Sesso in cambio di Hiv: il Bugchasing

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Chi lo fa per amore, chi per trasgressione, chi per soldi, chi addirittura per morire...

A quanto pare si può fare l'amore anche per cercare la morte.

"Bugchasing": una parola apparentemente innocente ma in realtà molto inquietante.
Questo termine ereditato dall'inglese rappresenta una moda, una sorta di modo di vivere che obbliga alla ricerca, quasi spasmodica, di un partner sieropositivo con il quale avere rapporti sessuali, al fine di contrarre l'Hiv.

  • Fantasie suicidarie?
  • Fascino del proibito?
  • Nuove emozioni?
  • Una nuova perversione?
  • Masochismo sessuale?
  • Una sorta di sfida della morte?
  • Una strategia malsana per esorcizzare la paura delle malattie?
  • Una roulette russa?
  • Cosa cela il Bugchasing?


Grazie ad una delle tante trasmissioni mandate in onda su Italia 1- Le Iene- la Polizia postale dell'Emilia Romagna ha trovato i “gift givers”, ovvero le persone sieropositive disposte ad infettarne altre.
Questo è ovviamente un reato gravissimo di tentate lesioni e di omicidio.
Chi pratica il bugchasing cerca quindi persone sieropositive per avere rapporti sessuali non protetti ed effettuare la sieroconversione; i gift givers - gli atipici donatori- sono invece i partners sieropositivi che consentono ai bug chasers d'infettarsi col virus dell'HIV.
Grazie a queste indagini é stato così chiuso il sito internet www.bugchaserspersonals.com, ed è stato segnalato un gruppo che dal 2012 offre la possibilità, per chi lo desiderasse, di contrarre l'AIDS tramite il "bugchasing".

 Note cliniche

L'ambito della sessualità, a quanto pare, non finisce mai di stupirci ed inorridirci.
Nel nostro immaginario, anche il più trasgressivo, non avremmo mai rappresentato un simile, possibile scenario.
La sessualità si presta ad infinite declinazioni, trasgressioni e perversioni, ma immaginare di cercare “partners portatori di Hiv” sembra veramente l'ultima frontiera dell'illecito.
Dalla sessualità vissuta all'insegna dell'amore e della passione alla sessualità mercenaria, fino ad arrivare a chi fantastica uno stupro per deresponsabilizzarsi dal piacere, chi invece ama essere sottomesso o dominare, ma la ricerca della morte- se non una morte per amore- nei nostri studi clinici, non l'avevamo ancora incontrata.

Riflessioni
Eros e Thamatos, sono strettamente connessi ad “amore e morte” e non possono essere letti e compresi in maniera disgiunta l'uno dall'altro.
La pulsione di vita, viene affiancata da una pulsione di morte: dal greco thanatos.
Le due pulsioni sono presenti contemporaneamente in ogni uomo.

La pulsione di morte sarebbe quindi indirizzata alla liberazione totale di tutti gli impulsi vitali, una sorta di sabotaggio al piacere.
Eros e Thanatos scandiscono la dimensione psichica e biologica di ogni essere vivente.
Sigmund Freud, nella teoria economico-energetica, le individuò sin dall'inizio dei suoi studi e notò come il comportamento dell'uomo è regolamentato dal loro alternarsi, che trattasi di un agire costruttivo o distruttivo.
Con il termine eros sono designate le pulsioni di vita sostenute e nutrite dal desiderio, fra cui le pulsioni sessuali e le pulsioni di autoconservazione, mentre con il termine thanatos si definiscono le pulsioni di morte.
Tutto questo avviene secondo un "principio di circolarità", all’interno del quale si inserisce la sessualità.
La pulsione distruttiva, cioè di morte, è quella che regolamenta questa "insolita pratica erotica".

Conclusioni
Come ben sappiamo le "mode" che si intrecciano con la sfera del piacere, come il vampirismo ed altri fenomeni altrettanto destabilizzanti e pericolosi, andrebbero prevenuti più che combattuti.
Insegnare ai giovani, fin dai primi banchi di scuola, ad associare la poliedrica sfera della sessualità all'amore, al coinvolgimento ed alle più segrete geografie interiori, significa garantire loro un "futuro sessuale" il più possibile immune da pericoli, malattie e morte.
L'educazione all'affettivita ed alla sessualità è quel lento ma continuo processo interiore che insegna l'alfabetizzazione sessuale e che facilita il proliferare di una sessualità sana, rispettosa di sé e degli altri, e perché no, anche trasgressiva, ma lontana da pericoli per la propria ed altrui salute.  

