Terapia con: Zestoretic, Propafenone 300 mg e XArelto 20mg- Continui giramenti di testa.

Salve egregi dottori,
A seguito di un episodio di svenimento capitato a mia madre (72 anni d'eta) nel maggio 2017- ad essa, dopo il tempestivo intervento del 118, è stata rilevata, in sede ospedaliera, una fibrillazione atriale con risposta ventricolare rapida ed anormalità inferiore dell'onda T (anche se non ho ancora ben capito cosa significhi).
Mia madre, prima di questo episodio, assumeva già dello Zestoretic 20+12,5 mg (? sono compresse, quindi sono da 32,5 mg?) per la stabilizzazione della pressione arteriosa, e in più, a seguito dell'episodio citato poco fa, il cardiologo aveva aggiunto:
Propafenone- una compressa al dì ed una alla sera [ per un totale di 600 mg al giorno ] e lo: XArelto [ da 20 mg ]- con una sola compressa alla mattina.
Con questa terapia, mia madre, sembra essersi ripresa e, per il momento, sta bene. Ha anche perso 6 chilogrammi di peso, ma forse non centra niente con la cura, infatti, la sua alimentazione, è diventata molto più rigida dopo questo episodio ( era in stato di sovrappeso fin dall'accesso in ospedale: 95 kg per 1,68 d'altezza ).
Il fatto per cui vi scrivo è che, al di là del fatto che siano passati ormai 4 mesi dall'uso di questa terapia, e che, comunque, la pressione arteriosa ora sia stabile su valori come: 128 sistolica e 79 diastolica con 60-65 battiti: mia madre, ogni tanto, ha dei leggeri giramenti di testa e , a volte, sente il cibo che mangia completamente amaro. Vi vorrei chiedere, gentilmente, cosa potrebbe essere questa cosa, e cosa ne pensate dei farmaci che mi hanno [ che le hanno ] somministrato, ossia, della loro quantità. Ho potuto leggere che 600 mg di Propafenone è un dosaggio abbastanza alto; che può provocare sintomi come quello di sentire le cose amare.
Mi è anche stata proposta di fare anche una visita neurologica, con un elettroencefalogramma: ma secondo voi è plausibile su un paziente di 72-73 anni?
Vi ringrazio già in anticipo per il tempo che vorrete perdere nel rispondermi- perché avrei davvero bisogno di alcuni chiarimenti.

Cordiali saluti a tutti voi.

Mario Alberti.
[#1]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Guardi, quel che posso dirle è che la fibrillazione atriale soprattutto se secondaria a un ingrandimento atriale sinistro (verificabile con un ecocardiogramma) difficilmente risponde nel lungo termine alla sola terapia farmacologica. Spesso la causa della FA è l'ipertensione mal controllata, che determina alterazioni cardiache irreversibili responsabili dell'aritmia, che con il passar del tempo tende a cronicizzare. L'unico modo per cercare di evitare che l'evoluzione dell'aritmia sia questo è eseguire un'ablazione transcatetere con RF (se ce n'è l'indicazione). Infine è possibile che la FA sia stata all'esordio e abbia determinato la sincope di sua madre e l'elettroencefalogramma le è stato probabilmente richiesto solo per completamento diagnostico e per escludere una causa neurologica alla base della sincope.
La terapia che osserva, se sia giusta o meno, non sta a noi dirlo...
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2018
Ex utente
La ringrazio Dr. Mariano Rillo per la tempestiva risposta.

Ritornando all'argomento; Sì, l'elettroencefalogramma mi è stato detto di farlo per un completamento diagnostico- proprio per escludere, come ha detto lei, una causa neurologica alla base della sincope. Per quanto riguarda la FA- essa è stata scoperta solo dopo quell'intervento del 118; prima, ahimé, non ci sono mai stati controlli sulla signora... È quindi possibile che soffrisse di ipertensione già da molto tempo [anni], senza mai aver preso alcun farmaco.
Lei nella sua risposta ha citato una: ablazione transcatetere con RF- mi perdoni ma, cosa sarebbe? Ho visto alcuni video e sembra una sorta di operazione chirurgica, o mi sbaglio?

Grazie ancora dottore.
Saluti.

Mario Alberti.
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