Proteggere vagina da feci per fistola retto-vaginale

Salve.
Mia mamma, 78 anni, a causa di un tumore alla vagina recidivato, sta avendo perdite di sangue e feci in vagina dovute ad una fistola retto vaginale. E' stata già operata per un tumore alla vagina poi recidivato e per tale motivo è stata privata di parte della vagina, della vescica e di parte dell'intestino con conseguente colonstomia e urostomia. Successivamente, dopo circa un anno, per un nuova recidiva ha avuto una fistola retto-vaginale con perdite di feci dalla vagina e a luglio 2010 è stata operata risolvendo temporaneamente il problema. Ora è da qualche giorno che la mia mamma ha nuovamente forti perdite di sangue misto a feci per una nuova fistola.
Problema: non so se è operabile. Il chirurgo non vorrebbe operarla anche se sta pensando ad una possibile stomia esterna. Il problema è che le condizioni di salute sono critiche. Infatti è fortemente anemica e debole a causa di queste perdite di sangue e perché si stava riprendendo dal precedente intervento:
Leucociti 36 m/mm3
Piastrine 950 m/mm3
granulociti 91%
Linfociti 5,4 %
emoglobina 8.3 g/dl

Dramma: Purtroppo le feci hanno provocato un fortissimo arrossamento e gonfiore della vagina, del pube e delle natiche. Noi abbiamo cercato di tamponare lavandola con acqua tiepida ogni volta che ci sono perdite (decine di volte al giorno con forti quantita' di liquidi intestali, sangue e feci) mettendo a volte pasta fissan, a volte pomata Luan (lidocaina) e infine foglie di Aloe.

Vi chiedo:
1) cosa possiamo fare per lenire quel bruciore intensissimo che avverte ad ogni perdita (a volte sente vere e proprie scosse elettriche e brividi)? Come lenire il rossore? C'è qualche prodotto, qualche film protettivo adatto per la vagina?
2) E' consigliabile operarla anche se a forte rischio di non superare l'intervento?

Se si riuscisse a proteggere la vagina e le natiche e quindi a non farla soffrire atrocemente sicuramente eviteremmo l'intervento, anche perché c’è il rischio che dopo qualche mese ci si possa ritrovare nella stessa situazione. L'obiettivo è infatti quello di dare alla mamma una qualità di vita decente.
Mille grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Una colostomia potrebbe essere una soluzione da considerare. Una consulenza chirurgica potrebbe essere indicata. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Grazie dr Favara.
Il problema è che il chirurgo che già l'aveva operata ha detto che l'unica possibilità è la colostomia, come ha detto lei, ma che non è in condizioni di sopportare un intervento chirurgico. Ecco la necessità di tamponare con qualche rimedio che possa fare evitare o diminuire la forte infiammazione.
Io avevo pensato ad un qualche TUBO DI DRENAGGIO che inserito nella vagina possa raccogliere parte dei liquidi oppure a qualche crema protettiva.
Esiste qualcosa del genere? Cioè un tubo di drenaggio che si possa "aprire" in una punta cosi da aderire alla parete vaginale e che ci darebbe la possibilità di far defluire i liquidi in una sacca esterna?
Mille grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
A questo punto esistono tante possibilita' ma da valutare localmente con una chiara definzione della situazione locale, cosa che puo' fare chi la segue personalmente. Considerato quanto scrive, considererei comunque la colostomia anche in presenza di rischio anestesiologico elevato.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Il problema è che mia mamma ha già avuto una colostomia e una urostomia; successivamente, per la recidiva, ha avuto perdita di feci in vagina, ed è stato creato un bypass intestinale nel punto interessato. In questo momento, a causa di una ulteriore recidiva, l'attuale colostomia non funziona e infatti le feci scendono nuovamente dalla vagina, ma il chirurgo ha detto che internamente non ci sono spazi di manovra in quanto completamente invasa dalla nuova recidiva. A questo si aggiungono le condizioni di estrema debolezza. L'unico modo per farmi ascoltare dal chirurgo è stato quello di informarlo delle terribili sofferenza che sta subendo in questo momento ad ogni discesa di liquami (mediamente decine di volte al giorno); a questo punto si è espresso per una nuova stomia esterna e che si sarebbe fatto sentire (forse).
Ecco perchè sto cercando un rimedio per attenuare la cosa, perchè non è detto che il chirurgo si faccia vivo.
Grazie dott. Favara
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Ah! allora la situazione è ulteriormente complicata rispetto a quanto scritto nel primo messaggio.
Ancora auguri!
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dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
e quindi dottore? Cosa mi consiglia? Infatti parlare con il chirurgo non è per niente facile e la situazione è drammatica viste le sofferenze della mamma...
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Eventualmente consulti un altro chirurgo
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