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/offrono-sesso-contrarre-hiv-procura-apre-inchiesta-su-1079295.html

Data pubblicazione: 02 gennaio 2015 Ultimo aggiornamento: 20 febbraio 2015

24 commenti

#3
Utente 368XXX
Utente 368XXX

premesso che salvaguardare la salute pubblica è sacrosanto chi scrive un articolo del genere dovrebbe informarsi bene sull'argomento, cosa che nemmeno la redazione delle Iene ha fatto. Un recente studio denominato PARTNER, presentato al congresso annuale CROI, ha dimostrato che un soggetto sieropositivo in terapia e con carica virale azzerata nel sangue è praticamente incapace di trasmettere il virus. Lo studio ha preso in esame più di 1000 coppie in cui un partner è sieropositivo e che hanno volontariamente deciso di non usare protezioni su un periodo di 10 anni. Il risultato è stato che nessuna trasmissione è avvenuta in una media di circa 4400 rapporti a coppia con il soggetto sieropositivo in cura antiretrovirale e con carica virale azzerata. Non so quindi a cosa possa servire il bugchasing visto che in italia il 90% delle persone consapevolmente sieropositive si trova in cura antiretrovirale e quindi con viremia controllata. Fonte studio partner: http://www.aidsmap.com/pdf/Mercoled%C3%AC-5-marzo/page/2833218/
Inoltre non mi sembra corretto scrivere che fare sesso con un sieropositivo, protetto o non protetto, equivale al suicidio e nemmeno che chi infetta altri commetta un omicidio. Sono ormai 20 anni che il virus si tiene sotto controllo con farmaci efficaci e la maggior parte dei medici concorda nel dire che l'aspettativa di vita di un sieropositivo equivale a quella di una persona sieronegativa. Articoli come questi alimentano lo stigma e la discriminazione e servono solo a fare clamore e a suscitare pensieri negativi nei confronti di una categoria che ha già abbastanza problemi da affrontare, soprattutto di carattere sociologico e psicologico. Mi stupisce che un sito come questo abbia intrapreso la linea della stampa generalista.

#4
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
io ho commentato una news pubblicata sulle testate dei giornali a livello nazionale e le mie riflessioni sono di natura psicologica e non medica.
La sue note sono "mediche".
Ben vengano questi commenti che arricchiscono l'articolo e che di conseguenza potrebbero essere eventualmente contraddetti o avallati dai Colleghi medici, io non entro in merito alla questione "contagio", ma analizzo e commento il sottofondo psichico di questa "scelta sessuale".
Lo scopo del sito è anche quello di fare chiarezza su alcune notizie che spesso vengono enfatizzate dalla stampa generalista e quindi i commenti come i suoi possono aprire quel naturale contraddittorio e confronto che aiuta a comprendere meglio lo stato reale delle cose
Il contraddittorio anche da parte dell'utenza è sempre ben accetto ed arricchisce l'articolo stesso, soprattutto se corredato da riferimenti scientifici certi.
Le mie considerazioni sono ovviamente dal punto di vista psicologico.
Penso che al suo commento, potrà risponderle solo un medico

Grazie per il suo contributo

#5
Ex utente
Ex utente

In supporto alla dottoressa Randone e ad integrazione delle informazioni mediche esposte dall'Utente 368601, suggerisco la consultazione delle pagine del sito della Lila (Lega Italiana per la Lotta all'Aids), dove il cittadino italiano può reperire le informazioni (mediche e anche psicologiche) più corrette e aggiornate riguardo questa malattia: http://www.lila.it/it/ . Buona serata.

#6
Dr. Manlio Converti
Dr. Manlio Converti

E' incredibile... non c'è neanche una volta la parola PRESERVATIVO o una delle sue varianti...
ma come si fa?
e poi non si cita neanche la parola BAREBACK e A PELO, che sono il metodo attraverso cui il linguaggio erotizza la pratica che, anche ignorando la condizione del/della partner, aumenta il rischio di trasmissione MTS....

