Prolasso mucoso emorroidario

Buongiorno ho 43 anni e soffro da 20 di emorroidi. Soffro di stipsi ricorrente. Oggi la situazione, gia' diagnosticata, è di prolasso mucoso emorroidario di 3° grado. Ho letto molte cose al riguardo su Internet ed ho visto due metodiche, la Longo e la THD. Quest'ultima, di cui non conoscevo l'esistenza, si propone di dearterializzare in associazione all'applicazione di punti per risolvere il prolasso. Ho fatto una visita in uno dei centri che la eseguono, ovvero il Pol. Gemelli di Roma, ma mi è stata suggerita la tecnica Longo e sconsigliata la THD. Della tecnica proposta già sapevo molte cose, ma ho letto tanti pareri negativi dove si parla di postumi anche seri. Ora sono in lista di attesa per l'ìntervento ma temo di fare la scelta sbagliata per cui sto cercando ulteriori pareri. Grazie. Saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Personalmente conosco ed eseguo da anni la tecnica di Longo e la ritengo efficace, se correttamente eseguita e con indicazioni adeguate. Non ho esperienza con l' altra tecnica che cita e sono un po' scettico sull' efficacia ma è solo un parere personale. Troverà colleghi competenti con punti di vista diversi. Credo sia giusto consigliarle di affidarsi al professionista col quale stabilisce un rapporto di fiducia e seguire le sue indicazioni.Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Attivo dal 2009 al 2016
Ex utente
Ringraziandola per la pronta risposta, aggiungo che in sede di visita mi è stato detto che una parte esterna di emorroidi in seguito all'intervento sec. Longo, sarebbe diventata come vuota..secca (il prof. ha citato la parola "mummificata!") . E questa parte eccedente sarebbe stata poi rimossa in seguito. Mi puo' confermare che accade una cosa del genere? Nelle mie ricerche, ho letto spesso che questo intervento cura il prolasso, ma non le emorroidi, quanto c'e' di vero in questo? Sicuramente farò come dice... avevo contemplato la possibilita' di avere diversi pareri, ma alla fine mi affiderò a chi mi dara' piu' fiducia. Saluti e grazie ancora.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
Condivido l'indicazione alla Longo per la correzione del suo prolasso emorroidario. Ritengo la THD ,dearterializzazione abbinata o meno alla emorroidopessia, indicata nel prolasso emorroidario di I,II grado con un prolasso rettale occulto(interno)di minima entita'. Per rispondere alla sua domanda: questo intervento cura il prolasso, ma non le emorroidi, quanto c'e' di vero in questo? mi permetto di chiarirle alcuni aspetti della malattia emorroidaria. Il tessuto emorroidario gia' presente nel feto è una struttura anatomica normale che svolge una funzione valvolare. Questo, a causa del cedimento del rivestimento interno del canale anorettale, scivola verso il basso ed all'esterno ed è tale scivolamento alla base della malattia emorroidaria(congestione, sanguinamento, dolore, trombosi).La resezione del tessuto di rivestimento del canale anorettale, che ha ceduto(prolassectomia ed emorroidopessi sec.la tecnica di Longo), permette il riposizionamento delle emorroidi nella loro sede naturale ed una rapida ripresa della loro funzione. In merito a quello che le è stato detto: che una parte esterna di emorroidi in seguito all'intervento sec. Longo, sarebbe diventata come vuota..secca (il prof. ha citato la parola "mummificata!") . E questa parte eccedente sarebbe stata poi rimossa in seguito. Le rispondo che spesso è necessario rimuovere la componente fibrosa o iperplasica esterna(Marische) che accompagna il prolasso emorroidario, sia per permettere una piu' facile e totale risalita di questo, sia per rimuovere tessuto che in tale sede potrebbe essere responsabile di ano umido e dermatiti. Personalmente ritengo utile rimuoverlo contestualmente all'intervento di Longo. Condivido con il collega Favara l'opinione che l'intervento di Longo, eseguito da mani esperte, è un intervento sicuro ed efficace.

