Minor stroke ad eziologia indeterminata (esus)

Salve dottori; vi scrivo per conto di mia madre, 56 anni.
Una settimana fa ha subito quello che viene chiamato un "minor stroke" del circolo posteriore di probabile natura embolica paradossa ad eziologia indeterminata (ESUS).
Ho mandato gia richiesta in neurologia per capire la sua situazione generale e ricevere qualche consiglio in merito; qui invece mi piacerebbe approfondire meglio la questione cardioembolica.
E' sempre stata una donna sana senza particolari problemi, non soffre di ipertensione (è stata controllata scrupolosamente durante la sua degenza durata 10 giorni e i suoi valori oscillavano sempre tra i 108/62 e i 120/80 con alcune brevi picchi al limite dell'ipotensione con 90/60); peso nella norma, non soffre di diabete (ultimo valore era di 85 a digiuno); l'unico valore con l'asterisco era il colesterolo totale a 202 (con HDL a 67 e trigliceridi a 68, ricavando quindi gli LDL se non sbaglio sui 121).
Anni fa il suo colesterolo totale era sui 240 circa ma è riuscita tramite dieta e movimento ad abbassarla notevolmente.
Ha svolto una lunga serie di esami tra cui TC e RMN encefalo che ha rilevato le piccole lesioni ischemiche, TC TORACE + ADDOME (che ha escluso condizioni trombofiliche paraneoplastiche) e alcuni esami in ambito cardiologico cui vorrei soffermarmi e proporveli qui di seguito: ECOCARDIO DOPPLER RIPOSO: Ventricolo sx di normali dimensioni e spessori di parete.
No alterazioni cinesi segmentaria.
FE 60%.
Alterato rilasciamento diastolico.
Ventricolo dx normali dimensioni e cinesi.
Rigurgito tricuspide assente.
Normali resistenze vascolari polmonari.
Vena cava inferiore normale calibro.
Cavità atriali di normale dimensione.
Lembi mitralici ispessiti con normale escursione sisto-diastolica.
Valvola aortica tricuspide ispessite e normale escursione.
Aorta ascendente prossimale nella norma.
Ectasia bulbo aortico.
NO versamento pericardico.
ANGIO TC+TSA: Arco aortico II con modeste calcificazioni.
NO stenosi TSA.
Placca calcifica inferiore 50% succlavia destra con stenosi molto lieve.
Assi vertebrali nella norma.
Arteria basilare minime irregolarità.
Assi carotidei nella norma.
NO stenosi grandi vasi intracranici nè malformazioni aneurismatiche o arterovenose.
ECODOPPLER TRANSESOFAGEO: Si evidenzia lieve passaggio precoce di bolle (3/6 cardiaci dalla manovra valsalva).
NO formazioni trombotiche negli atrii e in auricola sinistra.
No SEC.
Velocità svuotamento auricolare conservata.
In attesa screening trombofilico (fratello positivo fattore V etero); ha inoltre sempre sofferto di vene varicose.
Mostrato ciò vorrei chiedervi alcune domande se possibile: 1) Questo passaggio seppur piccolo potrebbe essere una causa plausibile?
2) Quali altri esami potreste consigliarmi?
Cosa potremmo indagare ulteriormente?
3) Sta assumendo doppia terapia antiaggregante (aspirina + plavix) per 21gg e atorvastatina 80mg iniziale poi da ridurre a 40mg insieme al gastroprotettore.
E' una terapia corretta e sufficientemente preventiva?
Vi ringrazio!
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.5k 3.6k 3
La terapia mi pare correttamente impostata.
La presenza di un difetto del setto interatriale puo' essere una causa di ictus ischemici.
Sta al cardiologo che ha eseguito il transesofageo consigliarle o meno la chiusure del difetto.


cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la rapida risposta. Se non le reco disturbo vorrei approfittare della sua enorme sapienza e pazienza per farle ulteriori domande (premettendo che esse verranno fatte anche al suo medico curante e al centro cardiologico vicino a noi) giusto per avere più pareri possibili:

1) Dovrebbe indagare secondo lei sulla FA nonostante gli esiti negativi e considerando che il padre ne soffra da molti anni? In questi casi incerti un anticoagulante sarebbe controproducente vero? Non darebbe ulteriore protezione?

2) Avendo lei sempre sofferto di vene varicose (negli ultimi mesi ha sofferto di dolori fastidiosi intermittenti ad una gamba che sono tra l'altro spariti/notevolmente diminuiti proprio durante la degenza e alla dimissione) e in più 2 settimane prima dell'evento ischemico aveva iniziato a lavorare portando notevoli pesi, può un trombo della gamba arrivare fino al cervello se questo venga "incentivato" dalla presenza del pfo?

3) Una ipotetica positività al fattore V leiden cambierebbe qualcosa al quadro generale? Per esempio la sua terapia?

