Visita anesteseologica, anestesia generale e monitoraggi

Egregi,

volevo avere un po' di informazioni.

In cosa consiste la visita anestesologica? E' solo un colloquio o anche una visita medica vera e propria?

Cosa succede con l'anestesia generale, ovvero quali sono le varie fasi? Com'è il risveglio? Dipende anche dalla durata dell'interevento?

Quali monitoraggi vengono effettuati durante l'intervento solitamente? Ultima domanda: si viene sempre intubati, o solo per alcuni interventi?

In attesa di un Vs cortese riscontro Vi ringrazio anticipatamente e Vi porgo distinti saluti.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
La visita anestesiologica è un importante atto medico che precede l'intervento chirurgico.
Da la possibilità allo Specialista di valutare clinicamente e laboratoristicamente le condizioni generali dell'operando permettendo un corretto inquadramento diagnostico del paziente ed esprimendo alla fine il livello di rischio anestesiologico, o meglio perioperatorio, cui il soggetto rientra, secondo una classificazione detta A.S.A. di cui si riconoscono 5 livelli di gravità ascendente.
Non è quindi una mera visita di "cortesia" ma una visita medica vera e propria da condurre con accuratezza. Le dico, in base alla mia esperienza professionale cosa faccio in una visita.
Nella prima fase, dopo aver preso visione delle indicazioni chirurgiche all'intervento, con la cartella anestesiologica eseguo un esame anamnestico chiedendo al paziente oltre le notizie anagrafiche contenenti anche peso e altezza, tutte le notizie relative a pregressi interventi, con che tecniche di anestesia e con eventuali problemi riscontrati.
Eventuali allergie riferite, abitudini di vita, consumo voluttuario di caffè, fumo o altre ..."sostanze".
Chiedo di precedenti ricoveri ospedalieri non relativi agli inteventi subiti, malattie importanti, condizioni di salute attuali, eventuale terapia effettuata.
Poi passo al controllo degli esami di laboratorio, ecg, se necessario Rx torace.
Quindi alla visita clinica vera e propria: cuore, torace, addome, neurologico ecc. ecc.
Posso chiedere, se necessari, ulteriori approfondimenti diagnostici con visite specialistiche o esami strumentali. Tutti i dati vengono segnati sulla cartella anestesiologica che l'Anenstesista che avrà in carico il paziente in sala potrà leggere (non necessariamente sarà lo stesso della visita). E poi, cosa fondamentale, a fine visita, quando ho inquadrato il paziente e il suo rischio anestesiologico faccio firmare un consenso informato sul tipo di anestesia che verrà condotta in sala. Il consenso informato NON è uno scarico di responsabilità del professionista ma l'atto col quale si sancisce che il paziente è stato informato sulla condotta anestesiologica, sul rischio operatorio e sull'eventuale possibilità, se accade, che l'anestesia possa essere soggetta a modifiche in corso di intervento (può succedere in quelle in cui il paziente sottoposto a una anestesia loco-regionale, quindi sveglio, possa poi essere addormentato, se si rende necessario convertirla in Anestesia generale (A.G.). E ovviamente sancisce la accettazione delle procedure da parte del candidato all'intervento.

La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Proseguo con le ulteriori domande.
L'anestesia generale (AG) è una condizione di coma farmacologico indotto che permette di ottenere alcune condizioni necessarie perchè un intervento chirurgico possa essere eseguito. E'caratterizzata dalla fase ipnotica (cioè del sonno, della privazione della coscienza), della fase di rilassamento muscolare (che permette oltre l'intubazione la possibilità che il Chirurgo possa operare senza problemi, della fase antalgica (che assicura che sia nella fase del sonno, quindo sotto i ferri, sia nel post operatorio il paziente non provi dolore).
Queste fasi prevedono l'utilizzo di più farmaci endovenosi o fatti inalare al paziente grazie al circuito ventilatorio dopo l'intubazione.
Paragono sempre l'AG come un viaggio in aereo. Esso si caratterizza dal:
1-decollo (induzione al sonno anestesiologico fino all'arrivo in quota, cioè al taglio chirurgico);
2- mantenimento della velocità di crociera (proseguimento dell'anestesia, controllo costante delle funzioni vitali del paziente attraverso il monitoraggio con le strumentazioni di bordo e somministrazione di altri farmaci che si rendessero necessari per garantire un corretto e... confortevole volo (un po come quando le hostess o lo steward passano con delle bibite o dei generi di conforto...)
3-Infine l'approntamento per la fase di atterraggio, ugualmente delicata come la prima e quindi una serie di manovre atte al miglior atterraggio (pardon, risveglio) del paziente, cioè tranquillo, senza dolore e soprattutto rapido (per non intasare le piste, cioè le sale operatorie che devono agevolmente proseguire il loro lavoro!).

