A distanza di quasi 2 mesi dall'intervento, la ferita che in questi 2 mesi è stata medicata

Buongiorno Dottore, Le espongo il mio caso per cercare di avere un consiglio ulteriore per la mia situazione specifica.
Ho 30 anni e sono in gravidanza (al 6° mese); all'inizio della gravidanza mi è stato riscontrato un ascesso perianale che dopo vari consulti ho deciso di trattare in maniera meno invasiva possibile, dato il mio stato attuale, facendo un piccolo intervento in anestesia locale durante il quale l'ascesso è stato drenato. A distanza di quasi 2 mesi dall'intervento, la ferita che in questi 2 mesi è stata medicata regolarmente si sta richiudendo ma purtroppo, come anticipato dal Chirurgo che ha eseguito l'intervento si è formata una fistola. Il Chirurgo in oggetto in occasione dell'ultima medicazione mi avrebbe consigliato di trattare subito questa fistola inserendo un setone in silicone poichè la fistola che si è formata sembra essere di facile trattamento non essendo tortuosa e profonda.
Ho delle riserve però in merito a questa soluzione propostami: comincio adesso ad abituarmi alla situazione, ho ancora prurito e bruciore nella zona e non vorrei dover ricominciare tutto il percorso (ovviamente avevo già preventivato la necessità di ricorrere ad un secondo intervento chirurgico ma dopo il parto). Adesso non so proprio cosa fare perchè da un lato ho paura che la ferita si richiuda del tutto e che nel breve termine si formi nuovamente dell'infezione, dall'altro vorrei poter trascorrere questi ultimi mesi prima del parto in tranquillità senza il pensiero che questo setone mi provochi fastidi e dolori.
Ovviamente la scelta deve essere personale ma Le chiedo cortesemente un consiglio, data la particolarità del caso, se procedere o meno ad inserire il setone.
Ringrazio anticipatamente per una risposta.
Saluti.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Le sue perplessita' sono comprensibili, tuttavia l' eventualita' di una sepsi perianale in gravidanza sembrerebbe orientare verso l' indicazione posta dal collega che l' ha visitata rinviando eventuale terapia definitiva a parto avvenuto. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore, La ringrazio per la sua pronta risposta.
Non nascondo la mia delusione nel leggere le sue parole, poichè anche Lei non scongiura la possibilità e la pericolosità di uno stato infettivo acuto che potrebbe causarmi la fistola in questi 3 mesi.
Le pongo solo un paio di domande alle quali sarei molto grata se mi rispondesse in maniera concisa e professionale come ha già fatto:
- è possibile dire, anche indicativamente, quanto dovrò tenere il setone?;
- che cosa intende per terapia definitiva? è possibile che con il posizionamento di un setone adesso si possa evitare un secondo intervento?
Le mie domande sono finalizzate a capire quale possa essere il comportamento più giusto da tenere a tutela sopratutto del mio bambino.

La ringrazio nuovamente per la Sua gentilezza e cordialità.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Certo, la capisco ma la realta' credo sia questa. Riguardo ai suoi quesiti, il tempo necessario per il setone è imprevedibile, dipende dal tipo di fistola, dalla velocita' con cui evolve se si da al setone un significato terapeutico e quindi è impossiible rispondere a distanza, diciamo nell' ordine dei mesi ma è una grande approssimazione.Relativamente al secondo quesito, il setone potrebbe avere solo la funzione di 'drenaggio' temporaneo e la terapia chirurgica definitiva essere rimandata a parto avvenuto, con tecniche da valutare obiettivamente.Prego