Tiroide con nodulo iperfunzionante

Gentilissimi dottori:
Mia moglie (di attualmente anni 43, kg 82, altezza 1 mt. e 75), in seguito ad insorgenza di tachicardia, tremori e vertigini, si accorse di avere problemi di tiroide nel marzo del 1996.
Vi riporto i passaggi più significativi:
- Giugno 1996 ecografia tiroidea con ago aspirato.
Il lobo tiroideo di destra ha un diametro A.P. di cm 1,7.
Al terzo medio superficialmente presente un’area pseudonodulare iso-ipoecogena con piccoli tratti fibrosi all’interno di cm 1,5 x 1,2 x 0,5.
Il lobo tiroideo di sinistra ha un diametro A.P. di cm 1,7.
Al terzo inferiore si documenta la presenza di un nodulo ipoecogeno disomogeneo con tratti fibrosi all’interno di cm 1,3 x 0,8 x 0,8.
L’istmo ha un diametro A.P. di cm 0,6.
La struttura della ghiandola è piuttosto disomogenea.
L’ecogenicità è di livello medio.
La trachea è sostanzialmente in asse.
I fasci pascolo-nervosi del collo sono dislocati all’esterno e posteriormente.
Qualche piccolo linfonodo su probabile base flogistica banale è presente in sede latero-cervicale, bilateralmente.
Si effettuano prelievi sulle due formazioni descritte.
- Esame citologico dell’ago aspirato :…..tireociti assenti da atipie significative.

- Luglio 1996 Scintigrafia morfo-funzionale 99mTc
La scintigrafia tiroidea effettuata dopo 30’ dalla somministrazione e.v. di una dose di 6mCi di 99mTc, ha evidenziato:
Tiroide in sede, di volume nei limiti.
Al polo inferiore del lobo sinistro è apprezzabile area rotondeggiante, ipercaptante, compatibile con nodulo tiroideo iperfunzionante (“caldo”), verosimilmente “autonomo”.
Il restante parenchima ghiandolare destro e sinistro appare parzialmente inibito e quindi, scintigraficamente, scarsamente rappresentato (terapia sospesa da una settimana).
Si evidenziano comunque lacune di captazione, grossolanamente rotondeggianti, al polo superiore sinistro ed al polo inferiore destro, suggestive per la presenza di noduli ipofunzionanti (“freddi”).
Il test di captazione tiroidea del radioiodio (I-131) ha rilevato i seguenti valori:
6° ora –24,1 %. (v.n. 10-40)
24° ora –31,5 %. (v.n. 15-60)
L’esame ha evidenziato la presenza di più noduli tiroidei, uno dei quali, localizzato al polo inferiore del lobo sinistro, iperfunzionante.
Restante parenchima parzialmente inibito, verosimilmente per effetto della terapia (sospesa da una settimana).
Quadro compatibile con la presenza di gozzo tiroideo multinodulare.

- Esami del sangue in particolare dei parametri atti a stabilire il corretto dosaggio dell’eutirox.

La terapia e’ consistita dalla somministrazione giornaliera di 50 mg di eutirox (inizialmente) fino a 125 mg (febbraio 2008).

Sono state effettuate nel tempo altre analisi (tra cui due anni fa anche un altro ago aspirato sempre con esito negativo) più che altro al fine di monitorare l’andamento della situazione.
Per motivi di spostamenti di residenza sono stati consultati più specialisti in particolare di Roma e Napoli (residenza attuale).

A dicembre 2007 mia moglie accusa di nuovo l’insorgenza di malesseri molto frequenti (tachicardia tremori e vertigini).
Vengono effettuati i seguenti esami:

febbraio 2008
Esami del sangue:
t3,t4,ft3,ft4,htg risultati nei valori normali.
Tsh fuori dei valori normali: 0,10 (v.n. 0,40-4,00).

febbraio 2008
Scintigrafia tiroidea con 74 MBq di 99m Tc 04 (senza sospensione del trattamento di 125 mg eutirox al giorno).
Tiroide in sede, di dimensioni superiori alla norma per prevalente iperplasia del lobo sinistro.
La formazione nodulare clinicamente evidenziabile a livello del terzo inferiore del lobo sinistro corrisponde ad un’area “calda”.
La captazione del radionuclide da parte del restante parenchima ghiandolare tiroideo appare globalmente ridotta (per verosimile inibizione funzionale) e disomogenea, per la presenza nel suo contesto di alcune aree ipocaptanti.
CONCLUSIONI
Quadro scintigrafico di iperplasia multinodulare a verosimile componente adenomatosa autonoma.

Dopodicchè lo specialista (marzo 2008) ha disposto la sospensione del trattamento e visita di controllo a giugno 2008 con esami del sangue (t3,t4,ft3,ft4,htg,tsh).
Ha prospettato inoltre intervento chirurgico con asportazione totale della tiroide (questo però senza una imminente scadenza).
Valutando anche la crescita del nodulo iperfunzionante (che con l’ultima misurazione effettuata durante la visita stessa misurava circa 18 mm e per la presenza degli altri noduli al momento “freddi”, sconsigliava altri tipi di intervento se non quello chirurgico .
Siamo preoccupati per l’intervento. Sia per l’esito dello stesso che per quello che eventualmente comporta il post intervento .
Quello che vorremmo sapere è:
1) E’ inevitabile l’intervento chirurgico ?
2) Se è inevitabile l’intervento: conviene asportare tutta la tiroide o solo (se possibile) la parte interessata dal nodulo caldo ?
3) Nel caso di intervento inevitabile, conviene farlo nel più breve tempo possibile o rimandarlo il più possibile? (e nel caso di rimando fino a quando lo si può rimandare) ?
4) Nel caso di intervento evitabile o rimandabile quali sono le possibili cure/terapie applicabili al caso ?

Ringrazio anticipatamente quanti vorranno dedicarci la loro attenzione.


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Dr. Gerardo Tropiano Endocrinologo, Medico internista 84 1
Gentile Utente,
l'intervento chirurgico è sicuramente la terapia più indicata per sua moglie, ed è opportuno eseguire una tiroidectomia totale.Tale intervento eseguito da un chirurgo esperto, all'età di sua moglie, ed in assenza di patologie concomitanti non presenta particolari problemi.