Acne nodulo-cistica, intolleranze e pillola contraccettiva

Gentili Dottori, avendo letto in tutto il forum e non avendo trovato la risposta che cerco, pongo qui la mia domanda. Sono una ragazza di quasi 27 anni, e da quando avevo 14-15 anni ho sofferto di una forma grave di acne nodulo cistica, su guance e fronte, curata con 3 cicli annuali di Roaccutan. Avevo anche i capelli molto grassi e ne perdevo parecchi. Spaventata dagli esiti acneici, anche perché soffro di dermatillomania e mi causo delle cicatrici terribili alla minima imperfezione, ho iniziato a prendere la pillola sotto controllo ginecologico verso i 18-19 anni.
Ho iniziato con Yaz, che tranne lo spotting iniziale mi teneva l’acne sotto controllo e non mi dava effetti collaterali.
A 22 anni il ginecologo mi consigliò di sospendere, e dopo un mese circa dalla sospensione l’acne riaffiorò su guance e fronte.
Terminai a fatica i mesi di sospensione della pillola, feci un altro breve ciclo di Isotretinoina (a dosaggi molto bassi), l’acne scomparve di nuovo e il ginecologo mi prescrisse Gracial, che ora prendo continuativamente da circa 4 anni, e che mi ha fatto diminuire di molto la peluria (già di per sé sottile), la pelle è in ottime condizioni, ma ho messo su peso, soffro di forte secchezza vaginale e la mia libido è praticamente azzerata. Poiché la prendo da parecchio, il ginecologo mi ha consigliato una nuova sospensione di 5-6 mesi dalla pillola.

Come la prima volta, temo che si ripresenti l’acne, magari ancora più forte di prima, e che io debba adottare ancora la terapia con Isotretinoina.

Negli ultimi due anni, ho fatto dei test per le intolleranze IgG mediate e sono risultata gravemente intollerante al latte vaccino, caprino, ovino, alla caseina A1, alla gliadina e al grano tenero (tutti valori superiori a 80/100), più varie intolleranze minori. Sono quindi due anni che ho un’alimentazione controllata, priva degli alimenti che per anni mi hanno dato fastidio (soffrivo costantemente di afte e mala digestione, stipsi grave, insonnia, un meteorismo a volte invalidante, tutti sintomi scomparsi con l’estromissione degli alimenti incriminati).

Le mie domande, quindi, sono le seguenti:

- 1) E’ automatico o comunque molto probabile che alla sospensione della pillola consegua una nuova infiorescenza acneica?

- 2) Le intolleranze di cui sopra potrebbero aver avuto un ruolo nell’acne nodulo cistica di cui ho sofferto? Aggiungo che facevo un grande consumo di farinacei e latticini, prima di scoprire le intolleranze. Qualora abbiano un ruolo, è possibile che nonostante la sospensione della pillola l’acne non si ripresenti?

- 3) E’ sempre consigliabile sospendere la pillola dopo un certo numero di anni (non ho mai sofferto di ovaio micro-policistico né altro)?

- 4) Potrebbe esserci una pillola meno “pesante” e ugualmente adatta al mio problema, che non necessiti di sospensione periodica e non mi causi calo del desiderio e secchezza, pur mantenendo la pelle in ottimo stato?

Ringrazio per qualsiasi consiglio vorrete e potrete darmi
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentilissima, rispondo segnatamente ai suoi quesiti:

- 1) E’ automatico o comunque molto probabile che alla sospensione della pillola consegua una nuova infiorescenza acneica?


Questo è possibile, ma tutto dipende dallo stato del tipo e del grado di severità dell’acne, nonché della sua correlazione con un’alterazione dell’assetto ormonale gonadico.

- 2) Le intolleranze di cui sopra potrebbero aver avuto un ruolo nell’acne nodulo cistica di cui ho sofferto?

A mio avviso, no.

Aggiungo che facevo un grande consumo di farinacei e latticini, prima di scoprire le intolleranze. Qualora abbiano un ruolo, è possibile che nonostante la sospensione della pillola l’acne non si ripresenti?