Durante una AG devono essere garantiti una serie di monitoraggi minimi per rendere sicuro il viaggio:
1)Monitoraggio della attività elettrica cardiaca con l'ECG
2)Monitoraggio della pressione arteriosa
3)Monitoraggio della adeguata ossigenazione attraverso la pulsiossimetria che da il valore della saturazione di ossigeno nel sangue (SatO2)
4)Monitoraggio della adeguata ventilazione con il respiratore automatico attraverso la valutazione e la misurazione della anidride carbonica emessa (etCO2) con l'atto respiratorio.
A questi monitoraggi di minima possono in particolari casi di grossa complessità esserne aggiunti degli altri.

E infine: Non per tutti gli interventi in AG si rende necessaria l'intubazione del paziente. Questa manovra che comunque è garanzia di protezione delle vie aeree in un paziente incosciente, può trovare una alternativa con l'assistenza manuale in maschera del paziente sotto narcosi da parte dell'Anestesista che è per definizione la figura fondamentale alla gestione delle viee aeree in sala operatoria. Generalmente si usa per interventi di breve durata (sotto i 30'), quando non si è farmacologicamente depresso il riflesso protettivo della tosse e anche se addormentato il paziente mantiene un respiro spontaneo senza la necessità di collegarlo a un ventilatore automatico.
Soddisfatta?
cordiali saluti
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Utente
Utente

Egregio dott Alvino,

La ringrazio per la pronta risposta.
Soddisfatta? Molto molto ma molto di più! Sono rimasta stupefatta dall'esaustività delle Sue risposte. Ora posso dirLe che dormirò sogni tranquilli, cosa che non ho fatto in questi giorni. E so cosa mi si prospetterà. La cosa che mi preoccupava di più era l'intubazione, cosa che leggendo dalla Sua esauriente risposta, probabilmente non dovrò fare dato che l'intervento durerà al massimo 30 minuti.

La ringrazio ancora vivamente per la Sua completa disponibilità, per la prontessa della Sua risposta e soprattutto per la massima esaustività delle Sue risposte LA ringrazio tanto!!!!
Ringraziandola ancora una volta LE porgo distinti saluti.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Attenzione! L'intubazione non è solo legata alla durata dell'intervento ma anche alla tipologia e quindi come il suo Anestesista può assistere il suo respiro spontaneo. Ora, dovendo fare un intervento oculistico come da lei affermato in altro post, quindi in una posizione nella quale il chirurgo sta alla testa e quindi lascia poco spazio all'Anestesista va valutato bene il da farsi. Cioè il Collega potrebbe assicurarsi la corretta gestione delle vie aeree (tutto per la sicurezza del paziente) intubandola. Altrimenti una volta addormentata controllare che l'attività respiratoria spontanea sia valida e affidarsi al monitoraggio delle sue funzioni respiratorie. Oggi comunque buona parte degli interventi oculistici si fanno con una anestesia locale, o un blocco nervoso periferico oculare e una blanda sedazione. Non sapendo quale intervento fa non posso essere preciso. Ad ogni buon conto sappia che di tutto questo ne discuterà con l'Anestesista in visita e quindi tutti i dubbi le si chiariranno. Non abbia paura dell'intubazione, è per la sua sicurezza e comunque avvenendo sotto anestesia non percepirebbe nulla. A questo punto ci faccia sapere come è andata.
I miei più cordiali saluti.
[#5]
Utente
Utente
Egregio dott. Dr. Stelio Alvino,
La ringrazio per avermi risposto ancora velocemente ed esaurientemente.
L'intervento consiste nel posizionamento di una lente intraocualare. E pensandoci bene, probabilmente l divaricatore palpebrale potremme interferire (a livello di spazio) con la mascherina. Comunque non devo che attendere la visita con il mio anestesista. Sperando che avvenga quanto prima.
Le farò sapere!
LA ringrazio ancora e Le porgo distinti saluti.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
allora penso che sarà fatto tutto in anestesia locale con un minimo di sedazione. saluti
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Utente
Utente
Sì, solitamente sì. Ma il mio dottore ha deciso per l'anestesia generale.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Mi scusi quando dice "il mio dottore" intende l'oculista o ha già fatto la visita dall'anestesista? Perchè è l'Anestesista che decide la strategia anestesiologica, non il chirurgo. Ci faccia sapere.
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Utente
Utente
Mi scusi, l'oculista preferisce fare l'anestesia generale per questo tipo di intervento in pazienti giovani. Così riesce ad operare tranquillamente. Perchè i pazienti giovani si agitano facilmente e così non ci sarebbe quella collaborazione paziente.chirurgo necessaria all'operazione. Così mi è stato detto dal mio oculista-chirurgo.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Va bene, penso lo si possa accontentare...;-)
Comunque per chiudere, ora lei ha il quadro della situazione, come concorderà, non vi sono elementi per temere l'intubazione di per se. Cerchi di essere tranquilla, esponga eventualmente questa sua ansia all'Anestesista prima della vista e vedrà che come me saprà ben tranquillizzarla. Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio ancora!

Spero vada tutto bene... anche se la paura è tanta!

Distinti saluti.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Andrà tutto bene!
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