Quale dosaggio seguire nella terapia per esofagite e incontinenza cardiale?
Salve, sono interessato all'opinione di qualche specialista sulla terapia prescritta per il trattamento di incontinenza cardiale e reflusso con esofagite (grado A).
La recente gastroscopia ha evidenziato una incontinenza cardiale con esofagite di grado A (sec. LA).
Il gastroenterologo mi ha prescritto:
-PANTORC 40 mg: 1 compressa prima di colazione e cena per un mese, poi solo al mattino per un altro mese;
Il medico di base, invece, mi ha prescritto:
-PANTORC 40 mg: 1 compressa al mattino per un mese, seguita da 1 compressa da 20 mg al giorno per un altro mese, approvando l’integrazione degli integratori.
Secondo lui, somministrare 40 mg due volte al giorno sarebbe eccessivo e non in linea con la scheda tecnica del farmaco.
La mia domanda è: quale schema ritenete più indicato? Quello aggressivo suggerito dal gastroenterologo o quello più cauto proposto dal medico di base?
Sono preoccupato riguardo al dosaggio del Pantorc.
Grazie in anticipo per il contributo!
La recente gastroscopia ha evidenziato una incontinenza cardiale con esofagite di grado A (sec. LA).
Il gastroenterologo mi ha prescritto:
-PANTORC 40 mg: 1 compressa prima di colazione e cena per un mese, poi solo al mattino per un altro mese;
Il medico di base, invece, mi ha prescritto:
-PANTORC 40 mg: 1 compressa al mattino per un mese, seguita da 1 compressa da 20 mg al giorno per un altro mese, approvando l’integrazione degli integratori.
Secondo lui, somministrare 40 mg due volte al giorno sarebbe eccessivo e non in linea con la scheda tecnica del farmaco.
La mia domanda è: quale schema ritenete più indicato? Quello aggressivo suggerito dal gastroenterologo o quello più cauto proposto dal medico di base?
Sono preoccupato riguardo al dosaggio del Pantorc.
Grazie in anticipo per il contributo!
L'efficacia della terapia e la permanenza del beneficio nel tempo dipendono più dall'esclusione ragionevole dei fattori di rischio che dall'aggressività della terapia.
Per esempio, in un soggetto non fumatore, normopeso e con buone abitudini alimentari, l'utilizzo di pantoprazolo o simili in una esofagite grado A può essere superfluo ed è consigliabile un trattamento con agenti protettivi della mucosa (alginato, poliprotect) a dosaggio pieno per un paio di mesi. In un soggetto fumatore invece, bisogna aspettarsi recidive ricorrenti indipendentemente dal tipo di terapia dopo alcuni mesi dalla sospensione dei farmaci.
Per esempio, in un soggetto non fumatore, normopeso e con buone abitudini alimentari, l'utilizzo di pantoprazolo o simili in una esofagite grado A può essere superfluo ed è consigliabile un trattamento con agenti protettivi della mucosa (alginato, poliprotect) a dosaggio pieno per un paio di mesi. In un soggetto fumatore invece, bisogna aspettarsi recidive ricorrenti indipendentemente dal tipo di terapia dopo alcuni mesi dalla sospensione dei farmaci.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Utente
Salve Dottore, la ringrazio per la risposta. Da più di un mese ho iniziato a correggere la mia dieta e le diverse abitudini scorrette quali dormire a stomaco pieno e l'essere sedentario; per quanto riguarda il fumo, questo mese ho cominciato ad evitarlo. Dunque, gli 80mg al giorno di Pantorc sono eccessivi? Devo aspettarmi che i sintomi rintornino anche se in futuro potrei tornare a fumare occasionalmente?
Se ritorna a fumare avrà nuovamente sintomi.
Il dosaggio elevato di PPI prescritto dal medico va in questa direzione, nella speranza di prolungarne l'efficacia per un po' di tempo.
Il dosaggio elevato di PPI prescritto dal medico va in questa direzione, nella speranza di prolungarne l'efficacia per un po' di tempo.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Utente
Grazie ancora per la risposta Dottore, dunque la terapia mira a curare l'esofagite ma il cardias poco continente è qualcosa con cui dovrò convivere per tutta la vita? Come mai quando fumavo non ho mai avuto sintomi? Ora che lo sto evitando il dosaggio elevato è superfluo?
Mi scusi per il disturbo e le auguro buona giornata
Mi scusi per il disturbo e le auguro buona giornata
L'incontinenza cardiale non è di per sé una malattia, ma una condizione di predisposizione al reflusso. Se si eliminano le altre cause, ragionevolmente il reflusso gastroesofageo rientra nell'occasionalità parafisiologica e non dà problemi.
Il limite di un consulto online è dato dall'impossibilità di visitare direttamente il paziente, quindi è possibile fornire chiarimenti e opinioni sulla base di quello che l'utente riferisce, ma non si può variare la terapia (e il dosaggio) prescritta dal medico che l'ha visitata.
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Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 645 visite dal 29/05/2025.
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