Un piccolo reflusso gastro esofageo

Buongiorno a tutti.
Ho 42 anni e da tempo soffro di spiacevoli manifestazioni ansiose che qualche anno fà, hanno raggiunto la loro massima espressione con episodi di DAP.
Tre anni fà ho fatto Ecocardiogramma ed Ecocardiogramma a causa di fitte al petto. Tutto negativo e dopo gastroscopia, si è evidenziato un piccolo reflusso gastro esofageo e positività all' HP.
Ed ora arrivo al punto della questione. Trascorro moltissimo tempo in macchina e seduto a causa della mia attività. Leggendo dell'influenza aviaria e dopo aver bevuto 4/5 caffè, tornando a casa e stando incolonnato nel traffico, ho avvertito un forte senso di oppressione alla bocca dello stomaco e poi lungo tutto il tratto retrosternale. A volte più intensamente a volte meno. Cercavo di non pensare facendo respiri lunghi che però trovavano una "leggera" resistenza proprio sulla bocca dello stomaco. Quando riuscivo a distogliere l'attenzione da questo, le cose sembravano migliorare. Durante questo "attacco" ho avvertito una lieve tachicardia ed un aumento della frequenza del respiro. Avevo come la sensazione che continuando a rimanere incolonnato nel traffico, potessi morire da un momento all'altro senza poter ricevere le cure necessarie.
Vi chiedo se questa manifestazione può essere collegata ad una patologia cardiaca oppure è solo una manifetsazione ansiosa ? Mi viene in mente ora che circa un anno fà ho eseguito un elettrocardiogramma con esito negativo.
Fumo 4 sigarette al giorno che stò tentando comunque di togliere.

Saluti e grazie
Marco
[#1]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Ha un reflusso gastroesofageo ed è positivo per lHelicobacter Pylori, questo ha il significato di un aumento dell'acidità, pertanto ci può essere una infiammazione cronica persistente, subclinica, storica in altri organi, fra cui anche il fegato. Da qui possono derivare i suoi attacchi di panico, acuiti dai caffè e dalle sigarette, ma anche da una alimentazione non congrua. Quindi non è una manifestazione ansiosa, pensare così potrebbe spostare il problema e non individuare una patologia silente. Devono essere eseguiti esami pi specifici per chiarire il quadro sintomatologico ed individuare gli organi stressati.
Saluti moschinialberto@medicitalia.it
[#2]
dopo
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Ringraziandola per la risposta, ne approfitto per chiederle se per patologia silente è da intendersi una malattia grave, o solo magari accertarsi dove sia il problema ed agire comunque gestendo la cosa ?
In sintesi posso escludere un coinvolgimento serio del cuore o magari altre malattie ugualmente gravi (tumori) ?
La ringrazio di nuovo.

MB
[#3]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Le patologie silenti sono infiammazioni croniche, asintomatiche, storiche, subcliniche, asintomatiche, estremamente lievi, ma che possono causare sintomi molti grandi, per cui individuato il problema, è estremamente semplice correggere e gestire la cosa, pertanto si possono escludere molti sintomi che potrebbero sembrare gravissimi ed invece sono semplicissimi. Spesso la soluzione è talmente vicina che non si vede, e si tracura, andando a cercare cose lontanissime senza soluzione, allora si comincia a girare come trottole.
La mediicna biologica ha esami strumentali, terapie, adeguate.
Saluti moschinialberto@medicitalia.it
[#4]
Dr. Ugo Miraglia Cardiologo 1.1k 25
Caro amico,
a parte il problema del reflusso gastroesofageo mi sembra che la componente ansiogena sia la maggiore imputata nel suo caso. Se tutti gli accertamenti cardiologici sono risultati negativi e la tachicardia è da imputarsi all'ansia, da un punto di vista organico deve stare tranquillo...non succede nulla. Approfondirei il versante psicologico.
Saluti, Ugo

Dott. Ugo Miraglia

[#5]
dopo
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Vi ringrazio per le esaudienti risposte. Ho sempre paura di mali brutti e che possa sentirmi male principalmente quando sono incolonnato nel traffico caotico di Roma.
Ma è possibile che un infarto possa dare quel senso di oppressione in modo intermittente ? Come se ci fosse una persona seduta sulla sterno o sulla bocca dello stomaco ?
Dura pochi minuti, per poi ricomparire in diversi momentio della giornata, principalmente quando più stressato.

