Può l'ansia arrivare a questo?

Gentili Dottori, sono un ragazzo di 35 anni.
Già nel 2013, a 30 anni, seguii sia una serie di sedute da uno psicologo che una terapia farmacologica (prima Anafranil ed in seguito Prozac) per problemi ansiosi/fobici legati alla paura di poter diventare omosessuale.
Sia lo psicologo che lo psichiatra non hanno mai menzionato esplicitamente il DOC.
Fatto sta che in poche settimane la situazione è tornata alla normalità, ho ricominciato a vivere come prima il rapporto con il sesso femminile, avendo altre storie più o meno serie.
In tutta la mia vita sono sempre stato oltremodo attratto dalle donne e mai ho avuto pensieri e fantasie di tipo omosessuale.
Nell'ultimo periodo sono tornati i pensieri ossessivi con tutto il loro fardello: pensare costantemente a ciò durante la giornata, ricerca dei sintomi su forum e siti vari, valutazione della mia vita passata ecc...
Ho ricominciato la terapia farmacologica, che avevo sospeso un anno fa e preso appuntamento con un terapeuta cognitivo-comportamentale.
Quello che mi spaventa è che ogni volta che vedo una persona, dal vivo o in televisione, parte subito una sorta di analisi: è uomo o donna? È bello/a? Ovviamente nel caso maschile la reazione è "perché lo hai guardato o hai pensato che possa essere di bell'aspetto?", con conseguente sussulto al torace, mentre nel caso femminile la ricerca di chissà quali reazioni, che so benissimo che non verranno perché a comando.
Il brutto è che ora ho paura ad uscire di casa o accendere la tv perché so che vivrò continuamente l'innesco di questo meccanismo.
Mi chiedo: può l'ansia arrivare a ciò? A modificare la nostra attenzione e instaurare dubbi sulle reazioni che vengono generate?

Un'ultima cosa sulla terapia: ho ripreso la Fluoxetina gradualmente, arrivando alla dose consigliata di 20mg solo un paio di giorni fa.
Quando è plausibile che io possa vedere gli effetti del farmaco?

Grazie per il vostro aiuto.
[#1]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Sembrerebbe che lei si aspetti il cambiamento dal farmaco e non da un processo di cambiamento nel quale svolgere un ruolo proattivo.
Inoltre le domande sugli effetti del farmaco vanno poste allo specialiste che l'ha prescritto, gli psicologi non sono medici e non prescrivono farmaci.
Cosa è emerso dalle sedute di psicoterapia? Si è trattato di qualche colloquio o di un percorso vero e proprio?
Se la terapia farmacologica si è protratta fino ad un anno fa è possibile che la psicoterapia sia stata interrotta prematuramente ? oppure non è mai diventata una priorità dato che faceva affidamento al farmaco?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa

le sedute di psicoterapia sono state rivolte ad una accettazione del dubbio contro la ricerca del "tutto o nulla" e, sebbene si siano protratte per 6-7 mesi, non credo di poter individuare un percorso in esse, ma è solo il mio parere da profano.
Sicuramente, insieme ai farmaci, sono riuscite a calmare la mia ansia e tutte le manifestazioni connesse.
Concordo con Lei riguardo alla prematura interruzione di entrambe le terapie, dato che si è dimostrata fragile la mia capacità di gestire le ossessioni in seguito.

Come le dicevo ho già preso appuntamento con una TCC e sono determinato a seguire un percorso che mi renda più forte e consapevole, per evitare in futuro di cascare in queste "trappole" nuovamente.

Riguardo la domanda che ponevo circa l'ansia e i suoi poteri, cosa ne pensa?
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

è possibile che ci siano delle ricadute,
legate a se stessi,
ma anche alla stanchezza e stress che diminuiscono il potere di fronteggiamento della nostra mente.

Si tratta di riprendere in parallelo entrambe le cure in quanto insieme sono maggiormente efficaci:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
e di smetterle solo in accordo con i curanti, MAI per propria iniziativa.

Riguardo alla Sua domanda sull'ansia,
essa (l'ansia) ha cento code ma si può imparare a fronteggiarla.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
L'ansia ha tutto il potere che noi gli concediamo di esercitare su di noi, ma nasce dentro di noi non viene da fuori e non vive di vita propria.
Non si tratta di calmare l'ansia ma di decodificarla in quanto segnale di disagio, la modalità di pensiero tutto/nulla indica una rigidità che va approfondita per evidenziarne la funzione (vantaggio secondario).
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