Vaccino covid e contagio.

Vaccino Covid-19: lo studio sugli operatori sanitari contagiati

Uno studio condotto in Israele conferma l'efficacia del vaccino anti SARS-CoV-2. I pochi casi di positività, rispetto agli altri vaccinati, sembrano caratterizzarsi per bassi titoli di anticorpi neutralizzanti.

I vaccini a RNA messaggero sono estremamente efficaci nei confronti dell’insufficienza respiratoria causata dal coronavirus SARS-CoV-2. Nonostante questa misura preventiva, sono stati riportati alcuni casi di positività anche tra gli operatori sanitari.

Conseguenze del contagio sui vaccinati

Per comprendere gli elementi che determinano un'infezione nonostante un ciclo vaccinale completo, recentemente un gruppo di lavoro multi-specialistico dell’Università di Tel Aviv ha pubblicato su New England Journal of Medicine un interessante lavoro su 1497 operatori sanitari vaccinati, monitorando l’incidenza di infezioni, ma soprattutto i titoli anticorpali, per trovare una spiegazione ai pochi casi di insuccesso.

Nel periodo di osservazione, sono stati verificati 39 casi documentati di infezione: 18 dello staff infermieristico, 10 del settore amministrativo dell’Ospedale, 6 fisioterapisti e 5 medici. Nessun positivo è stato ricoverato e 26 pazienti (67%) hanno riportato lievi sintomi: congestione nasale, mialgie, perdita del gusto e dell’olfatto; 13 operatori sanitari (33% dei casi) erano completamente asintomatici.

Il primo dato importante è che in una popolazione di operatori sanitari vaccinati il tasso di infezione è risultato estremamente basso (poco più del 2%). L’altro dato importante è che tra i pochi positivi nessuno ha sviluppato una malattia seria da determinare l’ospedalizzazione.

Sarà necessaria una terza dose di vaccino?

L’aspetto più interessante di questo studio è che, a quattro mesi dalla vaccinazione, i 39 risultati positivi si caratterizzavano da livelli anticorpali più bassi rispetto al gruppo di controllo. La presenza di anticorpi neutralizzanti correla con la protezione da re-infezione con SARS-CoV-2 ed è stata supportata da altri studi che sono usciti nelle ultime settimane.

Lo studio fornisce importanti aspetti scientifici, in particolare sulla necessità di una terza dose di vaccino. Probabilmente il dosaggio degli anticorpi neutralizzanti potrebbe essere un elemento determinante la scelta di chi sottoporre ad una terza dose.

Fonte:

 

Data pubblicazione: 24 agosto 2021

7 commenti

#1
Utente 570XXX
Utente 570XXX

Dr Micheletto grazie dell'articolo. Vorrei fare delle domande, ma temo senza risposta perché ancora non se ne sa abbastanza. Invece visto che lei è pneumologo le chiedo una cosa. Ma se uno inala un insetto che finisce nell'albero respiratorio. E questo insetto ha uova o è incinta (se si può dire) cosa succede?

#2
Ex utente
Ex utente

La domanda del utente interessa anche a me

#3
Ex utente
Ex utente

Anche io! Non ci avevo pensato. A me è capitato l'altro giorno in bicicletta

#6
Utente 570XXX
Utente 570XXX

Gentile dottore la ringrazio della cortese risposta. Solo curiosità...vengono eliminati? Buona giornata dottore

#7
Ex utente
Ex utente

Il dott Micheletto sta sfornando un articolo dopo l'altro. Come un tostapane quando fa sparare fuori i pancarrè. Bravo dott

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