Emorroidi con ragade: intervento tradizionale? patemi post operatori?

Buonasera.
Ho emorroidi prolassate quasi in via permanente e una ragade (già in passato era comparsa) abbastanza fastidiosa non sanguinante. Bruciori consistenti (sembrano più di provenienza esterna che interna al condotto, ma forse è solo un'impressione) post evacuazione che si riducono progressivamente fino a poterci convivere nell'arco di 2-3 ore. Per completezza, nell'arco delle 24 ore le emorroidi tendono a rietnrare in sede forse grazie anche a iniziali interventi manuali (il bruciore, minore, permane) ma poi si ripresenta la defecazione e sono da capo.
Diverse le cose che vorrei chiedere, vedrò di non approfittare troppo della vostra benemerita disponibilità.
- la mattina quando mi alzo, dopo pochi minuti, il bruciore è molto fastidioso e avverto come se avessi un corpo che spinge verso l'esterno, tossendo avverto come una serie di punte che certo piacere non fanno: sono le emorroidi che "cercano" di prolassare? ma come mai quel bruciore e quelle "punte" così fastidiose che poi si calmano?

- Durante l'ultima visita il chirurgo (ha anche riscontrato infiammazione) ha affermato che stante la presenza della ragade quasi certamente non potrà applicare la tecnica Longo ancorchè ne sia fautore e la applichi quando possibile . Facilmente dovrà andare sulla tecnica tradizionale: e qui nasce la mia maggiore preoccupazione. Leggo di degenze da calvario che durano anche due settimane, leggo anche (qui sul sito) che ... "l'emorroidectomia aperta, se ben condotta, permette un rapido recupero e non presenta dolore post-operatorio". Non so se l'affermazione è riferita all'intervento tradizionale - ma temo di no - però questa affermazione mi ha dato un attimo di speranza. Come stanno realmente le cose? Ho una soglia del dolore abbastranza bassa e quell'intervento mi preoccupa non poco..... Anche perchè mi pare di capire che, post intervento, bisognerebbe comunque cercare di evcuare ogni giorno (!!). Come vorrei svegliarmi e aver risolto il problema!

- Nel frattempo proseguo con il regime alimentare adeguato e assumo due litri d'acqua al giorno (ancorchè, come dicevo all'inizio, non mi porti divertimento evacuare tutti i giorni!). Ho ridotti i caffè a due al giorno e sono però fumatore (circa 20 al giorno): questa è la privazione più difficile da perseguire, specie perchè quei bruciori mi rendono più nervoso e quindi tendo a fumare maggiormente. Aldilà degli altri noti aspetti, quanto incide il fumo su questo mio problema? Cosa cambierebbe se (anche se non so se riuscissi) smettessi di fumare?

- Dopo l'estate farò l'intervento, ma vorrei passare questi ultimi mesi un pò più in pace: avete qualche suggerimento? Attualmente mi sono state prescritte 2 compresse di Flebonorm al dì (che assumo da ieri) e pomata Antrolin in caso non ne potessi farne a meno, quindi non come terapia. Assumo anche succo di Aloe Vera quotidianamente - da una settimana - male non fa, spero che mi aiuti almeno lì.

grazie.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.5k 660 233
Mi sembra stia facendo correttamente quanto possibile per limitare i disturbi in attesa di intervento. Riguardo all' intervento, confermo la sua citazione riguardo la tecnica aperta 'tradizionale di Milligan Morgan:"l'emorroidectomia aperta, se ben condotta, permette un rapido recupero e non presenta dolore post-operatorio".
Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dottore,
la ringrazio innanzitutto per la risposta tempestiva.
La sua conferma da un lato mi tranquillizza ma mi mette anche in confusione: sempre qui nel forum ho letto con frequenza di degenti (operati con "tecnica tradizionale") con dolori e bruciori fortissimi durante l'evacuazione e anche per il tempo immediatamente successivo (sono ferite aperte, come giustamente si affermava).
Forse sto fraintendendo la sua affermazione ("non presenta dolore post-operatorio"), ma la "tecnica tradizionale" (come l'ha definita il chirurgo che mi ha visitato) è solo la Milligan Morgan (e sarebbe già un discreto sollievo) o ce n'è un'altra?

Un'ultima cosa per cortesia (il mio chirurgo è giustamnete al mare e non mi sembra il caso di disturbarlo per ora).
Questo forte bruciore che avverto dopo le evacuzioni (feci morbide) e che si protrae per 2-3 ore o più, ritiene che sarà molto ridimensionato dal trattamento farmacologico (le ricordo: 2 Flebonorm al giorno) che ho iniziato l'altro ieri? Se così dovesse essere spero avvenga presto, perchè non noto per ora miglioramenti.