#7
Utente 370XXX
Utente 370XXX

Non troviamo parole per condannare questo inquietante e pericoloso fenomeno. Con l'hiv non si scherza! Saluti

#8
Ex utente
Ex utente

questi cretini mi disgustano profondamente,oltretutto pernsiamo all'enorme costo sociale che rappresenta questa gentaglia.Francamente il SSN dovrebbe far pagare totalmente le cure dei dementi che volontariamente cercano di prendersi questa terribile malattia

#9
Utente 368XXX
Utente 368XXX

neghiamo le cure anche a tutti i fumatori di sigaretta che si ammalano di cancro. a conti fatti non sono le terapie per i sieropositivi a mandare in rovina il servizio sanitario nazionale ma quelle oncologiche che coprono una fetta di popolazione molto più ampia. visto che facciamo i giudici sui comportamenti altrui propongo di bloccare le cure gratuite per cancro a tutti quelli che hanno fumato o che fumano. oltre ad intossicare se stessi fanno ammalare anche gli altri con il fumo passivo. questo è un esempio. ne potrei citare altri. siamo tutti bravi a fare la morale e a giudicare il prossimo.

#10
Ex utente
Ex utente

Non a caso in uk ed altri paesi le sigarette hanno un prezzo elevatissimo, proprio a causa della tasse che il fumatore paga come dazio per eventuali future cure, ed è giusto così. Un conto è prendere involontariamente questa terribile malattia, un'altro è prenderla volontariamente. Questi sono dei cretini, ma tanto paga pantalone, chi se ne frega se poi la gente deve lavorare duramente per pagare le tasse che servono per fornire servizi. Le cure oncologiche sono sacrosante, il cancro non ti arriva per tua volontà, forse lei non ha chiaro questo concetto.

#11
Dr.ssa Giselle Ferretti
Dr.ssa Giselle Ferretti

L'essere umano non cerca la propria felicità, è un fatto! Freud è stato, ed è, fortemente osteggiato proprio per aver messo in luce questo aspetto scandaloso degli esseri viventi: la pulsione di morte, ovvero la ricerca di un ritorno allo stato inorganico, privo di tensioni spiacevoli dalle quali difendersi, può sganciarsi dalla pulsione di vita, che è l'impulso a vivere e ad essere felici.
A volte la pulsione di morte agisce subdolamente, altre volte è palese ed evidente, come in questa pratica orribile.

#12
Dr. Manlio Converti
Dr. Manlio Converti

Insomma VIVA LO STIGMA...anzi aumentiamolo... al netto dell'idea giusta di aumentare il costo delle sigarette per disincentivarle e pagare le spese oncologiche conseguenti, non applicabile nel caso di sesso, dove invece il PRESERVATIVO andrebbe reso gratuito, quanto meno per chi vive in Casa Circondariale e nelle scuole, dove gli adolescenti non vanno certo a pensare al Bareback o al Buchasing, ma non hanno i soldi per comprarseli...

#13
Ex utente
Ex utente

Giusto dare profilattici gratis nelle scuole, ma questo è un altro discorso. Qua si condanna il volere prendere una grave malattia involontariamente, gravando sulla comunità e mancando di rispetto nei confronti di chi questa malattia non vorrebbe averla ma è costretto a viverci

