Un aborto definito spontaneo

salve, ho 30 anni,
sono affetta da polimiosite dal 2003 con morbo di raynaud, nel luglio 2009 ho avuto una trombosi venosa profonda all'arto inf. ed assumo coumadin da allora, con controllo quindicinale dell'IPT e INR. Assumo anche deltacoltene e sandimumm tutti i giorni per la patologia immunitaria sopracitata. Sono sposata da tre anni e nel 2008 ho avuto un aborto definito spontaneo. Attualmente mi è stato proibito di ricercare una gravidanza in quanto il coumadin è incompatibile con questa evenienza. Quando ho iniziato la terapia con coumadin la dott. mi aveva detto che a gennaio l'avrei terminata, invece dopo il controllo effettuato il giorno 11-01-2010 mi è stata prescritta l'assunzione di coumadin fino a maggio, ossia per altri cinque mesi. Faccio presente che nei controlli effettuati INR e IPT sono sempre stati nella norma, sempre tra 2 e 3. Anche i valori di riferimento della patologia immunitaria sono nella norma, CPK;GOT;LDH; tanto che il reumatologo che mi segue mi assicura che non dovrebbero esserci problemi per una gravidanza se programmata in questo periodo, ma la dott. di ematologia sostiene di continuare la cura con coumadin e di riparlarne dopo maggio 2010. Vorrei sapere se questi trattamenti con coumadin hanno periodi anche più lunghi dei 9 mesi nel trattamento della TVP, e se esistono cure alternative compatibili con la gravidanza. Ho letto sul sito del farmaco eparina a basso peso molecolare, vorrei saperne di più, visto che è stato usato da una paziente gravida. grazie sin d'ora per l'aiuto reso.
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Il coumadin passa la barriera placentare ed e' teratogeno durante i primi tre mesi di gravidanza perche' inibisce il meccanismo di carbossilazione delle proteine dello scheletro, quindi provoca malformazioni scheletriche nell'embrione.

Con lo sviluppo del feto il farmaco diventa meno pericoloso, poi torna a rischio a fine gravidanza, stavolta perche' potrebbe favorire emorragie del feto e del neonato.

Quindi nella donna in terapia va sostituito con l'eparina, almeno nei primi tre e nell'ultimo mese. E' importante non restare incinte sotto coumadin, o almeno passare subito all'eparina alle prime avvisaglie di ritardo mestruale, perche' il pericolo e' maggiore quanto piu' l'embrione e' piccolo (un piccolo errore molecolare iniziale si amplifica crescendo e diventa una grossa malformazione a fine gravidanza).

La terapia anticoagulante dopo un episodio isolato di TVP viene fatta inizialmente per sei mesi (il rischio di recidive decresce col tempo) poi si rivaluta il paziente e se nulla osta, si prova a interrompere l'anticoagulante.

Alla luce della sua trombofilia (trombosi alla gamba accertata, ma anche l'aborto potrebbe essere stato una trombosi placentare), che viene spiegata dalla patologia autoimmune, l'ematologa la ritiene piu' a rischio della media e ritiene prudente prolungare la terapia anticoagulante, il che inevitabilmente implica ritardare il via libera a una nuova gravidanza.

Non e' consigliabile passare a tutti i costi all' eparina pur di restare incinta subito, questo per i disagi e per i costi della terapia eparinica, lei ha ancora minimo dieci anni di fertilita' davanti, non c'e' una fretta particolare.

D'altra parte si potrebbe dire che visto l'aborto pregresso, forse tromboplacentare, potrebbero volerla eparinare ugualmente, stavolta per proteggere la placenta ed evitare altri aborti, per cui tanto vale eparinare subito.

Il buon senso dice di non forzare la natura, finire il coumadin a maggio, restare incinta, e se arriva un secondo aborto, allora si' parlare di "poliabortivita'" ed eparinare.

Come vede sono valutazioni delicate e multifattoriali.






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dopo
Utente
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mille grazie.
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