di uno psicologo psicoterapeuta.
Però vorrei anche che si soffermasse a pensare che, per quanto anche i bambini possano essere crudeli tra loro in età scolare ad esempio o capricciosi, ecc..., ribadisco che la gestione del problema da parte Sua è del tutto sbagliata.
Ha più senso parlarne con il papà della bimba, se ritiene, che a Suo dire NON fa nulla per frenare i capricci della piccola.

Cordiali saluti,
[#10]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa
non sa quante volte mi sono arrabbiata con il padre per questo motivo...già lo stesso pomeriggio e anche poco prima che accadesse il fatto. Ma a lui le cose entrano da un orecchio ed escono dall'altro. Tra l'altro proprio il pomeriggio mi ero arrabbiata con lui per i comportamenti della figlia. La sua risposta? "Perchè te la prendi anche con me?" e io "perchè sei il padre e dovresti darle una sorta di educazione" e lui "la colpa è di sua mamma sta più tempo con lei"(1 giorno a settimana). In realtà non è così perchè l'ex moglie ha più polso mentre lui si lascia trattare come un burattino dalla bimba.
Poi prima che si scatenasse il fatto avevo già ripreso la bimba verbalmente ma a suo papà non è interessato niente...e per giunta visto che mi stavo allontanando per andare in albergo mi è corso dietro con la bimba.
[#11]
Dr. Massimiliano Iacucci Psicologo, Psicoterapeuta 146 4 20
Cara utente,

non è anormale provare rabbia.
E' una emozione che proviamo tutti.
Però lei utilizza dei modi disfunzionali perchè agisce la sua rabbia, la sfoga con la violenza addirittura sul suo compagno e sulla bambina.

Questa mancanza nella regolazione della rabbia è un problema importante che deve assolutamente risolvere con uno psicologo o psicoterapeuta.
Saluti,
[#12]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Gentile utente,
grazie per aver risposto alle nostre domande di cui le avevo chiesto.

Come le dicevo, spesso le manifestazioni di "rabbia" e aggressività si possono associare, così come i sintomi ansiosi, a vissuti depressivi.

Le suggerisco comunque di affrontare il problema, prima che diventi più grave, con un collega psicoterapeuta il quale potrà aiutarla a sentirsi meno "una nullità" in certe circostanze in cui interagisce con altre persone e dunque a star meglio e a esprimere la sua energia in modi differenti dalla rabbia.

Ricordi però che gli altri - in generale - non hanno alcun potere su di noi, nemmeno quello di "essere trattata come una nullità" - siamo sempre noi che ci mettiamo nelle condizioni di farci trattare in un certo modo, oppure, a sentirci trattati in un certo modo.

Per il resto, com'è la sua relazione con il suo compagno? Da quanto state insieme? Cosa può dirci sulla vostra coppia?
[#13]
dopo
Utente
Utente
Grazie a Lei Dr. Raggi e a tutti i suoi gentilissimi colleghi.

Per quanto riguarda la relazione con il io compagno, come era prevedibile, mi ha lasciato....anche se in modo "strano": mi abbracciava e piangeva...
Stavamo insieme da poco più di un anno. All'inizio stavamo benissimo e mio avviso da soli stavamo ancora molto bene. Dopo un po' di tempo ho cominciato ad essere sempre più nervosa nei suoi confronti tanto che arrivavamo a lasciarci quasi una volta al mese.
Ho sempre saputo che aveva una figlia e per me non sarebbe stato un problema se il loro rapporto fosse stato "normale".
Fin dall'inizio lui mi ha subito detto...non voglio figli perchè io già ce l'ho.
Mia figlia ha la precedenza su tutto e tutti. Se ho un giorno libero lo passo con mia figlia. Tutti i capodanno li passo con mia figlia. Tutte le ferie estive le passo con mia figlia. A te dedico solo i ritagli di tempo perchè non toglierò mai neanche 10 minuti a mia figlia.
Quando è con sua figlia si e non che risponda al telefono. anche quest'anno prima di andare al mare con me è stato 15 giorni in montagna con la figlia e i ha telefonato non più di due volte perchè non aveva tempo.
Visto che faceva tre settimane di ferie con la figlia gli avevo chiesto di prendere 3/4 giorni per andare via noi mentre la figlia era con l'ex moglie...l'ha fatto ma poichè i giorni gli sono stati concessi in un altro periodo..invece di rinunciare a quelle ferie in più e tenersi i giorni per stare con me più avanti...le ha fatte con sua figlia!
E'arrivato anche a rinfacciarmelo dicendomi che lo avevo convinto a fare un atto da padre degenere..perchè avrebbe buttato via dei giorni di ferie che poteva usare per stare con sua figlia.
Quando organizza qualcosa non chiede mai il mio parere o se ho voglia di fare quella cosa.
Io e la bimba compiamo gli anni lo stesso giorno...ovviamente ha festeggiato con lei (tanto non è mica una festa importante per me...mi ha detto). A lei ha fatto una mega festa, regalato una bici da 150 euro e a me ha regalato una sveglietta da tavolo.....
Comunque a parte un week end in Novembre e un giorno a Febbraio e uno a Giugno non siamo mai andati da nessuna parte mentre con la bimba va sempre in qualche bel posto. Quando non lavoravo ci vedevamo la mattina quando la bimba andava a scuola facevamo spesa o pulizie di casa. Oppure la sera quando finiva di lavorare. Mi veniva a prendere verso le 21.30, cena insieme, 30 minuti di divano e nanna. Quando ho iniziato a lavorare abbiamo incominciato a vederci solo la sera nel medesimo modo.
Ho detto che la cosa mi stava un po'stretta...ma lui mi ha sempre risposto "Hai ragione...ma così è".
[#14]
Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
credo che i colleghi le abbiano detto in tutte le declinazioni possibili che una donna della sua età, che entra in chiarissima competizione con una bimba, abbia bisogno di un sostegno psicologico da parte di un clinico. Io mi associo pienamente. Probabilmente lei ha necessità di chiarire a sè stessa come concepisce il rapporto col partner e perchè si è scelta questo uomo che, al di là delle diatribe tra di voi a proposito della bimba, neanche mi sembra chissà che rispettoso.La situazione che lei ha creato con la bimba mi sembra abbastanza surreale ma, di sicuro, lui avrà fatto la sua parte per renderla tale.
Non pensa di meritare di più dalla vita che consumarsi a cercare di contendersi un uomo con una bimba di pochi anni?
Si rivolga ad uno psicoterapeuta e si guardi attorno.
La saluto.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

