Reflusso persistente: eruttazioni e nausea nonostante dieta e farmaci
Buonasera gentili dottori.
Gradirei esporre il mio problema e cercare di fare un po' di chiarezza.
Soffro di reflusso ormai da tanti anni che ho tenuto più o meno sotto controllo coi farmaci anche se in alcuni periodi dell' anno nonostante pantorc si ripresentano in maniera intensa.
Feci una gastroscopia nel 2018 per persistenza di sintomi quali nausea inappetenza eruttazioni e pirosi ma non evidenziò nulla se non una piccola ernia iatale.
Oggi dopo un momento molto difficile legato alla mia vita personale dal mese di agosto ho ricominciato a soffrire di episodi di rigurgito notturno.
Dolore retrosternale, bruciore alto e frequenti eruttazioni a volte accompagnate da leggera nausea.
Ho ricominciato col pantorc ma devo ammettere senza aver modificato la mia alimentazione.
Diciamo che il bicchiere di vino l ho sempre bevuto.
Qualche sigaretta la fumo e prendo 3 o 4 caffè al giorno.
Da settembre ciò che è cambiato è che sicuramente non avverto più i bruciori ed è diminuito quel dolore retrosternale e non ho avuto più fenomeni di regirgito.
Quello che persiste è questa continua eruttazione anche diverse ore dopo i pasti preceduta da un senso di costrizione alto dato dalla necessità di liberarmi.
Una decina di giorni fa con consiglio del gastroenterologo ho iniziato a fare una dieta molto ferrea eliminando ogni cosa che potesse insultare la mucosa.
Ho iniziato però a sentirmi meglio solo quando ho aggiunto geffer alla terapia tre o quattro giorni fa.
Solamente che dopo due giorni di miglioramento dei sintomi oggi nel pomeriggio dopo pranzo mi sono tornate queste eruttazioni continue che sembravano essersi ridotte ma a questo punto sembra solo un illusione.
Le eruttazioni precedono una leggerissima nausea che è più un senso di costrizione per la necessità appunto di libeare l aria che sembra trattenersi nell esofago.
Non ho problemi di deglutizione ne ho perso peso ne ho mai vomitato.
Però c è da dìre che soffro notevolmente d ansia e non vorrei che a parte i miei problemi funzionali o meccanici possa esserci un esacerbazione di questo tipo.
Il problema è che la mia testa va a finire a pensare sempre al peggio e mi domandavo come mai dopo un accenno di riduzione dei sintomi oggi ripiombano così quando pensavo di andare verso un parziale miglioramento.
Ho forse ribevuto un bicchiere di vino ieri sera e ho prolungato il digiuno per motivi di lavoro prendendo praticamente solo un caffè. Un altra coda che vorrei sottolineare è che questo fastidio avviene più dopo pranzo quando mangio un piatto di pasta. Ho sempre mangiato pasta e da quell' ultima endoscopia che feci non risultava celiachia. Non so se magari in questo momento potrei essere più sensibile al glutine ma potrebbe essere un caso.
Nel limite del consulto a distanza gradirei sapere se questo processo può rientrare in un disturbo legato al reflusso e se c è qualcosa che posso fare per migliorare la sintomatologia
Vi ringrazio anticipatamente
Gradirei esporre il mio problema e cercare di fare un po' di chiarezza.
Soffro di reflusso ormai da tanti anni che ho tenuto più o meno sotto controllo coi farmaci anche se in alcuni periodi dell' anno nonostante pantorc si ripresentano in maniera intensa.
Feci una gastroscopia nel 2018 per persistenza di sintomi quali nausea inappetenza eruttazioni e pirosi ma non evidenziò nulla se non una piccola ernia iatale.
Oggi dopo un momento molto difficile legato alla mia vita personale dal mese di agosto ho ricominciato a soffrire di episodi di rigurgito notturno.
Dolore retrosternale, bruciore alto e frequenti eruttazioni a volte accompagnate da leggera nausea.
Ho ricominciato col pantorc ma devo ammettere senza aver modificato la mia alimentazione.
Diciamo che il bicchiere di vino l ho sempre bevuto.
Qualche sigaretta la fumo e prendo 3 o 4 caffè al giorno.
Da settembre ciò che è cambiato è che sicuramente non avverto più i bruciori ed è diminuito quel dolore retrosternale e non ho avuto più fenomeni di regirgito.
