Disfunzione erettile permanente: danni da ipossia, Cialis, antidepressivi?
Gentili dottori,
Da 10 anni la mia sessualità é andata a spegnersi totalmente, oggi non ho più erezioni spontanee, desiderio assente, eccitazione assente e erezione debole con pene che subito si affloscia e la mia sensibilità é pari a zero, ho sofferto di apnee notturne e il mio andrologo mi ha detto che durante il periodo che ho avuto apnee il pene abbia potuto avere danni permanenti a causa dell’ipossia ai corpi cavernosi, mi ha prescritto Cialis per provare a recuperare il regolare flusso sanguigno ma ho paura di assumerlo, avete mai sentito parlare di danni permanenti al pene e disfunzione erettile permanente?
inoltro le mie dimensioni sono diminuite, può essere causato da antidepressivi che assumo da anni?
Da 10 anni la mia sessualità é andata a spegnersi totalmente, oggi non ho più erezioni spontanee, desiderio assente, eccitazione assente e erezione debole con pene che subito si affloscia e la mia sensibilità é pari a zero, ho sofferto di apnee notturne e il mio andrologo mi ha detto che durante il periodo che ho avuto apnee il pene abbia potuto avere danni permanenti a causa dell’ipossia ai corpi cavernosi, mi ha prescritto Cialis per provare a recuperare il regolare flusso sanguigno ma ho paura di assumerlo, avete mai sentito parlare di danni permanenti al pene e disfunzione erettile permanente?
inoltro le mie dimensioni sono diminuite, può essere causato da antidepressivi che assumo da anni?
Gentile lettore,
una disfunzione erettile permanente è una complicanza possibile, anche se non frequente, in caso di ipossia prolungata ai tessuti erettili, come quella che potrebbe verificarsi durante episodi di apnea notturna non trattata.
L'ipossia cronica può causare fibrosi e danni irreversibili ai corpi cavernosi e al tessuto muscolare liscio, portando a una problema persistente ma la gravità del danno varia da individuo a individuo.
Il Cialis (Tadalafil) è un inibitore della PDE5 che aumenta il flusso sanguigno al pene. Può essere utile per migliorare la funzione erettile, anche in casi di deficit dell'erezione persistente, ma non garantisce una risoluzione completa e non inverte eventuali danni strutturali permanenti.
Bisogna poi ricordare che alcuni antidepressivi, in particolare gli SSRI, possono causare, come effetto collaterale, un problema all'erezione e un calo del desiderio sessuale.
La perdita di tonicità dei tessuti erettili, dovuta ad un deficit dell'erezione può portare a percepire una riduzione delle dimensioni del pene, soprattutto in stato flaccido.
È fondamentale ora discutere in modo chiaro con il tuo andrologo di fiducia delle tue preoccupazioni riguardo al Cialis; potrebbe poi essere necessario anche considerare con il suo psichiatra eventuali alternative terapeutiche o aggiustamenti farmacologici.
Un cordiale saluto.
una disfunzione erettile permanente è una complicanza possibile, anche se non frequente, in caso di ipossia prolungata ai tessuti erettili, come quella che potrebbe verificarsi durante episodi di apnea notturna non trattata.
L'ipossia cronica può causare fibrosi e danni irreversibili ai corpi cavernosi e al tessuto muscolare liscio, portando a una problema persistente ma la gravità del danno varia da individuo a individuo.
Il Cialis (Tadalafil) è un inibitore della PDE5 che aumenta il flusso sanguigno al pene. Può essere utile per migliorare la funzione erettile, anche in casi di deficit dell'erezione persistente, ma non garantisce una risoluzione completa e non inverte eventuali danni strutturali permanenti.
Bisogna poi ricordare che alcuni antidepressivi, in particolare gli SSRI, possono causare, come effetto collaterale, un problema all'erezione e un calo del desiderio sessuale.
La perdita di tonicità dei tessuti erettili, dovuta ad un deficit dell'erezione può portare a percepire una riduzione delle dimensioni del pene, soprattutto in stato flaccido.
È fondamentale ora discutere in modo chiaro con il tuo andrologo di fiducia delle tue preoccupazioni riguardo al Cialis; potrebbe poi essere necessario anche considerare con il suo psichiatra eventuali alternative terapeutiche o aggiustamenti farmacologici.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7 visite dal 15/12/2025.
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