Una tiroidectomia parzale 15 anni fa

Buona sera,
vi illustro la mia situazione.
Premetto che mia madre ha subito una tiroidectomia parzale 15 anni fa.

Nel 2004:
Diagnosi: tiroide multinodulare normofunzionante.
TSH: 2,39
FT3: 2,74
FT4: 1,36

Esito dell'ecografia tiroidea: A/DX lobo grossolanamente ipertrofico, ecostruttura irregolare, con almeno due nodulazioni solide, iso-iperecogene, la prima al terzo superiore di circa 19mm x 14 mm, con aree colliquidate all'interno, la minore al terzo inferiore di circa 15mm x 9mm. A/SN nodulo isoecogeno al terzo medio, posteriormente, di circa 10mm.Istmo nella norma.

Referto citologico: Agoaspirato tiroideo dx e sn. Cellularità scarsa in entrambi costituita da fibrina, rari linfociti e rarissimi tireociti isolati a nucleo regolare. Negativa la ricerca di cellule atipiche.

Quindi iniziai la terapia soppressiva con Eutirox 75mcg

Nei sucessivi controlli (ogni 6 mesi) la terapia sembrò procedere bene con livelli TSH pari allo 0,459

L'ultimo controllo (aprile 2006- 7 mesi dopo l'ultimo) ha aperto uno scenario nuovo:

TSH: 1,377
FT3:3,69
FT4: 1,62

Eco doppler tiroideo: Tiroide a morfologia asimmetrica per prevalenza del lobo dx discretamente aumentato di dimensioni per la presenza di formazione nodulare ovalare di 42,5 x 18,5 x 20 m, ad ecostruttura ecogena con alcune piccole lacune liquide interne: al controllo odierno tale formazione nodulare (forse formata da noduli minori confluenti) presenta anche modesta/discreta vascolarizzazione interna al controllo power Doppler. Al terzo superiore del lobo sn micronodulo ipoecogeno di 2,3 mm di diamentro (non riconoscibile vascolarizzazione interna)
In regione latero cervicale qualche linfonodo a morfologia ovalare allungata dei quali rispettivamente di 13 mm a sx e 21,5 mm a dx.

(Con davvero pochissimo tatto e una buona dose di "terrorismo") mi è stata consigliata caldamente una tiroidectomia totale.

Questi i miei quesiti:
E' possibile che un alto livello di stress possa aver influito su questo cambiamento? Esiste un esame o una serie di esami da "incrociare" che mi possano dare informazioni riguardo alla natura di questi noduli(benigni/maligni)? Ricordo che il nodulo a dx è più di 4 cm.
I linfonodi evidenziati dall'eco si possono definire "reattivi"? che cosa significa? come faccio ad avere la certezza che lo siano?
Se non ci sono altre possibilità preferirei sottopormi all'intervento in autunno, ci sono dei rischi nell'attendere? Quali gli interventi per ridurli al minimo nell'attesa(aumento Eutirox)?
Eventualmente ci sono controindicazioni nel sottopormi all'intervento nel periodo estivo?
La tiroide verrà asportata tutta o rimarrà qualche microparte?
Nella seconda ipotesi, visto che non sono stata reattiva alla terapia soppressiva, ci sarà la possibilità che queste microparti generino ancora noduli?
Quindi? quale scenario conseguente?

Ringraziandovi anticipatamente, aspetto Vostre risposte.

Manuela, Genova





[#1]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Cara Manuela la terpia con eutirox, è solo sintomatica, sostitutiva, non risolve il problema da chi ha provocato la tiroidite ed ha iniziato la malattia autoimmune, negli esami eseguiti mancano gli anticorpi, che sono fondamentali per fare una diagnosi accurata.
anticorpi sierici anti tireoglobulina
anticorpi sierici anti microsoma tiroideo (TPO)
Tireoglobulina
anticorpi sierici anti recettore TSH (anti TRAK)
Anticorpi antinucleo (ANA e frazioni (ENA, Sm, RNP)
Calcitonina
Prolattina.
· ANTICORPI ANTI-EPSTEIN BARR (EBNA-IgG, EBNA-IGM, VCA-IGG, VCA-IGM, EA-IGG, EA-IGM)
· ANTICORPI ANTI-HELICOBACTER PYLORI lgG e lgA
La malattia autoimmune, è proseguita indisturbata, ed ha creato tutte le problematiche descritte, con tutti i dubbi che giustamente si sono aggiunti. Si deve tenere conto che il virus di Epstein-Barr, ritenuto in letteratura internazionale il maggiore agente eziologico della tiroidite autoimmune, è molto fetente e si deve agire su questo, per curare la malattia autoimmune, altrimenti prosegue imperterrita e può combinare pasticci. Per poter rilevare e seguire adeguatamente l'origine della malattia, ho esami strumentali che mi guidano nel ragionamento diagnostico e terapeutico. Attualmente la cosa più importante è stabilire se vi sia una degenerazione. A parte la scintigrafia, che purtroppo per la radioattività, necessita di particolare attenzione, si possono eseguire esami con markers abbastanza indicativi.
Da ripetere, se non li ha eseguiti gli esami indicati precedentemente, a cui vanno aggiunti:
Tipizzazione linfocitaria e sottopopolazioni:
CD3, CD4, CD5, CD8, CD19, CD20, CD16/56, CD23, CD25,
· Epidermal Growth Factor (EGF)
· Epidermal Growth Factor-receptors (EGF-R)
· Fibroblast Growth Factor (FGF)
· Insulin-like Growth Factor (IGF-1)
· Platelet-derived Growth Factor (PDGF)
· Antigene del carcinoma a cellule squamose
· Antigene polipeptidico tessutale
· Enolasi Neurone Specifica(NSE)
· Proteina S 100 (pS 100)
· Proteina p 53
· c-erb B2 neu
· Citocheratina 19 (Cyfra 21.1)
· Glicoproteina 72 (Ca 72.4)
Markers tumorali che possono aiutare a rispondere alla sua domanda "Esiste un esame o una serie di esami da "incrociare" che mi possano dare informazioni riguardo alla natura di questi noduli(benigni/maligni)? "
saluti alberto3691@alce.it





[#2]
Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156 33
Il consistente incremento volumetrico nodulare, malgrado la terapia tireosoppressiva seguita, consiglia una tiroidectomia, questo anche perche' la terapia stessa non ha sortito risultati. Il citologico, cosi' come riportato non e' sostanzialmente conclusivo e andrebbe ripetuto, questo anche per meglio orientare l'approccio chirurgico.
La saluto.

Dr. Sergio Di Martino
Specialista in Endocrinologia

[#3]
dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
Grazie per la risposta...
Manuela,Genova
[#4]
dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
Mi è stato riferitpo che il citologico su un nodulo così grosso non è attendibile... inoltre, è possibile che per prassi si faccia un prelievo (ago aspirato) di due noduli su tre (uno a destra e uno a sinistra).

Grazie,
M.
[#5]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Certamente non va trascurato l'ago aspirato, ma per un riscontro maggiore, non escluderei la possibilità di una indgine approfondita sulla risposta del sistema immunitario, alcuni esami, sono markers tumorali, molto importanti per la diagnosi e per una monitorizzazione della situazione della persona, la oro variazione nel tempo, ho riscontrato, risulta molto preventiva. E' sempre meglio avere più armi, che una sola.
Saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
Grazie per la tempestività della risposta... molto gradita.
Ricambio i saluti
Manuela
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