Diagnosi non per esclusione di sindrome dell'intestino irritabile

Buongiorno a tutti.
Ho letto su un sito medico che la sindrome dell'intestino irritabile può essere accertata i un paziente con ragionevole attendibilità mediante una visita eseguita da un gastroenterologo.
Il medico, se competente, si rende conto della malattia sia dalla descrizione dei sintomi, sia dalla tipologia caratteriale ansiosa del paziente, sia palpando l'addome, rilevando la corda colica, che non ho ben capito cosa sia, il sigma in rilievo nella fossa iliaca di sinistra ? ma che sembra essere un segno distintivo della sindrome.
Se i sintomi sono quelli tipici della colite spastica, se è insorta in un tipo ansioso in un periodo di stress, se la palpazione dell'addome dà i risultati attesi, e se non sono presenti sintomi d'allarme rosso come febbre, dimagrimento e cattivo stato generale, e il paziente non ha oltre 50 anni, il medico emette la diagnosi di SII senza troppi tentennamenti.
Ma è vero ?
Da altre parti ho letto che invece si giunge alla diagnosi della sindrome solo dopo aver fatto un'infinità di esami, endoscopici, ematici, eccetera, risultati tutti negativi, come dire che si giunge alla diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile solo per esclusione.
Mi sembrano due posizioni inconciliabili !
Se la prima fosse giusta, accidenti quanti esami in meno avrei fatto nella mia vita !
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Entrambi i caso sono corretti, nel primo la diagosi è di presunzione seguendo i criteri da lei indicati, volendo invece ragionevolmente escludere altre diagnosi in casi dubbi, i in pazienti ansiosi, il secondo atteggiamento è condivisibile. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gent.mo dr Favara,
mi permetta prima di chiederle: come si fa a capire se si ha la corda colica ? c'è qualche tecnica di autopalpazione che posso eseguire io stesso o devo rivolgermi a uno specialista ?

Le faccio il mio caso: un anno fa, quando avevo 49 anni appena compiuti, in una situazione di grave stress e ansietà per problemi di famiglia, mi sono insorti tutta una serie di disturbi ritenuti tipici della SII.
Ero ansioso e depresso; m'addormentavo in fretta ma poi mi risvegliavo alla notte e faticavo a riaddormentarmi; facevo tantisssima pipì; avevo un perenne senso di nodo alla gola; di solito ero un po' stitico e facevo fatica a volte a emettere feci morbide, a pezzetti, mentre altre volte andavo 3 o 4 volte in bagno al giorno anche se non erano feci liquide; non avevo veri dolori addominali, ma avevo spesso una parestesia all'addome, come un senso di visceri un po' pesanti, e ogni tanto c'era qualche dolorino passeggero in zona FIS oppure dietro alle costole di sinistra; flatulenza a gogo.
In compenso non ero dimagrito, stavo in forze (a parte un po' di sonnolenza), mangiavo di gusto.
Eppure il mio medico curante non ha mai parlato di SII, mai ! Secondo me non ci ha nemmeno pensato !
M'ha fatto fare tutta una serie di esami: prima una visita proctologica, poi una rettosigmoidoscopia fino alla flessura splenica, poi ecografie a fegato, colecisti e colon destro. Più esami del sangue volti a vedere se ero sideropenico (non lo ero).
Nel frattempo, il mio quadro s'è un po' alleggerito anche se non risolto: il nodo alla gola è quasi sparito, la parestesia all'addome è molto meno frequente, i dolorini in zona FIS sono spariti e i dolori alle costole sono più rari e si sono spostati verso l'alto.
La stitichezza c'è ancora ma è un po' migliorata.
Sono meno ansioso e depresso, anche se purtroppo ho ancora i risvegli notturni.
Però il mio medico insiste con gli esami clinici, adesso vuole farmi fare una gastroscopia perchè dice che i miei sintomi ricordano quelli dell'ulcera duodenale.
Ma se digerisco benissimo ! e non ho mai mal di stomaco !
Ho provato a parlargli di SII, ma mi ha ignorato, come non avessi parlato.
Mah!
Va bene, è tardi, la saluto e grazie.
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