Linfonodi mappa

I linfonodi (o linfoghiandole), le adenopatie ed il sistema linfatico

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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo

Il sistema linfatico comprende una rete fittissima di canali, i vasi linfatici, e una serie di organi a forma di fagiolo: i linfonodi. Ecco cosa sono, quali sono le caratteristiche e le funzioni e cosa succede quando in caso di linfonodi ingrossati.

Il sistema linfatico comprende una rete fittissima di canali, i vasi linfatici, e una serie di organi a forma di fagiolo, i linfonodi, intercalati lungo il decorso dei vasi linfatici, che svolgono un ruolo molto importante nella elaborazione della risposta immunitaria in grado di intrappolare e distruggere i batteri e le cellule tumorali maligne portati con la linfa.

Dimensioni dei linfonodi

Normalmente un linfonodo è grande quanto un pisello: le dimensioni variano da 1-25 mm e sono relativamente più cospicue alla nascita, riducendosi in età inoltrata. I linfonodi si modificano in condizioni fisiologiche e, in grado elevato, in situazioni patologiche.

Quanti sono i linfonodi?

Il numero dei linfonodi è molto variabile: più elevato nei primi anni di vita rispetto all’età avanzata (a causa di una involuzione adiposa). Esiste tuttavia una costanza e simmetria nella distribuzione spaziale dei linfonodi. Riportiamo una media dei numeri descritti da diversi Autori.

  • Testa n. 64
  • Collo n. 92
  • Torace n. 166
  • Addome n. 248
  • Pelvi n. 70
  • Arto superiore n. 80
  • Arto inferiore n. 42

La loro consistenza di norma è duro-elastica.

Dove si trovano i linfonodi?

La sede dei linfonodi è ubiquitaria e sottocutanea, nello strato profondo:

  • immediatamente sottostante alle fasce muscolari o nel tessuto di sostegno interposto tra i muscoli;
  • in tutte le cavità corporee in rapporto con i tronchi vascolari;
  • addossati alla colonna vertebrale;
  • alla periferia degli organi o intraparenchimali.

Possono essere isolati o raccolti a gruppi (come i linfonodi ascellari e i linfonodi inguinali). In talune regioni i linfonodi possono mancare e, in altre sedi, sono costanti potendo presentare, al più, differenze volumetriche o numeriche.

Funzione e ingrossamento dei linfonodi

La linfa penetra nel linfonodo per mezzo dei vasi linfatici afferenti e ne fuoriesce dopo una processazione da parte delle cellule contenute nel linfonodo. Ciò accade perché i linfonodi contengono cellule chiamate linfociti e macrofagi, che funzionano da vere stazioni di controllo nei confronti delle cellule tumorali maligne e dei microrganismi patogeni.

Un sintomo che c’è stata un'infezione e quindi un'attivazione di questo sistema difensivo è rappresentato da un ingrossamento dei linfonodi che, se hanno sede superficiale, possono rendersi palpabili ed evidenziabili all’esame clinico per molteplici cause: più frequentemente infiammatorie, malattie immunologiche o endocrine, sarcoidosi e tumori.

Per approfondire:Linfonodi ingrossati: cosa fare?

Cause della linfoadenopatia

Le cause che determinano linfoadenopatie sono sostanzialmente quelle infiammatorie acute e croniche (i linfonodi sono dolenti e dolorabili e riprendono le dimensioni originarie dopo le terapie e soprattutto alla guarigione in tempi molto variabili).

Quelli più facilmente palpabili sono i linfonodi del collo per ragioni infiammatorie di pertinenza odontoiatrica o otorinolaringoiatria (come può essere una faringite).

In caso di linfonodi ingrossati un primo screening potrà farlo il medico curante che probabilmente richiederà un controllo odontoiatrico o otorinolaringoiatrico, in associazione ad altri esami del sangue alla ricerca di alcuni parametri che siano indice di infiammazione.

Cosa succede in caso di tumore?

Nel caso particolare dei tumori, le cellule tumorali maligne si staccano dalla massa primitiva e possono invadere trasportate dalla linfa i linfonodi regionali, da cui successivamente possono migrare e produrre metastasi.

In questi casi i linfonodi palpabili sono indolenti e soprattutto non sono mobili alla palpazione. In alcuni tumori l’analisi del cosiddetto linfonodo sentinella è molto importante per decidere la strategia terapeutica.

Per approfondire:Quando rivolgersi all'ematologo?

Data pubblicazione: 03 giugno 2011 Ultimo aggiornamento: 08 febbraio 2022

Autore

salvocatania
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1974 presso Università Catania.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 3860.

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