4) Il covid (che in questi anni abbiamo preso, sintomatico o meno) e i cosiddetti "picchi pressori" inconsapevoli causati da notevole stress potrebbero essere delle possibili cause? I farmaci che sta prendendo coprirebbero questi casi?

5) Tra la cardioaspirina e il plavix c'è tanta differenza? Una può essere più efficace dell'altro?

6) Consiglierebbe ulteriori indagini cardiologici (se ce ne sono) nel suo caso? O eventualmente degli esami del sangue specifici?

7) Tenendo conto delle informazioni date come vedrebbe il suo rischio globale per eventuali recidive? Considerando che la madre ha avuto in passato 2 TIA a causa di diversi problemi (obesità, diabete e ipertensione)?

Mi scuso gia in anticipo dottore per le troppe domande ma sono una persona ansiosa e ovviamente preoccupato per sua madre; mi preme ora che la sua terapia la copra nel miglior modo possibile da ulteriori ischemie e che seppur consapevole che il rischio non sarà mai zero (del resto questo vale per tutti) almeno che si avvicini molto al rischio globale di coloro che non abbiano mai subito un attacco ischemico. Fidandomi molto dei suoi consigli e stimandola come persona, spero in suo aiuto. La ringrazio!
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.5k 3.6k 3
Direi che, specie se gli esam sul fattore Leiden risultassero positivi suggerirei di passare da un anti aggregante ad un anticoagulante orale, data la storia della paziente.

cordialita'

cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
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[#4]
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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Attendiamo allora i risultati per la trombofilia e per l'eventuale chiusura del pfo. Se vorrà l'aggiornerò sulle prossime decisioni che verranno prese, giusto per sapere anche un suo giudizio. Buona serata dottore!
[#5]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.5k 3.6k 3
Volentieri e grazie per L
Attenzione

Cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
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[#6]
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Utente
Utente
Salve dottore! Come le dissi la volta scorsa volevo aggiornarla sulla condizione di mia madre. Qualche giorno fa ha ricevuto i risultati sul profilo trombofilico ed è tutto negativo per fortuna, compreso il fattore V di leiden presente sul fratello. La neurologa consiglia la chiusura del PFO e per questo infatti a breve saremo in contatto con il centro cardiologico vicino a noi per comprendere meglio la procedura. Volevo chiedere a lei, è un intervento complicato? Mia madre è un po' agitata per questo. Poi lei al momento sta prendendo l'omeprazolo al mattino, 1 compressa di cardioaspirina a mezzogiorno e 40mg di atorvastatina la sera. E' una valida terapia protettiva? O confermerebbe come detto in precedenza la possibilità di passare all'anticoagulante nel suo caso soffrendo di vene varicose (ha eseguito da poco un ecodoppler venoso ed era tutto negativo)? I neurologi e il medico di base non concordano sul fatto che la sede del coagulo sia proprio la gamba, scartandola a priori, eppure sono troppe le coincidenze, come il fatto che nelle 2 settimane precedenti all'ischemia mia madre tornando a lavorare dopo tantissimi anni ha iniziato ad alzare grandi sacchi della spazzatura giorno dopo giorno a suo dire veramente pesanti, mai provati prima. Inoltre riferiva da diversi mesi fastidiosi dolori intermittenti alla gamba sinistra che si sono affievoliti proprio durante e dopo la degenza ospedaliera (tuttora infatti non riferisce quasi più nessun dolore, peccato però che non abbia eseguito l'ecodoppler prima dell'ischemia). Lei cosa ne pensa a riguardo, un coagulo dalla gamba potrebbe arrivare al cervello se ci sono le giuste condizioni? Tengo molto in un suo giudizio. La ringrazio tanto!
[#7]
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Utente
Utente
Salve dottori! Comprendo benissimo gli infiniti consulti cui siete soliti rispondere giornalmente e diversi ne possono sfuggire. Mi chiedo quindi se sia ancora possibile ricevere una piccola risposta all'ultimo consulto o devo considerarlo definitivamente chiuso? Ad ogni modo grazie mille per tutto, per quello che fate e per la vostra immensa pazienza.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.5k 3.6k 3
L intervento di chiusura è semplice. Se venisse eseguito velocemente può proseguire con antiaggregante ma se si andasse per le,lunghe passerei ad un anticoagulante .

arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#9]
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Utente
Utente
Grazie mille dottore, ci ha rincuorato molto circa l'esecuzione dell'intervento. A proposito di questo non penso che verrà eseguito a breve, quindi faremo sicuramente tesoro del suo consiglio, tra l'altro era uno dei nostri principali dubbi su quale dei due farmaci utilizzare, l'anticoagulante verrà quindi usato temporaneamente in sostanza come "tappabuchi" in vista dell'intervento. Ne discuteremo certo anche con il cardiologo del centro vicino a noi ma è stato di grandissimo aiuto e di questo la ringraziamo. Se ci saranno nuovi sviluppi sarà il primo ad essere avvisato, se lo vorrà ovviamente. Buona continuazione di giornata dottore!
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