Crisi emorroidarie

Egregi dottori,
ho avuto la prima crisi vera e propria (precedentemente avevo accusato sporadicamente solo qualche fastidio) circa tre anni fa, forse scatenata da una tosse molto forte e persistente.
Dopo di che con cadenza annuale si sono ripresentate: ma da novembre del 2005 praticamente non sono stata mai bene. Sono stata rivisitata a gennaio da una colonproctologa (prima visita a giugno 2005) che mi ha prescritto dei fermenti lattici, un vasotonico e dieta appropriata. Dopo un lieve miglioramento un paio di settimane fa si è scatenata un'altra crisi, con emorroidi esterne dure, sensibili e dolorosissime: passato qualche giorno ,dopo aver perso molto sangue,si sono "ammorbidite" e il fastidio è diminuito. Ma ogni volta che vado in bagno continuo a perdere sangue e dopo circa due ore inizia è un bruciore fortissimo che si irradia fino alle grandi labbra (la sensazione è che sia un nervo infiammato) e ha spesso un carattere intermittente.
Sto assumendo circa due aulin al giorno, ma vorrei sapere se posso prendere del Toradol in alternativa, quando il dolore è particolarmente insopportabile.
La colonproctologa non si era ancora pronunciata su un eventuale intervento.
Vorrei sapere se secondo quanto descritto sarei già una deputata all'intervento chirurgico e se si, quale. L'emorroidectomia per quanto tempo costringe all'inattività e quanto è dolorosa?

Grazie

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
L' impressione e' che nel suo caso sia indicato un trattamento chirurgico.L' intervento eseguito con tecniche attuali e' pressoche' indolore ed il decorso postoperatorio e' molto favorevole. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Gentile Signora,
da quanto descrive la sua è una vera malattia emorroidaria, inquadrabile tra il terzo ed il quarto grado. In questi casi è indicato l'intervento chirurgico di emorroidectomia (asportazione delle emorroidi). Lo specialista di sua fiducia sicuramente le indicherà la tecnica da lui preferita, restando il fatto che ormai l'intervento è quasi privo di dolore post-operatorio e garantisce una ripresa rapida delle comuni attività.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro

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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
Cara signora la terapia medica servirà solo a rinviare l'intervento chirurgico.Le consiglio per risolvere i suoi problemi di accettare l'intervento.La tecnica che preferisco è la prolassectomia con emorroidopessi che non prevede l'asportazione del tessuto emorroidario e dell'anoderma,quindi praticamente indolore. Dott.Giuseppe D'Oriano

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
D'accordo sulla necessità dell'intervento, possibilmente a distanza dall'episodio acuto di verosimile tromboflebite emorroidaria che descrive. Meno d'accordo sull'indicazione d'emblée alla prolassectomia: dipende, a mio modesto parere, dalla situazione che sarà riscontrata dopo la remissione dell'acuzie.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Vorrei solo ricordare che esistono ormai anche delle linee guida sul trattamento delle emorroidi (www.siccr.org). Possiamo tranquillamente affermare che non tutti possano essere in perfetta armonia con queste linee guida che dovrebbero comunque servire ad un orientamentoi da parte del chirurgo, dobbiamo comunque dire che l'intervento cosiddetto di prolassectomia con proctopessi non è una emorroidectomia e come tale non risolve il problema delle emorroidi, inoltre trova poche e selezionatissime indicazioni, è gravato da complicanze severe e gravi. Questo è quanto dovremmo dire alla nostra paziente
Cari Saluti
Dott. Attilio Nicastro
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