#14
Utente 368XXX
Utente 368XXX

aumentare lo stigma? idea geniale. già adesso sono poche le persone che si sottopongono al test e grazie ad articoli come questi e allo stigma nessuno trova interesse ad effettuare gli esami necessari per paura di essere giudicato ed escluso dalla società. il risultato è che abbiamo migliaia di persone ignare del proprio stato che infettano altri senza saperlo. perchè è grazie a queste persone che il virus continua a diffondersi. e meno male che lei è dottore. siamo messi bene. il mio commento non intende difendere il bugchasing ma evidenziare che questa malattia pare essere l'unica ad essere sottoposta ad un serio giudizio da parte di altri in quanto collegata ad un'attività come il sesso. nessuno ti condanna se fumi come un turco o hai altri vizi dannosi ma se vai in giro a scopare allora te la stai cercando. meno male che almeno con l'hiv riesci a vivere. con un tumore ai polmoni hai ben poche speranze di superare 6 mesi. ma poco importa. l'hiv è un male e chi ce l'ha se lo merita o se l'è cercata. chi fuma no, anche se legge ogni giorno l'avviso di morte sul pacchetto. ci rendiamo conto dell'assurdità? cercarsi un male è senz'altro anomalo ed è un problema che va affrontato. ma l'essere umano è autodistruttivo per natura e quindi gli esempi sono tanti. quello che mi infastidisce è il falso perbenismo di questo paese, di molti che commentano qui come se fossero perfetti. caro dottore nessuno ti giudica se fumi ma sei fai sesso con un sieropositivo allora sei uno che cerca il virus? veramente vogliamo dare questo messaggio? conosce la tasp ovvero la terapia come prevenzione? è al corrente che in italia la maggior parte dei sieropositivi è in terapia e quindi praticamente incapace di trasmettere il virus? negli stati uniti, dove è nato il bugchasing 20 anni fa quando non c'erano farmaci, una percentuale elevata non ha accesso alle cure in quanto non hanno un ssn che paga i costi. è una realtà un pò diversa. ci sono persone che hanno venduto la casa per pagarsi le cure oncologiche. in gran bretagna e in svizzera hanno in parte depenalizzato la trasmissione dell'hiv se il soggetto è in cura con il risultato che più persone si sottopongono al test ed entrano in terapia evitando quindi di diffondere il virus. in italia invece non si fa nulla. al contrario si peggiora la situazione con servizi e articoli inutili e dannosi come questo. ma del resto abbiamo anche un sommerso di sieropositivi che batte ogni record europeo. per non parlare delle persone sieropositive note che sono ufficialmente 170 mila anche se penso che è un numero nettamente sottostimato. quindi continuiamo a scagliarci. la situazione può solo peggiorare.

#15
Utente 368XXX
Utente 368XXX

se vogliamo veramente prevenire nuove infezioni dobbiamo incentivare le persone a sottoporsi al test per conoscere il proprio stato di salute e per mettersi in cura. una persona non deve temere di essere giudicata per il proprio comportamento ma deve avere la possibilità e il sostegno psicologico ad effettuare gli esami necessari. articoli come questi invece causano l'opposto. spingono le persone ancora di più nell'ombra perchè temono il giudizio altrui. tutti dovrebbero fare il test. anche chi vive in coppia stabile o è sposato perchè contrariamente alle credenze popolari il virus si diffonde maggiormente per via eterosessuale tra partner stabili e molto meno tramite il sesso a pagamento o le situazioni descritte nel servizio delle iene. la maggior parte delle prostitute usa il preservativo mentre molti italiani non troppo fedeli non lo usano affatto.

#16
Ex utente
Ex utente

lei è completamente fuori strada e generalizza un discorso che invece si riferisce al caso specifico del bugchasing,ossia l'idiozia/follia di voler contrarre una grave malattia attualmente incurabile.Poi mi spiega dove si è detto che i sieropositivi debbano essere discriminati?E' anche vietato dalla legge discriminare una persona per malattia,ma a parte questo non capisco come si possa essere contrari al giusto articolo della Randone o al servizio di Nadia Toffa,che giustamente portano alla conoscenza questa stupidissima "moda".Per il resto è vero che tutti dobbiamo fare i test(io li faccio sempre in quanto donatore),e tutti dobbiamo sempre usare il profilattico,ed inoltre "l'uomo è autodistruttivo" è una affermazione ridicola,io francamente non passo le giornate a sbattermi la testa al muro o a danneggiarmi volontariamente,e molte persone non lo fanno,dunque non difendiamo il bugchasing,non difendiamo l'indifendibile.

#17
Dr. Manlio Converti
Dr. Manlio Converti

Se vogliamo dare importanza alla vita delle persone dobbiamo EDUCARE fin nelle scuole all'USO DEL PRESERVATIVO, perché il test si fa a danno fatto... ed agli ADOLESCENTI si deve dare GRATUITAMENTE se non vogliamo prenderci in giro e negare la prevenzione ipocritamente...
Io faccio lo psichiatra... le persone che tentano il suicidio le curo... e non le discrimino... e trovo VIOLENTO, INDEGNO e STIGMATIZZANTE l'idea perversa di far pagare le cure anche questi IDIOTI... L'articolo della collega è utile per CAPIRE il fenomeno... ma non propone soluzioni UTILI...