La ringrazio.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.5k 660 233
Ci sono numerose tecniche per eseguire un' emorroidectomia; tradizionalmente, in Italia, la piu' comunemente usata tra le tecniche 'pre Longo' per intenderci è la Milligan Morgan.
Riguardo al secodno questi, credo e spero di si ma è difficile prevederlo.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Allora vedrò di approfondire al rietnro del chirurgo. Speriamo bene, non sono di quelli che sopporta serenamente il dolore..... Se essite una tecnica (purtroppo nel solo campo tradizionale) che a sua conoscenza è meno invasiva (in termini di dolore) di altre me la elenchi pure, così a puro titolo di conoscenza non certamente di suggerimento da applicare al mio caso!

Grazie per il resto, mi rendo conto che a distanza non sia possibile fare previsioni senza conoscere le condizioni del paziente.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Milligan-Morgan e' solo il nome di una tecnica, sotto la quale pero' convivono numerosissime varianti, applicate volta per volta dal Chirurgo a seconda della situazione che trova via via che si procede con l'intervento chirurgico. Non esiste una tecnica con complicanze e dolore pari a zero, cosi' come non esiste una tecnica che promette di far passare brutti momenti a tutti gli operati... Molto dipende dalle condizioni di partenza, ma anche dagli imprevisti intraoperatori e non ultimo dall'abilita' del Chirurgo. Del resto non credo che in rete abbia trovato soltanto brutte storie di pazienti operati con tecniche aperte... io vedo di continuo molti che si lamentano anche dopo la tanto pubblicizzata Longo, e direi che sono almeno in numero pari ai primi!
Stia tranquillo. Si affidi al suo Chirurgo e vedra' che il diavolo non e' cosi' brutto come qualcuno vorrebbe dipingerlo...
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente

No, il diavolo non sarà così brutto come qualcuno vuole dipingerlo ma..... è pur sempre un diavolo!

Chiudo con questa battuta e la ringrazio per le precisazioni.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Ogni intervento chirurgico nasconde insidie e possibili complicanze. Pero' tenersi il problema puo' essere anche peggio. E, come le ripeto, non e' detto che la Milligan-Morgan le causi piu' problemi di altre tecniche...
Cordiali saluti
[#8]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Gentile Utente
Tutto si può fare e tanto è stato fatto, erroneamente, per curare la malattia emorroidaria, ma se questo nel passato poteva essere giustificato, perchè non era ben chiara la patogenesi(causa) di questa malattia, oggi è inaccettabile. La malattia emorroidaria è legata ad un cedimento del rivestimento interno del canale anorettale con conseguente scivolamento verso il basso ed all'esterno del tessuto emorridario. La congestione, il sanguinamento, il dolore, la trombosi, l'ostruita defecazione sono strettamente legate a questa dislocazione. Amputare(Milligan Morgan ecc.), il tessuto emorroidario, è stato ampiamente dimostrato un errore, mentre è razionale rivolgere l'attenzione al tessuto che a monte ha ceduto e verso il quale deve essere indirizzato l'atto chirurgico. Rimosso tale prolasso interno il tessuto emorroidario verrà riposizionato nella sua sede naturale a svolgere la sua funzione. Quindi non dobbiamo parlare di tecniche ma di indicazioni. Nel suo caso (Ho emorroidi prolassate quasi in via permanente... nell'arco delle 24 ore le emorroidi tendono a rietrare in sede forse grazie anche a iniziali interventi manuali....) anche in presenza di una ragade anale(come si è più volte precisato ed ha più volte sottolineato lo stesso Longo)è indicato l'intervento di prolassectomia ed emorroidopessi secondo la tecnica di Longo, al quale potrà essere abbinato, contestualmente, la cura della ragade anale(sfinterotomia ,botox, anoplastica sec Arnous ecc. ecc.). La sintomastologia dolorosa, in questo intervento, è ridotta o assente perchè i margini di sutura cadono in una zona priva di recettori del dolore. Lo stesso non si può affermare per nessuna delle emorroidectomie aperte o chiuse, poichè questi interventi prevedono ferite in zone ricche di recettori per il dolore.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente

Dr. Doriano,
molto interessante il suo intervento. Di questi CONTENUTI vedrò di farne attento oggetto di discussione con il chirurgo che mi segue. Come spesso accade, ci sono correnti che vanno in direzioni diverse: peccato che in mezzo ci sia sempre un naufrago che non sa verso quale sponda dirigersi....

Un ringraziamento anche al dr. Spina per il cortese incoraggiamento.
[#10]
Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Scuole di pensiero diverse possono condurre ai medesimi ottimi risultati. Come un abito su misura, l'importante e' che sia quello adatto alla persona da trattare, che sempre deve rimanere al centro delle attenzioni del Chirurgo.
Cordiali saluti

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