Sperando di esserle stato utile la saluto, sono, inoltre, a sua disposizione per eventuali altri chiarimenti

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Attivo dal 2009 al 2016
Ex utente
Grazie per le delucidazioni. Preciso che le cosiddette marische, da quanto riferitomi in sede di visita, non sono presenti a tutt'oggi, ma si sarebbero formate come conseguenza dell'intervento che dovro' fare, come processo di guarigione. Accade una cosa del genere? L'altra domanda che le faccio è: come mai c'e' chi sostiene, fra i suoi colleghi, che la Longo risolve il prolasso ma non la patologia emorroidaria? Alcuni sostengono che la vasodilatazione non viene estinta con tale intervento. Non che io voglia mettere l'uno contro l'altro, le riferisco quanto sono riuscito a reperire come informazioni solo allo scopo di avere una visione piu' chiara possibile. La ringrazio
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Con tutto il rispetto per la ricerca ed il desiderio di informazioni, credo che approfondire un problema che la riguarda in quanto paziente possa avere senso fino a un certo punto, questo perchè la comprensione di dettagli tecnici e fisiopatologici, a mio modesto parere, presuppone conoscenze che si acquisiscono in anni di studi e decenni di esperienza. Per essere concreto, ad esempio, se dovessi chiedere una consulenza a un architetto per la costruzione di una casa, non approfondirei personalmente concetti specifici per i quali non ho alcuna competenza ma mi affiderei a un professionista di cui mi fido lasciando a lui le valutazioni 'tecniche'. Qualora fosse un collega invece, esistono abbondanti dati nella letteratura scientifica per approfondire gli aspetti che ha evidenziato.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2016
Ex utente
Non credo che l'acquisizione di informazioni piu' dettagliate al fine di ottenere chiarimenti sulle diverse metodiche e dissipazioni di dubbi debba passare per forza attraverso il conseguimento di una laurea. Quello che conosco riguardo alla patologia emorroidaria, proviene dalla lettura di siti normali fatti apposta per per gente normale, per spiegare in modo semplice i sintomi, la natura, le cause, la diagnosi e i tipi di cure legati alla patologia emorroidaria. Sono di pubblico dominio e non è richiesto il possesso di una laurea per la consultazione. Se avra' la pazienza di rileggere i miei precedenti messaggi trovera' solo domande e non pareri, che sicuramente sono di altra competenza. Credo che, seppur non laureato in medicina, ma semplicemente diplomato in Ragioneria, possa avere il diritto di saperne piu' che posso, come chiunque debba sottoporsi ad un intervento chirurgico, nei limiti delle mie capacità di comprensione. Non penso che su questo sito si debbano affrontare argomenti del genere facendo esempi inopportuni come quello dell' "architetto". Siamo un po' fuori tema. Quello che cerco è solo una risposta da "medico", e non altro.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Ho riletto tutto e sono sostanzialmente in accordo con quanto scrive nell'ultima risposta.
Mi permetto solo, se posso, di consigliare di valutare sempre, quando si cercano informazioni mediche e di qualsiasi natura, l' attendibilita' e la 'competenza' di chi fornisce le informazioni, questo perche sulla rete e non solo, come sicuramente avrà avuto modo di constatare , si trova di tutto ed il contrario di tutto. Questo è il motivo per cui le dicevo di affidarsi a un professionista di cui si fida che possiede la necessaria competenza per gestire il problema.
Riguardo all' esempio dell' architetto, voleva solo essere un modo, purtroppo inefficace (e, a suo modo di vedere 'inopportuno'), per chiarire il senso della mia risposta, tuttavia non mi sono espresso con sufficiente chiarezza e mi scuso di questo.
Rispondo infine ai suoi precedenti quesiti: non mi risulta che le marische si formino dopo un intervento: possono essere presenti prima, dopo o mai. Per la mia esperienza e conoscenza, l' intervento di Longo risolve il prolasso e la malattia emorroidaria. Con 'vasodilatazione' non so esattamente cosa intenda, se intende dire che l' apporto vascolare arterioso al tessuto emorroidario non viene eliminato con l' intervento, è proprio cosi', anche perchè qualsiasi tessuto privo di vascolarizzazione muore.
Spero di essere stato e chiaro e aver risolto i suoi dubbi.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
Se per vasodilatazione intende le modifiche che si verificano a carico delle emorroidi, quando sono prolassate o strozzate, le posso assicurare che queste, riposizionate in sede, si decongestionano e riacquistano la loro funzione. Per il resto condivido e non ho altro da aggiungere a quello che le ha scritto il collega Favara.
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