Con una diagnosi così quali ipotesi e cosa fare?
Salve,
spero che qualche ematologo possa spiegarmi perchè il medico che ha operato mio padre per una biopsia al polmone abbia gettato in allarme lui e la mia famiglia dicendogli che si trattava di un tumore maligno se, a quanto pare, da tale diagnosi non è possibile avere ancora elementi per fare diagnosi così certe.
La diagnosi è la seguente: cospicuo infiltrato linfomonocitario con frammento scleroialino e calcifico in prelievi fatti a diaframma e pleura (diaframma: 2 frammenti di cui uno di 0,3 cm; pleura: 3 frammenti di cui uno di 1 cm.).
Intanto, vorrei chiedere se con una diagnosi così quali scenari si possono ipotizzare. Potrebbe anche non essere un linfoma? Potrebbe anche essere un'infezione?
Lo so che magari andare per ipotesi serve a poco, ma a me in questo momento aiuterebbe psicologicamente, visto che solo tre giorni fa mi si dava come unico scenario quello di un linfoma maligno.
Dato che le analisi sono state mandate ad un laboratorio più avanzato per una diagnosi più chiara, poi vorrei sapere se è vero che ora dobbiamo solo aspettare o se invece (visti i tempi lentissimi) possiamo cominciare a fargli fare altri accertamenti, del tipo PET o analisi linfonodi.
Qui il tempo passa ed è da aprile che lui entra ed esce dall'ospedale per accertamenti per via di continua uscita di liquido pleurico.
Ha fatto la tac e la broncoscopia che non hanno evidenziato particolari anomalie se non un indurimento al polmone da cui poi è stato prelevato il pezzetto analizzato. E' risultato positivo alla mantù per la tbc ma nel liquido pleurico non è stato trovato il bacillo, perciò credo che abbia avuto la tubercolosi chissà quando e che poi sia guarito.
Inoltre, ha fatto una terapia antibiotica prescritta dallo pneumologo che però non ha avuto effetti positivi, nel senso che la produzione di liquido è sempre rimasta abbondante e costante.
Grazie e un saluto
Angelica
spero che qualche ematologo possa spiegarmi perchè il medico che ha operato mio padre per una biopsia al polmone abbia gettato in allarme lui e la mia famiglia dicendogli che si trattava di un tumore maligno se, a quanto pare, da tale diagnosi non è possibile avere ancora elementi per fare diagnosi così certe.
La diagnosi è la seguente: cospicuo infiltrato linfomonocitario con frammento scleroialino e calcifico in prelievi fatti a diaframma e pleura (diaframma: 2 frammenti di cui uno di 0,3 cm; pleura: 3 frammenti di cui uno di 1 cm.).
Intanto, vorrei chiedere se con una diagnosi così quali scenari si possono ipotizzare. Potrebbe anche non essere un linfoma? Potrebbe anche essere un'infezione?
Lo so che magari andare per ipotesi serve a poco, ma a me in questo momento aiuterebbe psicologicamente, visto che solo tre giorni fa mi si dava come unico scenario quello di un linfoma maligno.
Dato che le analisi sono state mandate ad un laboratorio più avanzato per una diagnosi più chiara, poi vorrei sapere se è vero che ora dobbiamo solo aspettare o se invece (visti i tempi lentissimi) possiamo cominciare a fargli fare altri accertamenti, del tipo PET o analisi linfonodi.
Qui il tempo passa ed è da aprile che lui entra ed esce dall'ospedale per accertamenti per via di continua uscita di liquido pleurico.
Ha fatto la tac e la broncoscopia che non hanno evidenziato particolari anomalie se non un indurimento al polmone da cui poi è stato prelevato il pezzetto analizzato. E' risultato positivo alla mantù per la tbc ma nel liquido pleurico non è stato trovato il bacillo, perciò credo che abbia avuto la tubercolosi chissà quando e che poi sia guarito.
Inoltre, ha fatto una terapia antibiotica prescritta dallo pneumologo che però non ha avuto effetti positivi, nel senso che la produzione di liquido è sempre rimasta abbondante e costante.
Grazie e un saluto
Angelica
[#1]
Gentile Signora,
come già detto in precedente intervento, in questo momento non mi sembra vi sia una diagnosi chiara, tanto che, lei stessa ce lo riferisce, le analisi sono state mandate ad alri laboratori per dirimere i dubbi. Così a distanza non è possibile dire di più; l'unica cosa che posso dire, in via generale, è che la dignosi di linfoma passa attraverso esame dei linfonodi, tipizzazione, stadiazione, biopsia midollare ed esami specifici di immunofenotipo e laboratoristici. Ci faccia sapere quando avrà elementi di maggiore certezza
come già detto in precedente intervento, in questo momento non mi sembra vi sia una diagnosi chiara, tanto che, lei stessa ce lo riferisce, le analisi sono state mandate ad alri laboratori per dirimere i dubbi. Così a distanza non è possibile dire di più; l'unica cosa che posso dire, in via generale, è che la dignosi di linfoma passa attraverso esame dei linfonodi, tipizzazione, stadiazione, biopsia midollare ed esami specifici di immunofenotipo e laboratoristici. Ci faccia sapere quando avrà elementi di maggiore certezza
Un saluto
A. Baraldi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.6k visite dal 27/06/2010.
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