[#15]
dopo
Utente
Utente
Ho scelto quell'uomo perchè è una bravissima persona, tranquillo, vecchia maniera, molto dolce, ci piacciono cose molto simili....e mi ha fatto tornare il sorriso in un momento no... E come mi ha detto lui se ci fossimo conosciuti 10 anni fa tutto sarebbe andato a meraviglia.
Come tutte le persone non è perfetto...è chiuso, di mente molto rigida, fa solo quello che gli pare e non ha molte esperienze in campo sentimentale.ma il suo difetto maggiore è che è innamorato a livello morboso della figlia....e al confronto con lei tutti (anche i suoi genitori) diventano nullità.
Non penso di meritare di meglio come uomo....ma tanto lo ho già perso.
[#16]
dopo
Utente
Utente
Ho già contattato una terapeuta per fissare l'appuntamento.
Grazie a tutti.


Mi è rimasta una curiosità...potrebbe essere qualcosa di ereditario poichè anche mio nonno era così?
[#17]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Ha fatto bene a contattare uno psicoterapeuta. Brava. Non è detto che ci sia ereditarietà, ma spesso noi siamo anche il frutto dell'ambiente che abbiamo respirato durante l'infanzia. Diventare adulti significa anche trovare la propria identità al di là del nostro passato.
Cordiali saluti.
[#18]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Alla luce delle sue risposte, così come già ribadito dai Colleghi, la soluzione migliore è quella di farsi aiutare da un nostro Collega de visu.

I padri separati- così come le madri- vivono solitamente efferati sensi di colpa nei confronti dei figli, ancor di più se piccoli, immagino che lei sia entrata in competizione con la bambina e la bambina con lei, essendo - nel suo immaginario- l' " altra" donna e non la madre

Le coppie allargate, hanno bisogno di tempo,pazienza, buon senso ed un' attenzione attenta a i bisogni dei bambini, le vere vittime delle separazioni