#18
Utente 368XXX
Utente 368XXX

non generalizzo un bel niente. si legga meglio quello che ho scritto. ho fatto semplicemente un paragone. ho anche sottolineato che la gente giudica questa malattia e le persone che ce l'hanno. lei dice che i sieropositivi non sono discriminati? evidentemente vive su un altro pianeta. sono discriminati ovunque e se qualcuno le chiedesse di iniziare una relazione che include il sesso con una persona sieropositiva probabilmente rinuncerebbe senza nemmeno impegnarsi a conoscerla. l'uomo ha atteggiamenti autodistruttivi, volontari e non. lo vediamo tutti i giorni e ovunque. oltre al fumo potrei citare innumerevoli altri esempi. l'alta velocità, l'abuso di droga e di alcol. si guardi intorno. non giustifico il bugchasing e lo scritto anche. legga meglio. discuto semplicemente il fatto che si punta il dito contro un fenomeno estremamente marginale che non ha alcun impatto sull'epidemia. inoltre, essendo il 90% delle persone sieropositive note in terapia antiretrovirale tale pratica non ha nemmeno il senso di esistere. recenti studi hanno dimostrato che i farmaci assunti dalle persone sieropositive prevengono la trasmissione. probabilmente non sapeva nemmeno questo. il bugchasing è esistito in america dove ha avuto il suo picco negli anni novanta quando i farmaci erano pochi. inoltre in america molti sieropositivi non sono in terapia perchè non possono pagarsi le cure. di conseguenza sono di fatto in grado di trasmetterlo. inoltre mi spieghi in che modo questo servizio possa contribuire nella prevenzione. non fa altro che gridare allo scandalo e ad ingigantire un fenomeno estremamente limitato. non crede che una persona sieropositiva possa sentirsi umiliato e ingiustamente accusato dopo aver visto una roba simile? non crede che possa temere di essere visto come untore? quindi secondo lei questo servizio incoraggia le persone a sottoporsi al test e a scoprire il loro stato sierologico senza temere di essere giudicati?

#19
Utente 368XXX
Utente 368XXX

il test si fa a danno fatto? cioè solo quando si pensa di aver avuto un rapporto a rischio? mio dio, non credo a quello che leggo. il test andrebbe messo negli esami di routine. dovrebbero farlo tutti obbligatoriamente e non quando pensano sia utile farlo perchè così non lo faranno mai, soprattutto se leggono articoli come questi. io non nego la prevenzione ipocritamente. al contrario. come pensa di risolvere il numero elevato di sieropositivi che non conoscono il proprio stato? come li convince a sottoporsi al test? li invita a leggere questo articolo?

#20
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile dr. Converti, Giselle e gentili Utenti intervenuti,
Grazie per le vostre riflessioni e per i vostri dibattiti.
Il senso dell'articolo è quello di portare a conoscenza di chi ci legge questo fenomeno, unitamente alle pieghe psichiche che muovono queste "scelte" sessuali.
Non mi sembra ci sia nessuna ghettizzazione, né stigma e tantomeno si cercano di trovare soluzioni come la profilassi e l'utilizzo del preservativo, non è questo il senso della lettura.
Se parlassimo di educazione sessuale, sarebbe logico parlare di preservativo, di prevenzione e protezione, ma non si può aiutare chi non vuole essere aiutato, anzi chi- per esigenze profonde e non credo solo modaiole- cerca la morte nella sessualità.

Grazie per i Vostri contributi

#21
Utente 368XXX
Utente 368XXX

dottoressa, fortunatamente da 20 anni grazie alle terapie l'hiv non è più una condanna a morte e infatti i cosiddetti bugchaser lo sanno benissimo e nel servizio delle iene viene anche detto. per cui non cercano la morte ma probabilmente hanno una morbosa attrazione per il rischio e per il proibito.

#22
Utente 368XXX
Utente 368XXX

inoltre loro stessi hanno ammesso di voler essere sieropositivi per non doversi più preoccupare e per avere, secondo la loro logica, una vita sessuale più libertina. chiaramente tali percorsi mentali sono del tutto assurdi.