Quello che persiste è questa continua eruttazione anche diverse ore dopo i pasti preceduta da un senso di costrizione alto dato dalla necessità di liberarmi.
Una decina di giorni fa con consiglio del gastroenterologo ho iniziato a fare una dieta molto ferrea eliminando ogni cosa che potesse insultare la mucosa.
Ho iniziato però a sentirmi meglio solo quando ho aggiunto geffer alla terapia tre o quattro giorni fa.
Solamente che dopo due giorni di miglioramento dei sintomi oggi nel pomeriggio dopo pranzo mi sono tornate queste eruttazioni continue che sembravano essersi ridotte ma a questo punto sembra solo un illusione.
Le eruttazioni precedono una leggerissima nausea che è più un senso di costrizione per la necessità appunto di libeare l aria che sembra trattenersi nell esofago.
Non ho problemi di deglutizione ne ho perso peso ne ho mai vomitato.
Però c è da dìre che soffro notevolmente d ansia e non vorrei che a parte i miei problemi funzionali o meccanici possa esserci un esacerbazione di questo tipo.
Il problema è che la mia testa va a finire a pensare sempre al peggio e mi domandavo come mai dopo un accenno di riduzione dei sintomi oggi ripiombano così quando pensavo di andare verso un parziale miglioramento.
Ho forse ribevuto un bicchiere di vino ieri sera e ho prolungato il digiuno per motivi di lavoro prendendo praticamente solo un caffè. Un altra coda che vorrei sottolineare è che questo fastidio avviene più dopo pranzo quando mangio un piatto di pasta. Ho sempre mangiato pasta e da quell' ultima endoscopia che feci non risultava celiachia. Non so se magari in questo momento potrei essere più sensibile al glutine ma potrebbe essere un caso.
Nel limite del consulto a distanza gradirei sapere se questo processo può rientrare in un disturbo legato al reflusso e se c è qualcosa che posso fare per migliorare la sintomatologia
Vi ringrazio anticipatamente
Gentile Utente,
la sua sintomatologia, caratterizzata da eruttazioni persistenti, bruciore retrosternale, rigurgito notturno e nausea, è compatibile con il reflusso gastroesofageo (GERD), anche in presenza di una piccola ernia iatale diagnosticata in passato.
L'esacerbazione dei sintomi dopo un periodo di miglioramento, nonostante la dieta e l'assunzione di pantoprazolo (un inibitore della pompa protonica), è un fenomeno comune nel GERD. Diversi fattori possono contribuire:
- Aderenza alla dieta: Anche una piccola trasgressione alimentare (come il bicchiere di vino) può scatenare o peggiorare i sintomi. Evitare bevande gassate, menta e cioccolato , cibi grassi.
- lo stile di vita( deve coricarsi almeno 2-3 ore dopo i pasti). Masticare lentamente.
- Efficacia del farmaco: Potrebbe essere necessario valutare se la dose di pantoprazolo è sufficiente o se è necessario un farmaco diverso o aggiuntivo (come il Gaviscon, che lei ha iniziato a prendere con successo).
- Fattori scatenanti: Stress, ansia e abitudini come il fumo e il consumo di caffè possono esacerbare il reflusso.
- Variabilità della malattia: Il GERD può avere periodi di remissione e riacutizzazione spontanei.
L'aggiunta di Gaviscon sembra aver portato ad un miglioramento, suggerendo che la barriera anti-reflusso potrebbe essere utile nel suo caso. L'eruttazione persistente potrebbe indicare una difficoltà nello svuotamento gastrico o un'eccessiva produzione di gas, che può essere aggravata dal reflusso.
Le consiglio di:
- Continuare rigorosamente la dieta eliminatoria.
- Valutare se ridurre ulteriormente l'assunzione di caffè, smettere di fumare e limitare l'alcol.
- Discutere con il suo gastroenterologo l'aggiunta di Gaviscon o altri farmaci procinetici per migliorare lo svuotamento gastrico, se necessario.
Nel suo caso ritengo tuttavia che un ruolo importante sia legato all’ ansia. Infatti lo stato ansioso porta ad ingoiare involontariamente aria che viene poi emessa sotto forma di eruttazioni.
