Dolori intermittenti all'addome sinistro

Salve, sono un uomo di quasi 30 anni, e da un pò di tempo soffro di alcuni disturbi del tratto intestinale. Raramente si presentano dolori durante le ore notturne, a parte poche sere fa che mi sono alzato con dei grandi dolori addominali al lato sinistro nella zona bassa che si estendevano fino alle costole; presentavo un addome gonfio, probabilmente pieno d'aria; il sitnomo è durato circa mezz'ora e si è attenuato pian pianino mentre evacuavo quest'aria, pero con molta fatica. Il dolore non mi permetteva di stare dritto, ma dovevo stare abbastanza rannicchiato per attenuarlo,e solo girandomi prima da un fianco poi dall'altro riuscivo a smuovere la situazione. Molto spesso anche prima di avere lo stimolo di andare in bagno, avverto dei dolori piu o meno forti sempre nella zona bassa del lato sinistro addominale. Aggiungo anche che in quest'ultimo periodo soffro di flatulenza, però questa si presenta solamente prima di andare a letto (quindi attorno alle 21) e quando mi alzo. Non mi manca per nulla l'appetito, ne calo di peso, però ho questi disturbi che mi rendono la quotidianità abbastanza difficile. Devo dire che in bagno vado regolarmente quasi sempre alla stessa ora dalle 9 alle 10 del mattino, però ho notato che nell'ultimo periodo le feci si presentano molto molli e molto maleodoranti, e negli ultimi 2 giorni con dei sintomi di diarrea. Pochi mesi fa per dei disturbi al tratto digestivo superiore (avevo mal di stomaco e anche disturbi abbastanza simili all addome), sono andato da uno specialista che mi ha fatto eseguire un ecografia che ha appunto evidenziato forse per una non corretta alimentazione, il fegato leggermente "grasso",e poi un esame delle feci che non ha evidenziato assolutamente nulla. Aggiungo anche che per sfizio prima dell'episodio notturno molto doloroso avevo bevuto delle bibite gasate, ma il giorno prima..e genralmente da qualche mese a questa parte bevo quotidinamente 3 litri di acqua. Tutto sommato faccio una vita abbastanza nervosa e di mio sono una persona molto ansiosa dal punto di vista medico. Vi chiedo quidni un consgilio sul da farsi. Dovrei eseguire nuovamente qualche esame?
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Dr. Giovanni Brondi Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale 152 12
Gentile Utente solo una corretta anamnesi e un esame obbiettivo da parte di un medico possono permettere di formulare sospetti diagnostici e quindi suggerire misure terapeutiche.
Sicuramente qualsiasi persona che accusi sintomi recenti della sfera digestiva deve fare attenzione alle proprie abitudini alimentari che spesso sono alla base di sintomi fastidiosi.
La presenza di sintomi notturni, che svegliano di notte un individuo, potrebbe far pensare ad una possibile patologia organica ma, se correlati a disordini alimentari praticati nelle 24 ore precedenti, può trovare una giustificazione.
Tante potrebbero essere le cause teoriche dei suoi sintomi, ma, soprattutto in rapporto alla sua giovane età, difficilmente saranno importanti. Naturalmente le consiglio di parlarne con il suo medico di fiducia e eventualmente con un gastroenterologo.

Dr. Giovanni Brondi

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dopo
Utente
Utente
la ringrazio molto per la risposta...volevo solo chiedere un ulteriore consiglio sempre in ambito alimentar eprima comunque di consultare il medico di base o nel caso uno specialista. Volevo appunto chiederle se il pane poteva darmi questi fastidi, perche è da 2 giorni che non lo mangio a mezzo giorno, generalmente mangiavo 1-2 panini di grano duro e avvertivo appunto dei fastidi, e in questi 2 giorni che appunto non lo mangio, si sono notevolmente attenuati. Facendo mente locale nell'unico giorno appunto che ho avuto quello spiacevolo episodio, a mezzo giorno avevo mangiato solo 2 panini di corsa senza mangiare come gli altri giorni assieme al pasto normale. La ringrazio ancora anticipatamente per la risposta
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Dr. Giovanni Brondi Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale 152 12
Quello che facciamo noi medici, per valutare un'intolleranza o effetti collaterali non gravi di farmaci, è di sospendere l'alimento o il farmaco ritenuto responsabile per evidenziare l'eventuale " scomparsa " dei sintomi. Se questo avviene, proviamo di nuovo ad assumere l'alimento o il farmaco e valutiamo se nuovamente ricompaiano i sintomi. In questo caso possiamo evidenziare in maniera chiara il nesso di causalità tra assunzione di alimento o farmaco e i sintomi accusati.
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