Grave colite e depressione

Salve.
vi scrivo perchè la mia situazione di salute è degenerata da quando i rapporti con i miei suoceri sono peggiorati.
Sono stata cacciata di casa poichè non intrattenevo buoni rapporti con la cognata del mio ragazzo ( che mi snobbava senza rispondere al cell o a messaggi non so il perchè) e per questo sono stata accusata di aver allontanato i fratelli (il mio ragazzo già non vedeva mai il fratello ma non gli ho mai vietato di farlo). Inoltre abbiamo deciso di sposarci, lui sta conservando i soldi per farlo e passa molto più tempo con me, il rapporto è cresciuto e la madre è gelosa. Lei 73enne ma con piene facoltà mentali mi ha letteralmente cacciata di casa davanti al mio ragazzo urlando e offendendomi. Lui mi ha difesa urlando a sua volta contro di lei ed affermando che se io non potrò esserci alle feste non ci sarà nemmeno lui. Da un lato questa cosa mi tranquilizza perchè la reputo essenziale per recuperare un pò di dignità, ma dall'altro ho paura che il mio ragazzo non ne sia capace e che passi a festeggiare insieme a chi mi ha offesa e ignorato senza di me accanto... e questo anche dopo il matrimonio.
lui ha 37 anni mi tratta bene come una principessa. ma da quando siamo tornati dalla vacanza, bellissima, la mia depressione è aumentata perchè sono stata bene con lui e ora qui mi sento in un inferno. Ho una forte colite, a volte perdo anche sangue, non posso toccare cibo, sono depressa e piango. Non posso più chiamarlo a casa, non posso più andarlo a prendere rischiando di incontrare qualcuno, ho paura che lo facciano cambiare idea su di me o che gli impediscano di sposarci sfruttando i loro problemi di salute, ma non riesco a lasciarlo perchè quando ci provo lui si sente offeso, leggo la tristezza nei suoi occhi e poi dice che non mi fido di lui. Lui è fermamente convinto di riuscire a gestire la situazione dice che mi ama che devo evitare di aver paura perchè le paure ci distruggeranno. Lo lascio ogni settimana e lui senza orgoglio mi riviene a prendere come se non fosse accaduto nulla. E' una persona molto equilibrata, nel senso che dopo la mega litigata parla con i suoi e svolge i suoi doveri in casa ma è fermo sul fatto di non festeggiare più con loro alcun avvenimento. Nè il padre nè il fratello sono intervenuti.
Intanto io come la metto con la mia colite, il sangue e la depressione? Mi sento emarginata senza motivo e ne soffro.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
il problema e la soluzione sono probabilmente racchiusi nella sua ultima frase, ovvero sarebbe bene ricercare i motivi più profondi che hanno favorito questi dissidi e cercare di porvi rimedio.

Spesso per ottenere dei miglioramenti nei rapporti occorre focalizzarsi sulla comunicazione, sia sui contenuti che sul modo di esprimersi.

Uno psicologo psicoterapeuta potrebbe molto aiutarla a raggiungere gli scopi di cui all'inizio e trovo che un utilizzo mirato della psicoterapia della Gestalt sia molto efficace nei problemi relazionali. Ovviamente potrebbe essere usata per ottimizzare anche i rapporti con il suo ragazzo oltre che con i familiari.

Anche altri indirizzi ovviamente possono dare risultati.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Utente
Utente
I motivi li conosciamo, lei è sempre intervenuta a criticare le ragazze dei suoi figli. Con il primo figlio ha anche rotto un rapporto, obbligando il figlio a lasciarsi con la ragazza di allora solo perchè era separata.
Vuole comandare. E la cosa peggiore è che teme sua nuora perchè basta un nulla e lei non le fa vedere più il nipotino.
inoltre il primo figlio è medico, e lei se ne vanta, ama il prestigio. Mentre il mio ragazzo è solo quello che la lava, la veste e la portava in giro. Sua nuora è snob, non lavora ma ha molti soldi, e anche lei in passato ha dato problemi all'altra ragazza del mio ragazzo. Penso di essere capitata in una famiglia difficile piena di dinamiche strane.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Parto dalla questione della colite: se perde sangue la cosa e' seria e deve correre ai ripari.
Il fatto che Lei sia consapevole della rabbia che prova farebbe ipotizzare che la Sua colite non sia psicosomatica e che possa essere trattata da un medico con dei farmaci appropriati.
In alternativa dovrebbe ricorrere ad uno psicoterapeuta che con metodologie "psicosomatiche" possa aiutarLa a non "scaricare" sul soma (l'apparato gastro intestinale) tutta la frustrazione che sperimenta, ma a canalizzarla diversamente (attivita' fisiche, ecc).
Per fortuna il Suo ragazzo e' molto "contenitivo" e forse Lei con il Suo aiuto riuscira' a rasserenarsi.
Ci faccia sapere!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
i motivi cui alludevo sono un po' diversi da quelli che mi riferisce. In genere qualunque comportamento,anche quello che ci sembra il più assurdo, riconosce delle motivazioni, spesso inconsce e legate ad esperienze anche molto lontane nel tempo, che lo rendono fattibile e "comprensibile" e obiettivamente risultano in certo modo "valide" per l'individuo che adotta quel comportamento.

Non so se sono stata chiara: molti nostri comportamenti riconoscono motivazioni in gran parte inconsce che, se fossero palesi anche al soggetto, renderebbero tutto più comprensibile.

Ovviamente tener conto di queste motivazioni può facilitare i rapporti e la comunicazione.

cordiali saluti