Beante in presenza di ernia jatale

Salve ho 27 anni, 3 mesi fa dopo un episodio di vomito mi è sorto un fastidioso “nodo” alla gola, per il quale mi sono immediatamente allarmato e rivolto al mio medico. Fin da subito ho cercato di indirizzare l’attenzione del medico ai miei disturbi di stomaco che avverto da un po’ di tempo (bruciore, nausea, frequentissime e ancor più eruttazioni). Come prima terapia mi ha dato da prendere Nimesulide a dose piena avendomi riscontrato una leggera infiammazione delle tonsille per la quale secondo lui avvertivo di riflesso il nodo: dopo 3 giorni ancora più allarmato sono ritornato da lui per spiegargli che avevo interrotto la terapia perché c’era un peggioramento anziché un miglioramento. Nel vedermi allarmato sul subito ha voluto prescrivermi ansiolin, ma ho rifiutato categoricamente, certo della mia tranquillità nella vita normale: mi ha quindi inviato ad una v. ORL.
L’otorino non riscontrando nulla (se non le tonsille marce) mi ha prescritto un tranquillante: ho ceduto e lo ho preso giusto per escludere definitivamente sto fattore ansia.
Tornato dal mio medico gli riespongo il tutto chiedendogli esplicitamente di prescrivermi una gastroscopia, ma nulla ho potuto al suo rifiuto in mancanza di una richiesta da parte dell’otorino.
Sono così ritornato dall’otorino per fami rilasciare una dichiarazione per fare una gastroscopia.
Molto fortunatamente la gastroscopia l’ho fatta in tempi brevi e la risposta è la seguente:
ESOFAGO: normocanalizzato ed indenne fino al terzo inferiore esofageo ove compaiono erosioni a colpo d’unghia circonferenziali, accenno a ring esofageo come da reflusso cronico.(biopsia)
CARDIAS: posto a 42 cm dall’A.D. beante in presenza di ernia jatale. Linea Z che risale per circa 3 cm dal cardias, regolare.
STOMACO: pareti elastiche e ben distendibili, contenenti succo gastrico in discreta quantità tinto di bile. Peristalsi regolare. Alla manovra di retroversione per fundus evidente lo scivolamento delle pliche gastriche sottocardiali, traumatizzate dal passaggio attraverso lo jatus. La mucosa del fondo, corpo ed antro è diffusamente iperemia con pliche congeste al corpo e pliche ipertrofiche convergenti al piloro (biopsie)
PILORO: pervio
DUODENO: bulbo con edema ed iperemia non confluente e seconda porzione duodenale regolari per calibro, peristalsi ed iperemia non concentrica delle pliche (biopsie).

DIAGNOSI:
- DUODENITE I
- ESOFAGITE EROSIVA (2° GRADO SAVARY) ESOF. INFERIORE
- ERNIA IATALE DA SCIVOLAMENTO
- GASTROPATIA DIFFUSA

ESITO BIOPSIE: (A-duodeno, B-gastrica antro, C-gastrica corpo, D-gastrica fondo, E-esofago t. i.)
Frustoli bioptici plurimi di mucosa duodenale con flogosi cronica attiva associata a note iperemico angiectasiche dell’asse dei villi (A)
Gastrite cronica superficiale con note di attività a focale impronta iperemico petecchiale
Ricerca morf. Di HP: negativa (B-C-D)
Frustoli bioptici di mucosa di tipo gastrico antro corpale con flogosi cronica e angiectasie della tonaca propria superficiale.
Ricerca morf. di HP: negativa.
Quadro istopatologico nell’adeguato contesto clinico strumentale non in contrasto con possibile Barrett. (E)

La terapia che mi ha prescritto è la seguente:
- Nexium 40 mg 2 volte al dì (mattina e sera)
- Permotil 10 mg 3 volte al dì (prima dei pasti)
- Sciroppo Gaviscon advanced 3 volte al dì (dopo i pasti)

Mi sono subito spaventato per il Barrett ed ho chiesto al medico se può regredire, e lui mi ha detto con questa terapia sì.

Domande:
1) Qualcuno potrebbe spiegarmi con parole semplici gli esiti degli esami?
2) La terapia è corretta? Ho dubbi soprattutto per quanto riguarda il Barrett.
3) Per quale motivo non mi vengono fatti fare degli accertamenti oggettivi sulla quantità effettiva di reflusso?

A tre settimane dall’inizio della terapia non ho notato nessun miglioramento, continuo ad avere tantissime eruttazioni associate a forte bruciore.
Lo sciroppo che dovrebbe fare da barriera mi causa rigurgiti a numerose eruttazioni.
Inoltre da un paio di giorni mi sono sorti dei dolori all’addome.

Su internet a riguardo si trovano molte info spesso contrastanti ed io francamente non so più che pensare e fare.

Scusate per il papiro ma comincia veramente a venirmi l'ansia
Grazie Simone
[#1]
Chirurgo toracico attivo dal 2007 al 2013
Chirurgo toracico
Per Simone,
prima di spaventarsi troppo legga tutto!

L'esame istologico parla di possibile Barrett.

L'esofago di Barrett è considerato una lesione pre-cancerosa dell'esofago ma non è ancora un cancro e non è detto che lo diventi.
E' la modificazione della mucosa dell'esofago(la parte più interna) dovuta alla presenza per lungo periodo di tempo di succo gastrico proveniente dallo stomaco.
Il succo gastrico refluisce in esofago a causa dell'ernia iatale (una parte di stomaco scivolata dentro il torace)
La mucosa dell'esofago non è ben "attrezzata" a difendersi dal succo gastrico e reagisce modificando la propria struttura.
La terapia che le è stata consigliata è correttissima e può fare regredire sia la sintomatologia che il Barrett.
Nel suo caso,però, la presenza dell'ernia iatale potrebbe rallentare la guarigione.
Non si apetti che i sintomi regrediscano dall'oggi al domani e si adatti a cambiare la sua dieta, evitando, come le avranno già detto, alcoolici, bevande gassate,fumo, cibi speziati.
In ogni caso è opportuno ripetere una gastroscopia per controllare gli effetti della terapia.


Può ance essere consigliabile coricarsi almeno due ore dopo i pasti (a digestione già avanzata) e sollevare la testiera del letto di circa 5 centimetri (per ostacolare il reflusso)
Si armi di pazienza e in bocca al lupo.
Luigi Mosillo

Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

Leggi tutto