Molluschi contagiosi e sistema immunitario

Salve,
sono in un forte stato d'apprensione, temo che il mio sistema immunitario abbia qualcosa che non va. Da qualche mese sono iniziati a spuntarmi bollicini sull'inguine. Inizialmente ho sottovalutato il problema avendolo erroneamente associato a follicolite, l'ho avuta sei mesi prima sotto le ascelle per l'eccessiva sudorazione e con antibiotici e una pomata l'avevo curata velocemente. Questa infiammazione, benché meno preoccupante, non andava più via nemmeno a passarci la pomata che mi era avanzata dal precedente trattamento.
Due settimane fa ha iniziato a estendersi e sono corso ai ripari andando dal medico che mi ha subito chiesto se avevo avuto rapporti non protetti! La risposta ahimé è si: mio malgrado ne ho avuti occasionalmente per qualche occasionale rottura del condom, anche con ragazze promisque. In preda al panico sono dunque corso dal dermatologo che ha diagnosticato un'infezione da molluschi contagiosi. Lui però non è sembrato però molto incline a considerare la natura sessuale del contagio. Per prima cosa, infatti, mi ha chiesto se facevo sport e in particolare se frequentavo la piscina. Io di sport ne faccio anche troppo! Corsa, calcio, nuoto, pesi etc. quasi tutti i giorni! Sudo, prendo contatto con altri corpi, mi immergo nella stessa acqua etc. Mi ha detto di sgraffiare con pinzette sterilizzate le papule, di far fuoriuscire il contenuto, eventualmente anche con del sangue, e di passarci sopra la Gentamicina.
Così ho fatto e in effetti quelli "maturi" sembrano regredire ma da qualche giorno la situazione sta precipitando!
Vedo tre macchioline spuntare sull'addome, uno oggi sotto il collo. Esponenzialmente come il mio stress psicologico!
Richiamati dermatologo e medico ho subito preso appuntamento col primo per lunedì per toglierli costi quel che costi, il maggior numero possibile. Al dottore ho comunicato che mi sottoporrò immediatamente al test Elisa per scongiurare lo spauracchio HIV. Tre anni fa feci l'ultimo test ed era negativo ma non si sa mai!
La cosa che non mi torna però è la seguente: se l'ipotesi peggiore dell'HIV fosse realtà sarebbe possibile non riscontrare altri sintomi dello stress immunitario?
Non prendo un raffreddore da mesi, quattro mesi fa ho riassorbito un ascesso dentario enorme in due settimane, non ho mai sperimentato diarree, astenia (semmai il contrario con la fatica che faccio quotidianamente), linfonodi ingrossati etc.
In compenso sono moderatamente stressato sia a livello psicologico col lavoro sia a livello fisico con lo sport. Come avrà capito sono una persona apprensiva e ipocondriaca e per questo aggiungo altro stress a quello esistente. Il test Elisa dovevo farlo da un po' di tempo ma attendevo almeno 6 mesi dall'ultimo rapporto a rischio, a questo punto devo farlo altrimenti non avrò pace. E' possibile che un uomo adulto si infetti col mollusco contagioso, se lo tenga silente per mesi e poi gli si scateni all'improvviso in questo modo? Lei che ne pensa?

Grazie per la cortese attenzione.
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente non è detto che il mollusco contagioso si trasmetta solo per via sessuale anche se nell'adulto è la modalità più frequente e non è detto che le difese di chi ne è affetto siano indebolite.Pertanto non faccia con la mente voli pindarici ma tranquillamente esegua tutti i test per MTS affidandosi ad un Dermatologo.
Cari saluti

Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta,
in realtà i voli pindarici purtroppo li sta facendo il mollusco contagioso che pare estendersi anche al viso! Il consiglio del dermatologo di stuzzicarli con pinzette sterili, far fuoriuscire il contenuto, per poi trattarli con Gentalyn credo abbia scatenato una reazione a catena!
Prima li avevo localizzati solo nella zona inguinale, adesso assisto ad una fioritura, all'incirca una dozzina in tutto il corpo ma distribuiti. Sul viso noto sul naso qualcosa che spero si risolva in un banale punto nero ma sulla guancia mi sa che si aggiungerà un altro mollusco prossimamente. Essendo una MST e, a questo punto, così evidente, potrebbe crearmi problemi a livello sociale e soprattutto lavorativo.
Tornando alla mia "paranoia" dell'HIV, non è tale in quanto motivata dalla presenza di un rischio concreto di contagio. Negli ultimi tre anni non ho avuto più una ragazza fissa e il condom non è legge che protegga e soprattutto non si danneggi, per non parlare dei rapporti orali in cui è arduo avere l'impulso di proteggersi sul momento. Il mio scrupolo, come vede, è quindi motivato dai fatti e dalla ragione. Se fosse per caso HIV sa meglio di me quanto sia importante iniziare al più presto una terapia si sostegno al sistema immunitario.
In ogni caso, fra 14 ore, farò il test per l'HIV in modo da poter escludere questa o altre cause, così eviteremo di riaffrontare questo dubbio in futuro. Nel frattempo biasimo il suo collega per non avermi trattato immediatamente il mollusco. Leggendo vari pareri medici, anche su questo sito, pare che il mollusco vada subito eliminato in quanto esponenziale nella proliferazione. Inoltre, le papule presenti sull'inguine sono a dir poco invitanti per un trattamento con laser o altro. Che diavolo gli sarà venuto in mente di lasciarmi in questo stato?

Mi permetto di farle tre domande per concludere:

1) ammettendo che abbia contratto l'HIV, tre anni or sono circa, poco dopo l'ultimo test Elisa eseguito e negativo. I linfociti cd4 potrebbero essere calati nel numero in maniera tale da spiegare l'incapacità del mio organismo nel combattere i molluschi contagiosi. Possibile che non intervengano altre infezioni opportunistiche, stati di astenia, diarrea, salute cagionevole etc. al contempo?

2) lo stesso dermatologo mi ha prescritto un esame alla tiroide perché ha notato la presenza di barba a chiazze, in realtà ben poca, sono quasi del tutto sbarbato. Avendo avuto casi in famiglia di disturbi alla tiroide, per fortuna non degenerativi, e avendo subito la nube radioattiva di Cernobyl alla dolce età di 9 anni, è possibile che qualcosa non sia proprio perfetto. Nel caso, può un problema alla tiroide incidere sul sistema immunitario?

3) il fatto di aver sofferto di una proliferazione di verruche a mosaico sulle dita delle mani a 17 anni, di pitiriasi rosea a 26 ed ora del mollusco contagioso a 32, potrebbe in qualche modo rientrare in un'incapacità del mio sistema immunitario a far fronte a questi problemi virologici della pelle? Hanno qualche legame che potrebbe rientrare in un unico quadro clinico?

La ringrazio nuovamente per la cortese attenzione.
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
1)Come scritto nel mio primo post non è detto che la presenza di molluschi contagiosi sia da ascrivere ad un calo patologico delle difese immunitarie e quindi ad un'infezione da HIV,oltretutto come lei ben dice in assenza di altre sintomatologie
2)Gli esami prescritti servono ad escludere una tiroidite autoimmune vista la presenza di un'alopecia in chiazze della regione della barba(anche qui non è detto che le due patologie si associno)
3)Le tre cose descritte non hanno alcun legame clinico e non indicano per forza di cose disturbi patologici del sistema immunitario.
Per quanto riguarda i voli pindarici non mi riferivo ai molluschi contagiosi ma al fatto che vorrebbe associare gli stessi e le altre manifestazioni descritte, di cui ha sofferto, ad un probabile contagio HIV (le manifestazioni che ha avuto nel corso della sua vita ed i molluschi stessi sono negli ambulatori dermatologici di frequentissima visione che se dovessimo far balenare in tutti la possibilità di un contagio HIV creeremmo un panico non giustificato).
Cosa diversa è l'aver avuto rapporti a rischio ed è per quello che le ho indicato di eseguire comunque tutti gli esami per MTS.
Cari saluti
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Utente
Utente
Le sue parole sono di grande conforto ed hanno sfatato le numerose esagerazioni trovate su internet in proposito dell'infezione da mollusco contagioso che mi hanno letteralmente atterrito! Una cosa che avevo omesso di dirle è che la prima ed unica manifestazione del mollusco la ebbi in corrispondenza di un evento di origine sessuale, per la precisione in seguito ad un rapporto orale passivo, circa quattro anni or sono, ecco il perché delle mie fobie.
Una papula si presentò a lato del fusto del pene e rimase lì silente per anni, il tempo di incubazione rientrerebbe in quello necessario al mollusco per svilupparsi, per cui, potrebbe essere. In passato mi sono interrogato più volte sulla natura di tale manifestazione aprendo anche una domanda su questo sito ma alla fine giunsi all'erronea conclusione che si trattasse di una semplice ciste sebacea. Così la lasciai lì al suo posto senza curarmene troppo. Fortunatamente, a distanza di oltre sei mesi da quell'evento, feci un test HIV insieme ad altri numerosi comprendenti le epatiti e quasi tutte le malattie veneree che dette esito negativo su ogni voce. Posso, quindi, serenamente escludere di aver contratto l'HIV in tale occasione. Tuttavia sono intervenuti altri eventi a rischio che necessiteranno di un ulteriore test, e a questo punto non ha senso effettuarlo prima del periodo finestra dall'ultimo rapporto avuto, è bene che adesso mi concentri sul mollusco come causa fondamentale senza ingigantire i problemi e lo elimini dal mio corpo! Detto ciò, in attesa di presentarmi dal dermatologo venerdì prossimo, vorrei porle altre domande che potrebbero servire per il mio orientamento e per corollario ad altri utenti interessati al problema in oggetto:

