Dipendenza da gioco

Innanzitutto ringrazio anticipatamente per la disponibilità, mi chiamo Francesca e vorrei chiedere un consiglio sul come doversi comportare nei riguardi di una persona dipendente dal gioco d'azzardo, nello specifico le slot machine. Premetto, che la persona in questione è la mia ragazza, ha 30 anni e da circa 4 totalmente dipendente, seppure vi siano periodi di apparente tranquillità, vi sono momenti in cui ricade nell'errore di giocare tutto lo stipendio e parte di soldi messi da parte nel tempo, tanto che per evitare ulteriori perdite inutili mi ha chiesta di tenere i suoi soldi così da non poter essere tentata.Ha cercato in questi anni un aiuto, rivolgendosi anche al centro di dipendenza presso l'ospedale Gemelli, ma purtroppo, tale esperienza la ricorda in maniera molto negativa, poichè circondata da alcolisti, tossicodipendenti, o comunque persone che le mettevano solo maggiore ansia e preoccupazione; lei ricorre al gioco quando nella sua vita vi si fronteggiano situazioni a lei poco gestibili...e allora così come il dipendente dall'alcol cerca la bottiglia per dimenticare, lei si chiude in qualche sala slot per annullare il resto intorno a lei, vi sono stati giorni che passava dalle 8 alle 10 ore a giocare (vorrei sottolineare che quando ciò accadeva io e lei non si stava ancora assieme, altrimenti non gliel'avrei mai permesso)...lei vorrebbe uscirne, abbiamo anche cercato assieme dei possibili sostegni (ovviamente gratuiti, vista la situazione economica), ma il massimo che ha ottenuto è stato un dialogo di pochi minuti e la prescrizione di medicine quali Lyrica, Xanax e un medicinale (che ora mi sfugge il nome) per aiutarla a dormire (considerando che soffriva di spasmi muscolari notturni e di una forte insonnia). Questo non è aiutare una persona, dal mio punto di vista questo è un modo per dire "ah ok...prendi questo, e vedrai che l'ansia passerà", ed io nel mio piccolo e dalla mia grande ignoranza in campo non so come muovermi, da chi poterla portare, con chi farla parlare...mi fa star male vederla così, passare da stati d'umore in contrasto l'uno con l'altro...tre giorni ride e sembra contenta, altri in depressione e totalmente sfiduciata, non so come comportarmi, che altro fare, che poter dire, ha tutto il mio appoggio, il mio amore, la mia disponibilità ma a chi potersi rivolgere con la reale voglia di aiutarla senza segnare farmaci e sbrigarsi a dire "avanti il prossimo"?...lei dice che se non avesse me sarebbe tutto ancora più buio (anche a livello famigliare ha molti problemi), ma ogni tanto anche io crollo, perchè a parte il dialogo, lo starle accanto, distrarla ed evitare che vada in quei posti...non so come altro potermi comportare.
Chiedendo scusa per le tante parole, porgo i miei più sentiti ringraziamenti per l'attenzione.

Francesca.
[#1]
Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

ha compreso perfettamente la questione dato che scrive

<<... lei ricorre al gioco quando nella sua vita vi si fronteggiano situazioni a lei poco gestibili...e allora così come il dipendente dall'alcol cerca la bottiglia per dimenticare, lei si chiude in qualche sala slot per annullare il resto intorno a lei,...>>

e

<<Questo non è aiutare una persona, dal mio punto di vista questo è un modo per dire "ah ok...prendi questo, e vedrai che l'ansia passerà">>

Più precisamente, non si tratta solo di questo; i farmaci sono indubbiamente utili ma per affrontare le dipendenze vanno utilizzati congiuntamente a una psicoterapia.

L'alernativa a un centro per le dipendenze, in cui inevitabilmente vi sono dipendenti di vario tipo, potrebbe essere il Centro PsicoSociale (struttura pubblica) della vostra zona.

Anche lì può trovare utenti di vario tipo.

Per sicurezza si faccia consigliare dal medico di base.

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile Francesca,

Questo tipo di dipendenza va assolutamente inquadrato e valutato da una équipe Specializzata!

Solitamente sono i Sert che se ne occupano, ma qui si trovano anche altre persone che, come riferiva lei, possono manifestare altre patologie.

Vi sono, anche, centri in Italia dove si tratta esclusivamente la dipendenza, come quella da gioco, e non sono in forma totalmente gratuita.

Provi ad informarsi digitando su google e vedrà che alcune indicazioni riesce ad ottenerle.

Occorre, infatti, una Psicoterapia specifica! Bisogna essere motivati (questa la sua ragazza lo ha a favore) e bisogna impegnarsi...

Il coinvolgimento è rivolto anche ai familiari!

Ci tenga informati, se le fa piacere...