Se i sintomi persistono o peggiorano, è fondamentale un nuovo consulto con il gastroenterologo per valutare eventuali esami diagnostici aggiuntivi (come pH-metria esofagea o manometria) o modificare la terapia.
Cordiali saluti
la sua sintomatologia, caratterizzata da eruttazioni persistenti, bruciore retrosternale, rigurgito notturno e nausea, è compatibile con il reflusso gastroesofageo (GERD), anche in presenza di una piccola ernia iatale diagnosticata in passato.
L'esacerbazione dei sintomi dopo un periodo di miglioramento, nonostante la dieta e l'assunzione di pantoprazolo (un inibitore della pompa protonica), è un fenomeno comune nel GERD. Diversi fattori possono contribuire:
- Aderenza alla dieta: Anche una piccola trasgressione alimentare (come il bicchiere di vino) può scatenare o peggiorare i sintomi. Evitare bevande gassate, menta e cioccolato , cibi grassi.
- lo stile di vita( deve coricarsi almeno 2-3 ore dopo i pasti). Masticare lentamente.
- Efficacia del farmaco: Potrebbe essere necessario valutare se la dose di pantoprazolo è sufficiente o se è necessario un farmaco diverso o aggiuntivo (come il Gaviscon, che lei ha iniziato a prendere con successo).
- Fattori scatenanti: Stress, ansia e abitudini come il fumo e il consumo di caffè possono esacerbare il reflusso.
- Variabilità della malattia: Il GERD può avere periodi di remissione e riacutizzazione spontanei.
L'aggiunta di Gaviscon sembra aver portato ad un miglioramento, suggerendo che la barriera anti-reflusso potrebbe essere utile nel suo caso. L'eruttazione persistente potrebbe indicare una difficoltà nello svuotamento gastrico o un'eccessiva produzione di gas, che può essere aggravata dal reflusso.
Le consiglio di:
- Continuare rigorosamente la dieta eliminatoria.
- Valutare se ridurre ulteriormente l'assunzione di caffè, smettere di fumare e limitare l'alcol.
- Discutere con il suo gastroenterologo l'aggiunta di Gaviscon o altri farmaci procinetici per migliorare lo svuotamento gastrico, se necessario.
Nel suo caso ritengo tuttavia che un ruolo importante sia legato all’ ansia. Infatti lo stato ansioso porta ad ingoiare involontariamente aria che viene poi emessa sotto forma di eruttazioni.
Se i sintomi persistono o peggiorano, è fondamentale un nuovo consulto con il gastroenterologo per valutare eventuali esami diagnostici aggiuntivi (come pH-metria esofagea o manometria) o modificare la terapia.
Cordiali saluti
Dott. Roberto Mangiarotti
Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Utente
Buonasera dottor Mangiarotti, la ringrazio per la sua risposta. Tra l'altro leggendo il suo nome incredibilmente mi sono reso conto che fu proprio lei ad eseguire la mia transnasale nel 2018. Insomma una bella casualità questa. Ad ogni modo volevo dirle che insistendo con la terapia e con l alimentazione ho avuto decisamente un buon miglioramento. E soprattutto come ha già constatato lei mi sono reso conto che la Grande differenza la fa anche la mia testa. Diciamo che quando mi tranquillo vedo che anche la sintomatologia si affievolisce nettamente. Grazie ancora e buona serata
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 283 visite dal 03/11/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Reflusso gastroesofageo
Consulti simili su reflusso gastroesofageo
Consulti su alterazioni delle vie digestive superiori
- Ansia gastroscopia: referto biopsie e metaplasie intestinali
- gastroscopia transnasale: sedazione possibile? utile?
- Intolleranza all'istamina esclusa, tosse post-prandiale persiste: cosa fare?
- Disturbi gastrointestinali cronici: cosa fare dopo esami negativi?
- Dubbio terapia Helicobacter pylori e dosaggio Normix.
- Stitichezza cronica e coprostasi: trattamento inefficace e ansia.
Altri consulti in gastroenterologia
- Dulcosoft: distanza dai farmaci e assunzione col pasto?
- Sof positivo: emorroide come causa? Quando ripetere l'esame?
- Stitichezza e ragade: come risolverle senza creare dipendenza?
- Adenoma tubolare con displasia
- Sintomi gastrici persistenti nonostante terapia e esami normali: preoccupante?
- breath test: posso usarlo senza sospendere ipp?