Disfunzione erettile a 21 anni: cause psicologiche o altro?
Salve, ho 21 anni e da sempre ho avuto problemi di disfunzione erettile, ma credo che sia stata sempre più una questione psicologica che biologica.
Quando mi masturbo raggiungo un vigore ed una soglia dell’eccitazione che non ho praticamente mai riscontrato in coppia.
Sono riuscito ad avere rapporti solo con 2 ragazze (entrambe mie ex fidanzate) in tutte le altre decine di rapporti occasionali sono fallito.
Il meccanismo fin dall’età adolescenziale é sempre stato pressoché il solito: attesa del momento in cui dovrebbe arrivare il rapporto-inizio a sentire la pressione-si giunge all’effettivo momento, magari un preliminare o altro, la mia risposta sessuale é = a 0, non sono eccitato, il corpo della donna non mi stimola, ne psicologicamente neanche meccanicamente.
Marica quel momento dove io so già cosa starà per succedere-fallimento-lei starà male-come mi giudicherà?
-penserà che non mi piace?
-gli altri ragazzi della mia età rispondono a qualsiasi stimolo esista-ecc incombe anche la timidezza, la vergogna, paura del giudizio, non più che altro legato al mio aspetto fisico ma invece a la mia prestazione.
Non so se identificarmi nell’ansia da prestazione, perché forse è qualcosa di diverso.
non rispondo meccanicamente all’eccitazione: serve una chiave diversa, assomiglio più alle donne che hanno bisogno di un coinvolgimento più profondo-psicofisico.
Ciò che so é che invece, in assenza di un qualcuno con me, riesco a sfogarmi i miei desideri.
Perché non mi basta la visione di una ragazza per essere eccitato?
O una ragazza che ci prova a farmi eccitare...?
Magari mi mancano gli ormoni.
però non trovo neanche qui soluzione perché in assenza dell’altro la risposta che cerco la trovo.
Con queste due ragazze ho sempre comunque avuto rapporti quasi stressanti, non rilassanti, la concentrazione é sempre stata sul vigore del mio pene (pressoché).
Recentemente ho scoperto che il thc mi rende tutt’altra persona ed è come se riuscissi a far uscire quel desiderio senza pensare ad altro, però di certo questa non la vedo come soluzione.
Può farmi capire che é una cosa psicologica forse, lì non penso a nulla e i miei istinti sessuali dominano la mia mente pensante e vigile che mi spegne sempre tutto.
Ho sempre pensieri intensi e vivi quando non è presente il partner, li condivido, poi sul momento tutto scompare.
Come si passa dal parlare ed essere sobri ad entrare nella sfera sessuale?
A me non è mai capitata la classica scena da film dove da un bacio passionale é tutto in discesa...praticamente sempre ho dovuto trovare metodi alternativi dove con la masturbazione senza contatto visivo con l’altro riuscivo ad avere una erezione (non sempre e poi calante) per poi entrare nel rapporto.
Quando mi masturbo non ho problemi di questo tipo e le erezioni ci sono.
Se non mi masturbo per 3 giorni c’è una componente biologica che mi dà una sorta di boost iniziale che se non colgo immediatamente poi scompare.
basta poco per mandarmi fuori strada: uno sguardo, un verso, una parola, un l
Quando mi masturbo raggiungo un vigore ed una soglia dell’eccitazione che non ho praticamente mai riscontrato in coppia.
Sono riuscito ad avere rapporti solo con 2 ragazze (entrambe mie ex fidanzate) in tutte le altre decine di rapporti occasionali sono fallito.
Il meccanismo fin dall’età adolescenziale é sempre stato pressoché il solito: attesa del momento in cui dovrebbe arrivare il rapporto-inizio a sentire la pressione-si giunge all’effettivo momento, magari un preliminare o altro, la mia risposta sessuale é = a 0, non sono eccitato, il corpo della donna non mi stimola, ne psicologicamente neanche meccanicamente.
Marica quel momento dove io so già cosa starà per succedere-fallimento-lei starà male-come mi giudicherà?
-penserà che non mi piace?
-gli altri ragazzi della mia età rispondono a qualsiasi stimolo esista-ecc incombe anche la timidezza, la vergogna, paura del giudizio, non più che altro legato al mio aspetto fisico ma invece a la mia prestazione.
Non so se identificarmi nell’ansia da prestazione, perché forse è qualcosa di diverso.
non rispondo meccanicamente all’eccitazione: serve una chiave diversa, assomiglio più alle donne che hanno bisogno di un coinvolgimento più profondo-psicofisico.
Ciò che so é che invece, in assenza di un qualcuno con me, riesco a sfogarmi i miei desideri.
Perché non mi basta la visione di una ragazza per essere eccitato?
O una ragazza che ci prova a farmi eccitare...?
Magari mi mancano gli ormoni.
però non trovo neanche qui soluzione perché in assenza dell’altro la risposta che cerco la trovo.
Con queste due ragazze ho sempre comunque avuto rapporti quasi stressanti, non rilassanti, la concentrazione é sempre stata sul vigore del mio pene (pressoché).
Recentemente ho scoperto che il thc mi rende tutt’altra persona ed è come se riuscissi a far uscire quel desiderio senza pensare ad altro, però di certo questa non la vedo come soluzione.
Può farmi capire che é una cosa psicologica forse, lì non penso a nulla e i miei istinti sessuali dominano la mia mente pensante e vigile che mi spegne sempre tutto.
Ho sempre pensieri intensi e vivi quando non è presente il partner, li condivido, poi sul momento tutto scompare.