Si faccia aiutare, sia per se stessa che per la longevità della sua coppia
[#19]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Randone
purtroppo la coppia è saltata.
In realtà con la bimba sono sempre andata più che d'accordo è sempre stato il padre a metterci in competizione..o almeno a farmela passare come una rivale...
Ad esempio io e la bimba facciamo il compleanno lo stesso giorno...alla bimba regala la bicicletta da 150 euro e a me regala una sveglietta da tavolo.
Alcune frasi del padre:
"Non voglio altri figli perchè altrimenti farei un torto alla bimba"
"Per te non prenderò mai un giorno di ferie perchè ogni giorno di ferie è per la bimba"
"Quando sono con la bimba mi capita di pensarti e mi sento in colpa perchè in quel momento le tolgo attenzione"
" Ho due macchine...quando uso la prima l'altra sta in garage e non si lamenta.."
Quando è con la bimba, anche per lunghi periodi, mi telefona si e no una volta ...tanto che anche la mamma di lui lo ha sgridato. Ma niente...quando ha la bimba non ha tempo per altro...Io vengo sempre dopo tutto: La bimba, il lavoro, gli hobby, i genitori, l'ex moglie, gli ex suoceri.
Per lui lasciare la bimba solo 1 ora con i nonni è abbandonare la bambina....neanche è venuto al funerale di mio nonno ...e come scusate ha detto "è una usanza vostra andare al funerale dei non parenti".
Capodanno insieme me lo posso scordare perchè lui lo passa con la bimba. Anche se sulla separazione c'è scritto di alternarsi le feste con la mamma. Tutto questo perchè l'ex moglie la vuole tutti i Natali perchè fanno la festa più bella. Quindi passare il Natale con gli altri nonni sarebbe un danno alla bimba. ecc.
Poi c'è da dire che la bimba, a sentire una mia amica che li conosce e che fa l'insegnante d'asilo ed è mamma di due bimbi, è viziata, capricciosa e maleducata come non ne ha mai viste in giro e quando la incontra porta via i suoi bimbi.
La bambina da gli ordini e il padre ubbidisce a bacchetta. Lei gli dice se può o non può fare una cosa e lo tratta come il suo schiavetto e lui la lascia fare. Solo che quando si è in gruppo tutto il gruppo deve sottostare ai capricci della bimba.
Comunque gli avevo anche proposto di andare da uno psicologo che ci aiutasse a gestire la situazione visto che non eravamo in grado...ma lui si è rifiutato.
[#20]
dopo
Utente
Utente
Buona sera
ho seguito il vostro consiglio e sono andata da una vostra collega e sabato ho il secondo appuntamento...
Mi è capitato in questi giorni però di abbastanza male...avere crisi di pianto, attacchi di ansia anche la notte e l'altra sera tornata dal lavoro ho avuto una gossissima crisi di pianto e riso in contemporanea...i miei genitori volevano anche portarmi all'ospedale ma per fortuna con due pastiglie di valeriana sono riuscita leggermente a calmarmi...
C'è un modo per arrivare al secondo appuntamento con la vostra collega in un modo più sereno?
Grazie
[#21]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
se - come le ha scritto anche il dr. Bellizzi inizialmente - grazie a due compresse valeriana lei si sente più calma il fattore psicologico è probabilmente determinante.

Lasci almeno il tempo alla terapia di iniziare, siete alle primissime fasi di conoscenza reciproca dopotutto e solo dopo qualche incontro sarà possibile a lei e alla sua terapeuta farsi un'idea più precisa del percorso da seguire.

Chieda alla sua terapeuta se è il caso di associare una farmacoterapia alla psicoterapia in modo da attenuare almeno i sintomi e veda se può indirizzarla da qualche collega psichiatra.

Cordiali saluti.
[#22]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto.
[#23]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori
scusate se vi disturbo nuovamente ma ho dei dubbi sulla metodologia della professionista che mi sta seguendo.
Primo incontro le racconto la storia. Lei mi propone di fissare un appuntamento condiviso con il papà della bimba. Lui accetta.
Secondo appuntamento. Per prima cosa mi dice che è stata contattata telefonicamente dal mio ex e che lui ha fissato un appuntamento con lei. Le ho chiesto poi (come ero rimasta d'accordo con lui) delle date in modo che lui veificasse la propria disponibilità e lei ha detto che ne avrebbe parlato con lui direttamente. Oggi l'ho richiamata per sentire la data e mi ha detto che decideranno il giorno dell'incontro individuale se fare quella di gruppo. Sono settimane che aspetto di parlare con il papà della bambina e a questo punto mi sento presa in giro sia da lui sia dalla Dottoressa che invece di aiutarmi a stare meglio mi affossa sempre di più. Secondo voi devo cambiare terapeuta?
[#24]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
assolutamente si, se però le cose stanno effettivamente come lei le ha descritte.

Per prima cosa mi sembra abbastanza inusuale che sia il terapeuta a prendere l'iniziativa - alla prima seduta poi - nel proporle di incontrare altre persone assieme a lei. Certo non è "vietato" , ma è quanto meno bizzarro come comportamento, a meno che la richiesta non sia partita da lei o vi siano degli elementi che a noi da qui sfuggono.

Seconda cosa fuori luogo è che il terapeuta che lei ha contattato, di seguito contattato (se ho ben compreso) da un suo congiunto fissi un appuntamento con quest'ultimo senza - prima - chiedere e ottenere il suo consenso.

Credo che quest'ultima scelta possa essere - se vera - addirittura una presunta violazione del nostro codice deontologico.

Ma è certa che sia uno psicoterapeuta abilitato?

Ad ogni modo non mi sembra che il necessario clima di fiducia si sia instaurato o che vi siano i presupposti perché si instauri da ciò che lei racconta.