1) Come mai le papule, da essere localizzate sull'inguine e sul pene per mesi, si presentano adesso anche su addome, collo e viso in fase di esordio? Per tre anni ho avuto questa papula isolata, dopo tre anni un periodo di sport intenso e seguente diffusione sull'inguine all'altezza dell'elastico degli slip. Dalla scorsa settimana visita medica, diagnosi di probabile MTS dal medico, conseguente shock emozionale, stress psicologico elevato e diffusione rapida in altre parti del corpo. La domanda viene spontanea: può lo stress fisico e in particolare psicologico facilitare la diffusione del mollusco contagioso e di altre forme di infezione della pelle inizialmente localizzate e limitate?

2) So che le papule vanno eliminate attraverso la resezione o la cauterizzazione. Infettano solo quando sono visibili ed eliminandole volta volta è possibile combatterne la diffusione agli altri e a sé stessi. Per quanto riguarda parti delicate come ad esempio il viso che tipo di intervento consiglierebbe onde evitare cicatrici? Qual'è la tecnica più efficace e meno deturpante? Gli ospedali sono attrezzati con tutti gli strumenti strumenti necessari o è meglio rivolgersi a privati per evitare lavori drastici con conseguenze estetiche rilevanti?

3) Una volta eliminate tutte le papule "mature" presenti su inguine e pene, ed ovviamente utilizzando il condom fino all'esito negativo del test HIV al termine del periodo finestra, posso ritenermi ragionevolmente sicuro di non infettare la mia partner con il mollusco contagioso? Le papule in fase di esordio che si manifestano come puntini minuscoli rossastri infettano come quelle mature?

La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità a rispondere ai miei quesiti.
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
1) Per autoinoculazione possiamo anche a distanza di tanti anni ritrovare le manifestazioni da pox viridae in altre parti del corpo diverse da quella originaria.Lo stress psico fisico può interferire sul sistema immunitario

2)Tutte le tecniche elencate sono indicate anche in zone come il volto(può essere presa in considerazione anche la crioterapia) naturalmente la differenza la fa la mano dell'operatore

3)Eliminate le papule e fatti controlli successivi che diano esito negativo per la presenza di manifestazioni può ritenersi con buona probabilità non più infettante.
Cari saluti
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Utente
Utente
Ringraziandola per la sua cortese disponibilità, le comunico con grande sollievo che le manifestazioni sul viso che avevo notato non sembrano essere molluschi. Temo proprio di aver sperimentato una sorta di crollo emotivo che mi ha fatto temere il peggio, vedevo esordi di papule dappertutto, e forse inconsapevolmente facilitavo la loro comparsa col nervosismo!

Il mio dermatologo, come le ho già detto, mi aveva consigliato un fai da te con pinzette e Gentalyn quotidiano. In un primo momento penso di aver fatto più danno che altro, forse ho pure infettato parte dell'addome basso che prima era sano e che in seguito ha manifestato una papula. Col tempo però ho affinato la tecnica e le posso dire che, svuotando con pinzette sterili ogni papula all'occorrenza, la situazione migliora.