Vi ringrazio ancora
Marco
[#6]
dopo
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
DImenticavo di dirvi che l'ecocsrdiogramma e l'elettrocardiogramma li ho fatti in prima battuta circa 3 anni fà. Mentre dieci mesi fà ho fatto un elettrocradiogramma dopo una crisi di panico che non sò come mai è scoppiata dopo aver esagerato con della cioccolata. Ho avvertito la stessa oppressione alla bocca dello stomaco, ho cominciato a stare male con la tachicardia oltre ad avvertire un fortissimo senso di acidità.

Grazie ancora
Marco
[#7]
Dr. Ugo Miraglia Cardiologo 1.1k 25
Ha mai eseguito un test da sforzo?
[#8]
dopo
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Tre anni fà, quando feci l'eco e l'elettro, mi fecero fare anche una gastroscopia dove risultò un leggero reflusso oltre ad una papupa gastrica in via di guarigione ed inoltre la positività all'HP. Il cardiologo mi disse che la causa dei dolori e bruciori retrosternali era causata da questo leggero reflusso. Avvalorato anche dal fatto che occasionalmente, mi svegliavo la notte, con una forte acidità in bocca specialmente quando mangiavo cioccolato (di cui vado ghiotto). Evitò di farmi fare l'ecocardiogramma da sforzo poichè secondo lui individuò appunto nell'apparato digerente la causa di questi malanni. Il gastroenterologo poi mi disse che se non avevo sintomatologie particolari potevo evitare la cura antibiotoca per l'eradicazione dell'HP poichè poteva dare delle controindicazioni, salvo poi farla in caso di sintomatologia significativa.
Dieic mesi fà invece mi recai dal cardiologo poichè dopo aver mangiato del cioccolato ho avvertito all'altezza della bocca dello stomaco una specia di forte pressione come se qualche cosa tirasse da dentro, oltre ad una elevata acidità. A quel punto mi sono spaventato ed è scattata la crisi di panico. Purtroppo sono ansiosisismo per quanto riguarda le patologie e sono in continuo allarme ed attenzione di tutto ciò che accade nel mio corpo. A volta basta un dolore intercostale che dura qualche secondo per farmi andare in pallone. In passato ho sofferto di bolo isterico ed il medico mi ha fatto fare una cura di seroxat per circa un anno, dicendo poi che il supporto psicologico non era necessario. Ma credetemi, a volta basta un non nulla per mandarmi in pallone. Poco prima di Natale, mi sono schiacciato un dito su una porta in ufficio. Il dolore è stato fortissimo e dopo una decina di minuti, ho avuto una crisi di panico causata dal dolore con sintomi del tipo sudore freddo, abbassamento delle pulsazioni cardiache e s sensazione di testa piena con fischio alle orecchie e nausea. Il tutto è durato una decina di minuti. Il medico di base mi ha detto che questa reazione può accadere a fronte di un dolore fortissimo e vi giuro che non ho mai provato un dolore simile.
Sono consapevole che non posso vivere con l'attenzione rivolta sempre ad interpretare i segnali che il mio corpo mi manda, ma è più forte di me. Potrei riuscire ad indurmi una forte tachicardia soltanto per un pizzico e scatenare un attacco di panico. E' come se la mia mente si concentrasse su quell'evento ed entrasse in un circolo vizioso da cui non sò uscire. Poi ho il terrore del traffico. Penso sempre che possa sentirmi male in quella situazione e che nessuno possa darmi una mano.
Per quanto cerco di combattere questa situazione, non ci riesco. Ed il tutto si acuisce in prossimità della primavera.

Vi ringrazio
Marco

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