Problemi di interazione con la comitiva

Salve a tutti, sono un ragazzo di 22 anni. Ormai da molto tempo noto di avere problemi nell'interagire con gli amici della mia comitiva. Nel dettaglio premetto che mi sono aggregato in questa comitiva da un anno e mezzo tramite il mio migliore amico dopo essermi lasciato con la mia ex fidanzata. Ormai da quell'anno e mezzo noto come io abbia difficoltà ad inserirmi nelle loro conversazioni, seppur condividiamo eguali interessi. Loro, notando questo mio carattere chiuso, non sempre riescono a farmi sentire integrato adeguatamente (però ho saputo che mi ritengono un bravo ragazzo). Ad esempio durante le cene, i pranzi o le uscite insieme spesso rimango in silenzio e più vedo che non intervengo o che non vengo interpellato mi sento sempre più un corpo estraneo, come se in quel momento non fossi con loro. Le cause scatenanti potrebbero derivare dal fatto che ho paura di intervenire, di dire la mia su qualcosa o di dare una notizia da condividere proprio perchè mi sento come se gli altri mi avessero etichettato come quello che non parla mai e che neanche verrei ascoltato o verrebbe data poca importanza a quello che dico. Purtroppo questi sono anche ragazzi che si conoscono da quando erano piccoli ed io, insieme al mio migliore amico, ci siamo aggiunti in una fase successiva e costituiremmo solo un di più. Quest'ultime potrebbero essere solo mie sensazioni, sia chiaro, perchè magari c'è anche un mio comportamento inconscio di chiusura nei loro confronti per le paure già citate precedentemente. Volevo chiedervi come posso fare per sentirmi più agio con queste persone e fare in modo di dire cose su cui poter instaurare interazioni con loro senza sentirmi bloccato da pensieri del tipo "Se dico questo potrò essere noioso; se dico questo sembra che lo dico giusto per interrompere il silenzio imbarazzante; se dico questo posso essere criticato".
Vi ringrazio per l'attenzione,
Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

sembra ci siano dei pensieri, delle idee che ti frenano nell'aprirti di più, ad esempio: "...mi sento come se gli altri mi avessero etichettato come quello che non parla mai e che neanche verrei ascoltato o verrebbe data poca importanza a quello che dico..."

E' chiaro che tutto ciò alimenta il problema.
Perché non provi a spezzare questa modalità, SENZA TEMERE di non essere ascoltato? Non sai, infatti, se queste persone non vedono l'ora di sentire anche la tua opinione, ma forse -per le tue stesse ragioni- temono di domandartelo...

Inizia tu, dal momento che la situazione ti fa soffrire, e prova a vedere che cosa succede.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Ci proverò, anche se in cuor mio sento che se non trovassi mai l'occasione giusta
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ecco, questo è un esempio di idea che ti mette la zappa sui piedi!
Tu prova e vediamo cosa succede!

Cordiali saluti,