Disfunzione erettile e deformazione peniena

Ho quasi 33 anni e da oltre tre ho notato di avere una sempre più grande difficoltà a mantenere l'erezione.
Ho effettuato un anno fa un ecodoppler penieno dinamico che ha evidenziato una compatibilità con una diagnosi da D.
E. da disfunzione del meccanismo veno-occlusivo (fuga venosa).
Gli esami ormonali sono nella norma.
Una visita andrologica al tatto ha rilevato del tessuto fibroso, ma l'andrologo ha asserito che non era nulla di allarmante.
Io ho precisato all'andrologo di aver avuto un trauma fisico al pene durante un rapporto sessuale, chiedendo se la cosa avesse potuto influire, negli anni.
L'andrologo si è detto scettico e mi ha raccomandato psicoterapia.
Nel frattempo ho notato e documentato, nel pene in erezione (non un'erezione "perfetta", perché quella non sono più in grado di raggiungerla), un'incavatura evidente sul lato sinistro che prima non c'era, e che crea una maggiore curvatura del pene stesso, sempre verso il lato sinistro.
Quando sono tornato in ospedale, un secondo andrologo, che però ha preferito sentirmi senza visitarmi sul lettino, mi ha consigliato di agire con delle onde d'urto per non rischiare di far degenerare la mia situazione, pertanto vorrei dei consigli essendo il trattamento molto costoso.
Purtroppo i tempi dell'ospedale a Napoli sono lunghi e nella mia zona (Salerno) non ho trovato specialisti.
Grazie.
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro Utente,va da se che,senza poter vedere,sia problematico esprimersi nel merito.Personalmente,nutro fieri dubbi sulla presenza di una fuga venosa ma non posso che invitarla a fare riferimento ai consigli di chi ha avuto il privilegio di visitarla.Cordialita'

Dr. Pierluigi Izzo
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dopo
Utente
Utente
Innanzi tutto la ringrazio della risposta! La fuga venosa era l'esito dell'ecocolordoppler penieno dinamico, cioè che il flusso di sangue c'era ma veniva disperso, a detta del medico. Testualmente "Dopo iniezione di 2,5 mcg di Alprostadil si registra un aumento del flusso a carico delle arterie cavernose con un picco sistolico (PSV: Peask Systolic Velocity) pari a 39,0 com/sec a destra e 39,0 cm/sec a sinistra con una consensuale ed apprezzabile dilatazione delle pareti delle arterie cavernose. Il flusso telediastolitico (EDV: End Diastolic Velocity), valutato a 10, 20 e 30 minuti non ha mai raggiunto valori <5 cm/sec. A 20 minuti dalal stimolazione farmacologica la rigidità ottenuta risulta di tipo 1 (Erection Hardness Score). Al Policlinico Federico II due dottori diversi mi hanno consigliato diversamente, per questo chiedevo un parere terzo. Inoltre questa nuova forte curvatura è visibile solo a pene eretto, quindi il sospetto di malattia di Peyronie c'è. Mi rendo conto che non sia possibile suggerire una diagnosi, per questo chiedevo lumi sull'efficacia del trattamento con le onde d'urto.
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
...personalmente ritengo che il trattamento con le onde d'urto sia un'ulteriore risorsa terapeutica per la risoluzione della disfunzione erettile.Va da se che,ribadisco,la accuratezza diagnostica sia il punto cruciale del problema.

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

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