In particolare adotto la seguente strategia: ogni giorno faccio una doccia calda e prolungata. Al termine le papule, forse per il calore o per l'umidità, presentano sempre un residuo interno visibile, a volte addirittura fuoriesce in parte, e si spiega come mai in piscina è facile contrarre il mollusco! A quel punto con pinzette sterilizzate con fiamma e raffreddate con disinfettante alcolico procedo a premerle sfilando via il contenuto. Ovviamente quel poco di sangue che producono viene subito tamponato senza diffonderlo alle zone circostanti, successivamente disinfettata la zona e infine passato il Gentalyn.

Negli ultimi tre giorni la papula sul basso addome è praticamente scomparsa. Sull'inguine le altre si sono ridotte notevolmente, qualcuna seccata del tutto e sul pene, dove ci sono quelle più difficili, una sta andando via. Noto, inoltre, che quelle più recenti sono quelle più facili da eliminare. Sembra che la terapia fai da te del mio dermatologo abbia successo. Certo ci vuole pazienza, scrupolo e cautela. Per il momento penso di continuare, domani pomeriggio ci devo tornare e vediamo che mi dirà.

Domande.

Lei pensa che questa procedura sia corretta? Estirpando sempre il contenuto delle papule e passando del Genatlyn periodicamente si risolve il problema? (ovviamente a meno di altri problemi causati nell'operazione che non è proprio banale)

Il laser CO2 è efficace come gli altri trattamenti? Potrei in ultima istanza rivolgermi ad un dermatologo che lo possiede per eliminare tutte le papule residue che non se ne vanno? Il ghiaccio secco lo utilizzai per le verruche sulle mani da ragazzo e le dirò: sul mio pene proprio non ne se ne parla! Piuttosto il cucchiaio tagliente, ma nemmeno quello! Il laser secondo lei è o non è uno strumento meno invasivo degli altri?

Grazie ancora.
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Se sta notando un migluioramento non vedo perchè voglia modificare la tecnica utilizzata(aspetti comunque il parere del Dermatologo che la potrà visitare).Io solitamente non prescrivo il fai da te a domicilio, proprio per non incorrere in fenomeni di sovrainfezione.Tra le tante, anche il laser CO2 rientra e certamente può essere preso in considerazione in zone più delicate.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Salve,
venerdì 31 luglio ho fissato una visita dal dermatologo, penso sia l'ultima per quanto concerne il mollusco contagioso. Le papule, infatti, si sono svuotate, appiattite ed hanno lasciato un alone più scuro che si sta schiarendo giorno dopo giorno, probabilmente causato dalle operazioni con le pinzette che hanno infiammato la pelle. A differenza di prima, adesso ho prurito e credo che ciò sia un segno positivo, di guarigione. Di questo passo, nel giro di due settimane tornerò come nuovo! Rimango comunque allibito nel constatare quanto a lungo siano rimaste le papule sul mio corpo dormienti, per mesi, e in quanto poco tempo si siano scatenate e successivamente seccate in risposta alla terapia. Avendolo saputo prima avrei evitato diffusioni inquietanti, agendo subito sulla prima ed unica manifestazione iniziale. Ovviamente sulle recidive che potranno spuntare in futuro, previo parere specialistico, agirò tempestivamente.
Tutto è bene quel che finisce bene, è il caso di dirlo. Questo mollusco contagioso, vedendo il lato positivo, mi ha almeno portato dal dermatologo per la prima volta nella vita, portando alla luce altri problemini: un paio di nei da tenere sott'occhio e l'anomalia nella crescita della barba che ignoravo. La mia vicenda è un esempio di come, da una sciocchezza, può venir fuori qualcosa di più serio che normalmente sarebbe passato inosservato.
La morale che traggo da questa vicenda è quella di non farsi autodiagnosi su internet, dove se ne leggono di tutti i colori, peraltro colori funerei di malattie croniche e fatali, ma di restare sereni e di riporre fiducia negli specialisti che sanno indicare sempre la giusta terapia senza inutili allarmismi.

La ringrazio per la sua cortese attenzione,
cordiali saluti.
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