Sebbene le teorie siano contrastanti, esistono alcuni lavori scientifici che imputano un peggioramento del grado di severità di un’acne in correlazione all’assunzione significativa di questi alimenti. Utile sempre modulare e moderarne l’assunzione assieme ad un nutrizionista.

- 3) E’ sempre consigliabile sospendere la pillola dopo un certo numero di anni (non ho mai sofferto di ovaio micro-policistico né altro)?


La regola del “sempre“ non è spendibile per ogni paziente: tutto deve passare da un’attenta valutazione di ogni singolo caso clinico.

- 4) Potrebbe esserci una pillola meno “pesante” e ugualmente adatta al mio problema, che non necessiti di sospensione periodica e non mi causi calo del desiderio e secchezza, pur mantenendo la pelle in ottimo stato?

Sicuramente esistono delle pillole più innovative che possono coadiuvare la terapia antiacne, ma sempre bene parlarne con il dermatologo di fiducia.

Cari saluti
Dr Laino

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

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Utente
Utente
Gentile dottor Laino, grazie per la tempestiva risposta.
Mi resta ancora qualche dubbio che le pongo qui di seguito:

1) Non so di preciso cosa sia l'assetto ormonale gonadico, ci sono delle analisi specifiche che permettono di verificarlo?
Ed eventualmente da queste analisi si può fare una previsione sul ritorno dell'acne?
1.1) Qualora dovessi valutare di sospendere la pillola per i mesi consigliatemi dal ginecologo (che, sentito per telefono, mi ha detto basterebbero 3 mesi di sospensione), sarebbe opportuno e possibile affiancare preventivamente (diciamo una decina di giorni prima della sospensione/ciclo) una terapia col Roaccutan a bassi dosaggi (la mia dose di mantenimento era di 20 mg/die), così da evitare l'infiorescenza e trascorrere il trimestre serenamente? Adesso la pelle è in buone condizioni, ho sempre qualche brufoletto, ne ho qualcuno in più durante il ciclo e la pelle sempre lucida, ma non molto altro.

2) Mi ero informata lungamente sulla correlazione intolleranze-acne e credevo, estremamente fiduciosa, che potesse bastare un'alimentazione perfetta (perfetta per me, quindi ben bilanciata e senza alimenti "infiammanti") per risolvere completamente il problema. Mi sembra infatti invalidante non poter intervenire nella messa a bada della patologia, con tutti gli opportuni accorgimenti del caso.
Tuttavia, è comunque possibile che questa seconda sospensione abbia un rebound meno gravoso, essendo io più grande e avendo eliminato gli alimenti incriminati, oppure non c'è davvero alcuna speranza? Eventualmente, sarebbe l'endocrinologo la figura più indicata da affiancare a dermatologo e ginecologo?


Grazie per ogni consiglio che vorrà darmi
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Utente
Utente
Gentile dottore ho trovato sul sito in calce alla sua firma un interessantissimo articolo riassuntivo sull'acne, di cui però non mi è chiarissimo un passaggio che mi permetto di citare, nella speranza voglia delucidarmi in merito:

"Lo stimolo che induce questa ipercheratosi è sicuramente da identificarsi con gli androgeni, che sono in grado di legarsi ai cheratinociti perché sulla membrana di questi ultimi è presente un recettore specifico per gli ormoni. Dal momento, peraltro, che non in tutti i pazienti si rileva un aumento del tasso plasmatico di testosterone, delta-4-androstenedione o deidroepiandrosterone, è verosimile che il meccanismo che scatena l’acne non sia l’iperproduzione di androgeni ma la loro maggiore biodisponibilità a livello dei tessuti periferici."

Potrebbe spiegarmi cosa significa all'atto pratico?
Due persone con la stessa quantità di androgeni non hanno la stessa possibilità di sviluppare una risposta acneica, che dipende invece da come gli ormoni androgeni vengono recepiti dai tessuti; la persona "più ricettiva" svilupperà l'acne, l'altra magari no, a parità di androgeni?
Mi scuso per le parole semplicistiche ma non essendo del settore mi occorre esemplificare per capire. Le chiedo inoltre, se vorrà spiegarmi, da cosa si deduce a livello analitico l'eventuale ricettività agli androgeni del paziente, e se c'è un modo per controllarla/arginarla.

La ringrazio ancora