Un intervento radicale

Buogiorno,

Mi è stato diagnosticato in Novembre 2015 Emorroidi di secondo grado dopo vistita proctologica.
Per un mese ho seguito una cura con Marven compresse / Pentacol gel la sera e Celevis gel al mattino.
Al controllo di Gennaio c'era un irritazione perianale con noduli emorroidari esterni, voluminoso prolasso mucoso anteriori con emorroidi congeste di 2 grado.
Si consiglia Legature elatiche.
Dopo una settimana ho effettuato tre legature contemporaneamente.
Al controllo successivo ( circa 10gg dopo) : Decorso normale e terapia con Topster e Marven.

Dopo un mese altro controllo : Ano regolare con lievi segni di irritazione con esplorazione agevole, non dolorosa senza sangue. Piccole emorroidi 2 grado non infiammate. Terapia: Pentacol per 15gge Proctolin al mattino. Prossimo controllo ad Aprile.

Ad oggi avverto ancora la presenza di qualcosa in sede anale. Sensazione di bruciore , soprattutto seduto, Per alleviare questa situazione uso proctolin il mattino ( se ho esigenza di stare molto tempo seduto- macchina e ufficio).

E' necessario ripetere le legature o altra procedura per la risoluzione del problema o devo optare per un intervento radicale.
Sto valutando ( il proctologo che mi ha visitato non ha mai parlato di intervento) la possibilita dell'intervento visto che non sono propenso all'uso delle creme a lungo termine e soprattutto non vorrei arrivare ad uno stato piu avanzato .

Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
A distanza e senza una visita , anche se lei ha ben descritto la sua situazione,è difficile valutare l'entità del prolasso residuo.
Da questa valutazione deriva la scelta terapeutica.
La legatura elastica è una pratica ambulatoriale riservata per i prolassi "iniziali", ripeterla, dopo un fallimento, non è utile.
Da prendere in considerazione, sempre nel rispetto dell'anatomia del canale anale e salvaguardando il tessuto emorroidario, una THD o una prolassectomia .
Prego.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie della celere risposta

Quindi dovrei valutare l'entita del prolasso residuo ( prox settimana).
Mi sono documentato sui vari interventi è sembra che sia la THd che la prolassectomia abbiamo un'alta probabilità di recidiva oltre ai danni che potrebbero verificarsi , nel caso della prolassectomia, se mal eseguita.
Non comprendo perchè salvaguardare un tessuto che ormai non funziona come dovrebbe invece di rimuoverlo ?
Inoltre ho letto di un intevento combinato di THD e prolassectomia senza l'usa di strapler....è una valida alternativa?

In caso di emorroidectomia quale metodo sarebbe da preferire .
Aperta, chiusa o Ligasure.

La mia volontà di risolvere definitivamente è tanta ( adesso sono fastidi) non vorrei peggiorare e affrontare un intervento (qualunque sia) con i tessuti stressati.

Grazie
[#3]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
"Non comprendo perchè salvaguardare un tessuto che ormai non funziona come dovrebbe invece di rimuoverlo ?"

Il problema è proprio questo: perché rimuovere un tessuto(emorroidi) presente già alla nascita e che svolge precise funzioni?
Il suo non funzionamento ed la sintomatologia che si verifica è dovuta allo scivolamento(I-II-III-IV grado), di questo, verso il basso ed all'esterno del canale anale.
Tale dislocazione è la conseguenza del cedimento della parete del retto, questa è la parte malata , non le emorroidi.
Infatti queste, riposizionate all'interno, riprendono la loro naturale funzione e smettono di dar fastidio.
Quindi il trattamento chirurgico non va rivolto verso il tessuto emorroidario, ma sulla parete rettale interna che ha ceduto; legando con elastico, plissettando con punti o resecando questa parete, le emorroidi risalgono nella loro sede naturale
Si! anche le legature elastiche vengono applicate sulla parete rettale e non sulle emorroidi, con lo stesso principio agisce la THD che, come lei ha ben precisato, ormai è sempre abbinata ad una pessia del prolasso rettale.

Con la prolassectomia, invece, si procede alla resezione della parete rettale interna, quando questa, notevolmente e quantitativamente compromessa, non può essere semplicemente plissettata con l'elastico o con la THD+pessia.

L'amputazione del tessuto emorroidario(emorroidectomia) è ormai riservata a casi particolari, dove oltre al prolasso delle emorroidi di IV grado esiste anche una notevole compromissione dei margini anocutanei (marische fibromi etc.)
La scelta di eseguirla, con l'ausilio di ligasure, di altri presidi ad ultrasuoni o con semplici punti di sutura, aperta o chiusa, è legata alle condizioni del prolasso emorroidario ed è affidata all'esperienza del proctologo e presenta risultati sovrapponibili.
Anche non avendola visitata, da quello che ha descritto, lei non sembra nella condizione di aver bisogno di una emorroidectomia.
Chi la visiterà saprà ulteriormente informarla in merito a le varie tecniche ed su che cosa sarà utile fare nel suo caso.
Cordiali saluti.
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