Un caro saluto
[#3]
Dr.ssa Serena Vallana Psicologo, Psicoterapeuta 9
Gentile Francesca,
La dipendenza da gioco d'azzardo,come giustamente ha notato, è paragonabile a quale altro tipo di dipendenza, come quelle da sostanza.
I meccanismi che stanno alla base hanno spesso a che fare con un vuoto nelle relazioni,non solo attuali,quanto interiorizzate. Immagini che la sua ragazza usi il gioco come fosse una persona a cui appoggiarsi per non cadere nella più profonda angoscia.
Le radici di questo genere di problema sono spesso molto profonde e difficili da affrontare da soli. Il suo sostegno è sicuramente fondamentale, ma non so se sia alla lunga sufficiente. È necessario rivolgersi a uno specialista,possibilmente.uno psicoterapeuta. I farmaci aiutano senza dubbio a tamponare il problema,ma poi è indispensabile affrontarlo in tutta la sua complessità. Potrebbe volerci del tempo,non si spaventi per questo.
Provi a informarsi sui servizi di psicologia pubblici nella sua zona, se non può sostenere la spesa di una terapia privata. Non lasci però passare troppo tempo.

Cordialmente

Dr.ssa Serena Vallana

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Nella sua città , al gemelli, C' è un nuovissimo centro che si occupa delle nuove dipendenze, dette "senza sostanza", capitanato da Colleghi veramente molto competenti, che conosco personalmente

La inviti ad andare li.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

il primo step per problematiche del genere che riguardano il gioco d'azzardo è rivolgersi ad un avvocato che si occupi specificamente di problemi del genere per tutelare la Sua ragazza anche in termini economici e avere quindi un tutore legale. Ha fatto benissimo infatti a regolamentare l'uso dei soldi per evitare che nel giro di pochi minuti questa ragazza possa giocarsi tutto il patrimonio. Anche questo è il primo fondamentale passo per aiutare il pz a regolare e poi uscire dalla dipendenza nella quali si è annullata.
Se ci fa caso, infatti, è vero che il pz si annulla nei locali dove si gioca: sono fatti apposta per non pensare ad altro ed eclissarsi. Tutte le pareti e vetrine sono oscurate per tenere la concentrazione sul gioco d'azzardo, non si può vedere fuori dalla vetrina, non ci sono distrazioni, il pz deve perdersi in quel mondo patologico.

Una volta regolamentato l'uso dei soldi (es ti do solo 100 Euro da giocare alle slot), perchè non è pensabile avere la pretesa di eliminare completamente da un giorno all'altro tale comportamento patologico, è importante però che il primo passo verso uno psichiatra o uno psicologo psicoterapeuta lo faccia un parente del pz. Di solito, infatti, si aggancia il parente, in quanto chi soffre di questa patologia, è instabile, spesso dice molte bugie e comunque si riesce a lavorare meglio se i parenti più vicini sono coinvolti nel programma riabilitativo.
Si aggancia il parente anche perchè -come Lei ha ben sottolineato- il pz non ha più soldi, neppure per pagarsi le cure e quindi è spesso bisognoso di un sostegno anche economico da parte di altri.

Faccia attenzione anche alla questione farmaci: non metto in dubbio che Lei abbia percepito poca accoglienza nell'operatore, ma non si faccia ingannare dalle apparenze! Potrebbe essere anche una scusa della Sua ragazza per non uscirne.

Non è infatti così semplice uscire da una dipendenza del genere, ma sono certa che rivolgendovi al Sert della zona potrete trovare tutte le informazioni sulle modalità da adottare.

Come Le dicevo è fondamentale che voi parenti siate coinvolti anche per capire che cosa fare e che cosa NON fare: spesso nelle dipendenze i parenti, pur di buon cuore e con le migliori delle intenzioni, non fanno altro che alimentare e rafforzare le dinamiche patologiche. Quindi Lei potrebbe informarsi per se stessa su gruppi di self-help in cui può parlare proprio con ex giocatori o parenti di ex giocatori che sono usciti dalla dipendenza per capire quali sono i comportamenti più funzionali.

Lei che scrive eviti però di restare sola in questa circostanza, in quanto la situazione è molto stressante anche per Lei: non esiti quindi a chiedere aiuto anche per se stessa.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le molteplici risposte e la professionalità riscontrata; cercherò di muovermi personalmente presso le strutture da voi suggerite e cominciare, si spera, un percorso che possa quanto meno iniziare a "contenere" il problema. Purtroppo, la mia ragazza non ha una situazione famigliare che possa aiutarla a cercare un valido aiuto (genitori separati, madre anch'essa dipendente dalle slot, un padre "padrone"...fratelli assenti)...storie lunghe, trascinate nel tempo e che ritengo giusto sia lei a raccontare in sedi appropriati e riservati, nulla da togliere a Voi ma per semplice rispetto nei confronti della persona che amo. Da parte mia tenterò di fare il possibile, anche perchè inevitabilmente chi vive a contatto con una persona dipendente dal gioco, purtroppo si trova spesso a scontrarsi con i repentini cambi di umore della persona che ha fianco compromettendo, oltremodo, il normale equilibrio della coppia, quindi bisogna trovare al più presto una via di salvezza, perchè pur non avendo io dipendenze di alcun genere, avrei comunque anche io bisogno del suo sostegno e a volte mi sembra di trovarmi da sola, non la colpevolizzo e mai lo farò, capisco il suo problema e l'incapacità di uscirne, ma delle volte trovare delle risposte per tutto, il dover colmare le sue mancanze affettive, essere sempre presente per i suoi problemi è dura. tutto questo delle volte mi piega e la mia speranza è che non mi faccia mai spezzare.

Grazie,
Francesca.
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

come già detto sopra, cerchi anche per se stessa un supporto psicologico, perchè la situazione è piuttosto complessa e grave.
Ci faccia sapere in futuro.

Cordiali saluti,