Le suggerisco pertanto vivamente di rivolgersi subito a uno psicoterapeuta esperto e abilitato, per ora ha sostenuto un solo colloquio e non c'è probabilmente nulla su cui costruire e nulla da perdere. Si informi preliminarmente sulle regole di setting del terapeuta già nella prima seduta e gli racconti quest'episodio.

cordiali saluti.

[#25]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott.Raggi
la ringrazio per essere sempre così disponibile.
La Dottoressa mi è stata consigliata dalla psicologa che mi ha seguito lo scorso anno (tosse nervosa) e di cui mi fido ciecamente.
La Dottoressa in questione mi risulta essere abilitata.
Al primo appuntamento mi ha chiesto di poetr parlare con il papà della bimba a causa dei miei vuoti di memoria riguardo all'accaduto e lui dovrebbe raccontare la sua versione di quel che sarebbe accaduto.
Visto la disponibiltà del papà della bimba, gli ho comunicato i recapiti della Dottoressa, e a quanto pare lui l'ha contattata. Ora non ho capito bene chi dei due ha richiesto l'appuntamento (dalla dottoressa ho capito che era stato lui e da lui ho capito che era stata lei).
La cosa che mi ha più stupita è stata che la Dottoressa mi abbia detto dell' appuntamento che ha richiesto il mio ex che penso debba rientrare nel segreto professionale..o forse sbaglio...
Magari visto che a questo punto è stata coinvolta una terza persona di mantenere questa professionista per un paio di sedute e se dovessi non trovarmi bene ancora cercherò un altro professionista.
Grazie ancora.
[#26]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
gentile ragazza, si figuri siamo qui per questo.

Andiamo con ordine:

<<La cosa che mi ha più stupita è stata che la Dottoressa mi abbia detto dell' appuntamento che ha richiesto il mio ex che penso debba rientrare nel segreto professionale..o forse sbaglio...>>

no, in questo caso la professionista aveva il dovere di dirle dell'appuntamento con il papà della bimba perché è è lei la sua paziente e verso di lei la collega deve avere il segreto professionale, il papà della bimba dev'essere consultato per la sua terapia, da ciò che ho capito e comunque non è ancora mai andato da lei.

Restano però tutte le mie perplessità che le ho già scritto sul coinvolgimento del papà della bimba (non sul fatto che lei sia stata messa al corrente, quello è dovuto) e ciò che lei ha scritto adesso <<Al primo appuntamento mi ha chiesto di poter parlare con il papà della bimba a causa dei miei vuoti di memoria riguardo all'accaduto e lui dovrebbe raccontare la sua versione di quel che sarebbe accaduto.>> francamente questa spiegazione non regge.

Cosa interessa alla terapeuta sapere cosa è accaduto "veramente"? Noi siamo psicoterapeuti mica siamo giudici?! Non tocca a noi stabilire le dinamiche dei "fatti" ma ascoltare e se possibile aiutare le persone nei loro vissuti di sofferenza e/o nei loro comportamenti disfunzionali e patologici.

Cordiali saluti.
[#27]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott.Raggi
per quanto mi ha detto la dottoressa,il papà della bimba doveva raccontare tutti i fatti accaduti perchè lei sospetta che il fatto dell'amnesia e dell'attacco alla bimba siano dovuti a un qualcosa che mi è stato fatto o detto durante la lite con il padre (es. mani al collo).
Il papà della bimba è stato questa mattina dalla Dottoressa (lui si è trovato bene e dice che ha capito subito com'è) che da quel che mi ha detto l'ha "massacrato". Gli ha detto che è un debole e che con la vita che fa non doveva neanche minimamente pensare di trovare una persona da avere al suo fianco e gli ha anche spiegato tanti errori che ha fatto....Ora non so se è una tecnica....però mi dispiace che sia stato attaccato così...
Vediamo sabato mattina cosa mi dice la Dottoressa....
[#28]
Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara signora,
"il papà della bimba doveva raccontare tutti i fatti accaduti perchè lei sospetta che il fatto dell'amnesia e dell'attacco alla bimba siano dovuti a un qualcosa che mi è stato fatto o detto durante la lite con il padre (es. mani al collo)"
Mi permetta di essere perplessa sulle motivazioni che avrebbero spinto la collega, tra l''altro in modo molto precoce e senza ragionevole previsione di positivo apporto all'economia del setting, a convocare il suo ex compagno. Nella fattispecie, lei ci riporta, atta a verificare se lui le avrebbe messo "le mani al collo" al momento della sua amnesia....
Al di là di come sono andate le cose, le consiglio di spostare (e cercare dii mantenere) il focus su sè stessa invece di perdersi a congetturare o a dispiacersi su ciò che si sarebbero detti collega ed ex compagno.
Se la collega le crea tanti dubbi, che qui ci sta rappresentando, può sempre cercare altrove.
Le faccio tanti auguri.
Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto