Test trasfusioni

buongiorno vorrei dei chiarimenti su un articolo uscito di recente sui giornali in cui si dice che una biologa italiana abbia scoperto una nuova variante di hiv poi rinominata variante lecco che a causa dell'unione di due diversi ceppi virali riesce a sfuggire ad alcuni test oggi in uso, e questo si dice porti dei dubbi per quanto riguarda le trasfusioni....vorrei sapere quali test non sono in grado di riconoscere questa variante?la pcr hiv dna?elisa di iv generazione con antigene p 24?perche' riesce a sfuggire ai controlli?quali controlli ha superato senza essere rilevata? i miei dubbi vengono da un momento difficile che sto attraversando dopo un rapporto non protetto ho iniziato a stare male..linfoadenopatia febbriciattola ,rush cutanei,alvo alterno da tre mesi,mal di testa ecc...ho effettuato il test hiv a 90 giorni con esito negativo,citomegalovirus negativo,mononucleosi negativo,toxo neg,tiroide neg,ana neg,lastra torace pulito,pcr e ves neg,ecografia linfonodi reattivi collo inguine ascelle, 2,5 cm al collo, visita ematologica dove si ritiene possa essere solo un'infezione,tutti gli esami dicono che sto bene a parte una leggere leucopenia ora scomparsa..esami ok ma la linfoadenopatia persiste dandomi dolori insieme ai sintomi sopraelencati..sono passati tre mesi grazie per l'attenzione
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Gentile Utente,

ad oggi le notizie che si hanno sono quelle pubblicate dai quotidiani, per cui non saprei dirle di più. D'altra parte i tests oggi un uso non sono rivolti alla ricerca anticorpale nei confronti di una singola proteina virale ma a più proteine , per cui una variante virale dovrebbe comunque conservare alcune di queste proteine e , quindi dare sieropositività. Ma, ripeto , non ho ulteriori notizie. Riguardo la sua sintomatologia è del tutto aspecifica e, con test negativo per HIV , non è correlabile a questo

Un saluto

A. Baraldi

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dopo
Utente
Utente
la ringrazio molto per la velocita' con cui mi ha risposto,purtroppo sto vivendo un momento un po' difficile e probabilmente mi pongo troppe domande...ho consultato diversi medici e fatto diverse visite forse troppe..è possibile che un virus possa durare cosi' a lungo?se non fosse un virus lei ha qualche idea su possibili esami? grazie ancora
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
La sua sintomatologia è del tutto aspecifica ed i linfonodi possono ingrandirsi per i più svariati motivi rappresentando una risposta del sistema immunitario a vari agenti, come virus, batteri, ecc. Se tutti i medici che l'hanno visitata non hanno trovato nulla di particolare, probabilmente con il tempo questi linfonodi dovrebbero diminuire di volume.
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Utente
Utente
BUONGIORNO VORREI SAPERE SE é NECESSARIO ESEGUIRE UN TEST A 180 GIORNI SE SI HA AVUTO UN RAPPORTO NON PROTETTO CON UNA PERSONA CON HIV E COINFEZIONE DA HCV ...PURTROPPO NON CONOSCO LA SITUAZIONE SIEROLOGICA DELLA PERSONA CON CUI HO AVUTO IL RAPPORTO E NON HO NEANCHE IL MODO DI CONOSCERLA...SI CONSIGLIA IN CASO DI COINFEZIONE UN TEST A 180 GIORNI PER SEGUIRE DELLE NORME O PERCHE' IN QUESTO CASO IL TEST A 90 GIORNI NON E' DEFINITIVO?SOPRATTUTTO A 90 GIORNI E'DEFINITIVO? IN CASO DI SINTOMI DA CIRCA 70 GIORNI IL TEST SAREBBE DOVUTO ESSERE SICURAMENTE POSITIVO IN CASO DI INFEZIONE? GRAZIE PER L'ASCOLTO E LA COMPRENSIONE CHE MOSTRATE LE AUGURO BUON ANNO
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Sì e opportuno, in caso di coesistenza di epatite C, un test a 180 giorni
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Utente
Utente
buonasera ho ripetuto il test a 112 giorni dal rapporto non protetto che ha avuto esito negativo,i sintomi purtroppo persistono,sto comunque andando con cadenze regolari dal mio medico.il test è definitivo?è possibile che il mio corpo non abbia creato ancora anticorpi?i sei mesi sono per scrupolo? o non posso ancora esserne certo? grazie per l'attenzione
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
I sei mesi si riferiscono a questa coesistenza con epatite C ; comunque è un ottimo risultato quello che ha ottenuto a 112 giorni; la sua sintomatologia è aspecifica.
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