#23
Ex utente
Ex utente

@Converti:se lei giustifica qualunque "usanza"è un problema suo,è retorico ritenere che ogni comportamento sia ascrivibile ad una patologia,nello specifico caso del bugchasing ci sono diverse persone che del tutto consapevoli di ciò che fanno,cercano di contrarre una malattia,e chiunque cerchi di farsi volontariamente contagiare per avere una vita sessuale più "libera" non è certo un genio;troppo pretestuoso dare del malato a chiunque;troppo perbenista dare del violento a chi accusa di irresponsabilità persone dal comportamento folle come coloro che volontariamente praticano questo bugchasing,reputo indegno dare cure pagate con soldi pubblici a personaggi non meritevoli.Tanto per fare un esempio,consideri che io assumo un vaccino per l'allergia agli acari che costa una montagna di soldi,e l'allergia non è una malattia che si contrae volontariamente,e magari alcuni personaggi che volontariamente prendono l'infezione in questione hanno una serie di costosi farmaci totalmente a carico della collettività,anche a carico mio,che sono costretto a comprare un vaccino di cui ho bisogno.
Non è compito della Randone proporre soluzioni per il proliferare del virus,soluzioni che manco altri propongono ,a parte consigliare l'uso del profilattico su cui tutti siamo d'accordo ma che rimane ai fatti solo una frase fatta.
@368601:il fatto che un fenomeno sia marginale non vuol dire che tale fenomeno debba essere ignorato,e la Randone ha fatto bene a discutere di questo assurdo comportamento.Inoltre non vedo perchè questo servizio debba forzatamente provvedere alla prevenzione,ripeto non è compito della Randone prevenire,nè incoraggiare al test,ma di altre istituzioni.Una persona sieropositiva,magari diventata tale perchè nato da una madre a sua volta malata,o comunque che non ha cercato di contrarre volontariamente tale malattia, ha ben poco di cui sentirsi umiliato da questo servizio,che mette in luce i "volontari" al contagio.La condanna del bugchasing non include la condanna dei sieropositivi in generale,che meritano rispetto come tutti i malati

#24
Utente 368XXX
Utente 368XXX

quello che a me preoccupa di articoli come questi è che possono portare ad una percezione negativa nei confronti dei sieropositivi che di sicuro non ne escono come degli eroi ma al contrario come vettori della malattia. il messaggio che ne deriva è piuttosto chiaro: fare sesso non protetto con un sieropositivo, che esso sia in cura o meno, è da irresponsabili e porta, come addirittura scrive erroneamente questo articolo, alla morte. intanto vorrei ribadire che di hiv non si muore più. in italia, grazie ai farmaci, le persone sieropositive hanno un'aspettativa di vita al pari con quella generale. inoltre iniziamo a fare delle distinzioni. le persone sieropositive nel servizio delle iene erano a conoscenza del loro stato di salute e con molta probabilità in cura. recenti studi hanno dimostrato che i farmaci inibendo la replicazione virale eliminano quasi totalmente il virus dai fluidi corporei rendendo quindi il soggetto sieropositivo incapace di trasmettere il virus. si tratta di uno studio recente tutt'ora in corso e di cui in italia si è parlato molto poco. tale aspetto è stato del tutto ignorato nel servizio e non c'è stato nessun dottore, a parte i sieropositivi e i bugchaser, che è intervenuto durante la trasmissione per fare chiarezza. quando si parla di un problema serio come questo bisogna assumersi delle responsabilità. nessuno si sarebbe permesso un servizio del genere se il tema fosse stato il tumore. come minimo ci sarebbe stato veronesi a dire la sua. nel caso dell'hiv stranamente si agisce in modo diverso, come se fosse una notizia da cronaca nera mirato solo allo scandalo e alla polemica. io critico questo aspetto. la mancata serietà e la quasi totale assenza di informazioni. per anni in italia si assiste ad un silenzio vergognoso sul tema hiv e quando se ne parla viene fatto in modo superficiale e poco approfondito. un recente sondaggio ha evidenziato la totale ignoranza degli italiani nei confronti di questa malattia. molti non sanno nemmeno esattamente come prevenirla e alcuni credono che basti uno starnuto per essere contagiati. in una tale situazione non ci si può permettere di affrontare in modo superficiale l'argomento ma anzi servirebbero delle campagne informative mirate.

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