Protesi peniena: dolore addominale, gonfiore e accorciamento persistenti post-operatorio

Buongiorno a tutti

Quindici giorni fa mi sono sottoposto a un intervento di sostituzione di protesi peniena, per malfunzionamento della precedente.
La via d’accesso è stata peno-scrotale.

Il postoperatorio è stato molto più faticoso del precedente a causa di gonfiore e dolore nella zona dove è stato impiantato il reservoir (addome sinistro) che rimane a tutt’oggi molto gonfia, dolente e dura al tatto come se l’ematoma fosse diventato un blocco fibroso.
Inoltre tutta la parete addominale è indolenzita e, per esempio, andare di corpo mi è impossibile se non raramente assumendo lassativi e utilizzando microclismi.
Non mi è stato, peraltro, più possibile contattare il chirurgo, raggiungibile solo per e-mail alle quali, forse gravato da altri impegni, non risponde.

Preciso che non ho febbre, al massimo 37, la mia salute generale, salvo il dolore, è discreta e ho terminato la copertura antibiotica.

Vorrei sapere se questo perdurante disagio è una sequela compatibile con il tipo di intervento fatto o se presenta profili di anomalia che vi chiedo eventualmente, come inquadrare o, con quali strumenti approfondire.
Il tutto al di là della fiducia verso il chirurgo, che rimane immutata, ma della cui latitanza attuale devo prendere atto.


A margine, aggiungo che ho provato a gonfiare i cilindri al massimo e attualmente il pene è circa due centimetri più corto di prima.
I cilindri impiantati (Coloplast titan) sono peraltro della medesima lunghezza dei precedenti (Ams lgx) 21+2 cm contro 20+3 cm e vi chiedo se con il tempo e la pratica le dimensioni torneranno le medesime (17. 5 cm) o se è possibile un accorciamento anche in presenza di cilindri di uguali dimensioni

Spero di essere stato chiaro nell’illustrare una situazione complessa

Grazie mille per la cortese disponibilità
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.3k 479
Caro lettore
Chi pratica chirurgia del pene , al di la della sua competenza e bravura, dovrebbe garantire sempre un contatto diretto o indiretto con il paziente operato che sicuramente vive in maniera sensibile il suo nuovo problema.
Un serbatoio protesico dovrebbe essere posizionato all'interno della cavita addominale e non essere percepito dall'esterno
In genere dopo una nuova protesi peniena i cilindri posizionati potrebbero o dovrebbero essere lievemente piu lunghi di prima.
Direi di fare una ecografia della tumefazione che lei percepisce sia a protesi flaccida che attivata
e cercare di ricontattare il chirurgo operatore
cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
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www.vasectomia.org

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Grazie mille dott. Pozza
farò come lei mi suggerisce, anche perché nonostante l’assenza di febbre il dolore è costante.

Se mi permette vorrei chiederle un parere su un tecnicismo che potrebbe essere dirimente.

La vecchia protesi era un Ams lgx quella nuova una Titan Coloplast. L’allungamento promesso dalla Ams significa che a parità di dimensione nominale (poniamo 22 cm) la lgx attivata è più lunga mentre la Coloplast mantiene la lunghezza nominale? Lo chiedo perché questo potrebbe spiegare la differenza di lunghezza. Il chirurgo su questo aspetto non era stato chiaro

Ovviamente questo problema è subordinato a quello di salute, da dirimere con urgenza maggiore

Grazie ancora
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