Cancro prostata nuova terapia.

Nuovi approcci terapeutici per il trattamento del carcinoma prostatico avanzato

L'approccio attuale alla diagnosi del carcinoma prostatico permette generalmente una diagnosi precoce con risultati anche definitivi attraverso la terapia chirurgica o radiante. Tuttavia una rilevante percentuale di pazienti con carcinoma prostatico presentano ab initio una diagnosi di tumore già in fase avanzata metastatica o nel tempo presentano una progressione con interessamento prevalentemente osseo o linfonodali a distanza.

La terapia di blocco degli androgeni

È importante comprendere che il trattamento di una forma ormai diffusa a distanza del tumore alla prostata non trova vantaggi dimostrati dalla chirurgia e per lungo tempo la terapia di questi pazienti si è basata unicamente su una terapia medica di blocco degli androgeni. Lo scopo di questa terapia è di togliere al tumore il testosterone attraverso una castrazione farmacologica con farmaci (LHRH agonisti o GnRH antagonisti) a somministrazione mensile o trimestrale.

prostata castrazione farmacologica

È importante sottolineare come in questa fase avanzata di malattia ogni forma di terapia ha un effetto solo cronicizzante, di rallentamento della progressione ma mai curativo. Tutti i tumori diventano necessariamente resistenti alla terapia di castrazione farmacologica (CRPC), evidenziato da un aumento del solito PSA ed una progressione radiologica.

Nuove linee guida di trattamento del carcinoma prostatico avanzato

Recentemente alcuni studi internazionali hanno permesso di introdurre in linee guida delle variazioni importanti nel trattamento di questi tumori metastatici.

Attualmente la sola terapia di castrazione farmacologica con LHRH analoghi non rappresenta più lo standard raccomandato per questi pazienti. Infatti diversi studi clinici hanno permesso di dimostrare importanti vantaggi sia in termini di sopravvivenza globale dei pazienti che di qualità di vita, associando la vecchia castrazione farmacologica a nuove opzioni terapeutiche.

Possiamo schematizzare queste nuove linee di trattamento in 4 punti:

  1. trattamento con LHRH analoghi associato a 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel (Schema Charteed). Questa associazione, nei tumori ad alto volume metastatico ha mostrato un significativo aumento della sopravvivenza di questi pazienti
  2. trattamento con LHRH analoghi associato a radioterapia della prostata e dei siti metastatici (stereotassi). Questa associazione è possibile in casi con basso volume metastatico (max 3 localizzazioni metastatiche), mostrando un vantaggio in termini di sopravvivenza dei pazienti
  3. trattamento con LHRH analoghi associato ad abiraterone e prednisone. Questo agente presenta un nuovo meccanismo di blocco della produzione ed azione del testoterone sul tumore prostatico, dimostrando un vantaggio in termini di sopravvivenza e qualità di vita dei pazienti
  4. trattamento con LHRH analoghi associato ad enzalutamide o apalutamide. Questi agenti presentano un nuovo meccanismo di blocco recettoriale sugli androgeni in grado di migliorare la sopravvivenza e qualità di vita dei pazienti.

Per approfondire:Radioterapia sempre più precisa: nuova tecnica che segue il respiro

Conclusioni

Nonostante una fase avanzata di malattia, queste nuove 4 strategie terapeutiche che sostituiscono la terapia con soli LHRH analoghi, rappresentano un grande avanzamento nella gestione di questa fase delicata di malattia.

La scelta del giusto trattamento per ogni singolo paziente diventa quindi fondamentale per ottenere a pieno i vantaggi per i nostri pazienti e necessariamente richiede una specifica esperienza urologica e oncologica da parte dello specialista di riferimento.

Data pubblicazione: 27 aprile 2021

1 commenti

#1
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

Grazie Alessandro. Leggo sempre con attenzione i tuoi post sapendo che sono frutto di seria ricerca e passione

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