Come si passa dal parlare ed essere sobri ad entrare nella sfera sessuale?
A me non è mai capitata la classica scena da film dove da un bacio passionale é tutto in discesa...praticamente sempre ho dovuto trovare metodi alternativi dove con la masturbazione senza contatto visivo con l’altro riuscivo ad avere una erezione (non sempre e poi calante) per poi entrare nel rapporto.
Quando mi masturbo non ho problemi di questo tipo e le erezioni ci sono.
Se non mi masturbo per 3 giorni c’è una componente biologica che mi dà una sorta di boost iniziale che se non colgo immediatamente poi scompare.
basta poco per mandarmi fuori strada: uno sguardo, un verso, una parola, un l
Gentile lettore,
la descrizione, che lei fa, del suo problema sessuale suggerisce una disfunzione erettile con una forte componente psicologica, potenzialmente legata all'ansia da prestazione, alla paura del giudizio e ad una difficoltà nell'attivazione sessuale in contesti relazionali.
La pressione che lei sente ("fallimento", "come mi giudicherà") è tipica dell'ansia da prestazione, che inibisce l'eccitazione e quindi l'erezione.
La differenza tra l'eccitazione nella masturbazione e la difficoltà nei rapporti con partner reali è comune. La masturbazione avviene in un ambiente controllato, senza la pressione del giudizio o la necessità di performance.
Sembra poi che lei abbia bisogno di un livello di stimolazione o coinvolgimento psicologico più profondo rispetto alla semplice visione o contatto fisico per raggiungere l'eccitazione in un contesto relazionale. Questo potrebbe essere legato a dinamiche affettive o aspettative che non vengono soddisfatte.
Il fatto che la Cannabis l'aiuta a "far uscire il desiderio" potrebbe indicare che, in questo modo, vengono disinibiti i meccanismi di blocco psicologico, come l'ansia e l'autoconsapevolezza eccessiva, che le impediscono di godere sessualmente in una situazione di stato normale di veglia.
La necessità di masturbazione periodica (ogni 3 giorni) per mantenere un certo livello di eccitabilità potrebbe suggerire forse una componente ormonale da valutare.
Le cause, come vede, possono essere multifattoriali, con una base biologica che interagisce con fattori psicologici (ansia, aspettative, paura del giudizio) e relazionali.
Ecco alcuni suggerimenti:
- Sentire un terapeuta specializzato per aiutarla a esplorare le cause dell'ansia, modificare i pensieri negativi e sviluppare strategie per gestire la pressione e migliorare la comunicazione con i partner.
- Bene parlare apertamente con il partner delle sue difficoltà e dei suoi bisogni per ridurre l'ansia e creare un ambiente più rilassato.
- Pratiche come la mindfulness o la respirazione profonda possono aiutare a gestire l'ansia prima e durante l'attività sessuale.
- Bene dedicare qualche tempo all'esplorazione del proprio corpo e dei propri desideri al di fuori del contesto del rapporto sessuale.
Detto questo poi bene, in prima battuta, eventualmente anche consultare in diretta un bravo andrologo con chiare competenze sessuologiche.
Un cordiale saluto.
la descrizione, che lei fa, del suo problema sessuale suggerisce una disfunzione erettile con una forte componente psicologica, potenzialmente legata all'ansia da prestazione, alla paura del giudizio e ad una difficoltà nell'attivazione sessuale in contesti relazionali.
La pressione che lei sente ("fallimento", "come mi giudicherà") è tipica dell'ansia da prestazione, che inibisce l'eccitazione e quindi l'erezione.
La differenza tra l'eccitazione nella masturbazione e la difficoltà nei rapporti con partner reali è comune. La masturbazione avviene in un ambiente controllato, senza la pressione del giudizio o la necessità di performance.
Sembra poi che lei abbia bisogno di un livello di stimolazione o coinvolgimento psicologico più profondo rispetto alla semplice visione o contatto fisico per raggiungere l'eccitazione in un contesto relazionale. Questo potrebbe essere legato a dinamiche affettive o aspettative che non vengono soddisfatte.
Il fatto che la Cannabis l'aiuta a "far uscire il desiderio" potrebbe indicare che, in questo modo, vengono disinibiti i meccanismi di blocco psicologico, come l'ansia e l'autoconsapevolezza eccessiva, che le impediscono di godere sessualmente in una situazione di stato normale di veglia.
La necessità di masturbazione periodica (ogni 3 giorni) per mantenere un certo livello di eccitabilità potrebbe suggerire forse una componente ormonale da valutare.
Le cause, come vede, possono essere multifattoriali, con una base biologica che interagisce con fattori psicologici (ansia, aspettative, paura del giudizio) e relazionali.
Ecco alcuni suggerimenti:
- Sentire un terapeuta specializzato per aiutarla a esplorare le cause dell'ansia, modificare i pensieri negativi e sviluppare strategie per gestire la pressione e migliorare la comunicazione con i partner.
- Bene parlare apertamente con il partner delle sue difficoltà e dei suoi bisogni per ridurre l'ansia e creare un ambiente più rilassato.
- Pratiche come la mindfulness o la respirazione profonda possono aiutare a gestire l'ansia prima e durante l'attività sessuale.
- Bene dedicare qualche tempo all'esplorazione del proprio corpo e dei propri desideri al di fuori del contesto del rapporto sessuale.
Detto questo poi bene, in prima battuta, eventualmente anche consultare in diretta un bravo andrologo con chiare competenze sessuologiche.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3 visite dal 18/12/2025.
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