Sindrome colon irritabile cura con antibiotici.

Gent.mi medici, Sono in una situazione difficile da molti anni a causa di una presunta sindrome da colon irritabile che negli ultimi tempi sta divenenedo difficile da risolvere.
Da almeno 13 anni ho serissimi problemi intestinali a seguto di stress emotivi. Gonfiori addominali improvvisi sono stati per tutto questo tempo il guaio maggior perchè provocavano tachicardie exr'trasistole e tendevano arisolversi non prima di alcune ore. Presentandosi di notte questo mi ha reso difficile il sonno. Congiunti a questi per anni ho combattuto con attacchi di pani co riuscendo successivamente a controllarli piuttosto bene. Da quattro anni sto male una volta la mese con l'addome ed ho notato che questo acccade in concomitanza con la diffusione di parainfluenze ormai presenti in continuazione in italia.
Successivamente però tutto questo stato che mi ha invalidato parecchio e costretto a cambiare lavoro più volte si è modificato in peggio. Nel marzo 2007 Sono comparse strane infezioni (dotto di stenone e altre) e afte e gengiviti molto frequenti e forti, alitosi, carie. Successivamente una dermatite definita atopica che mi è guarita diopo 10 gg. Successivamnete a giugno, uno sbalzo pressorio inspiegabile (200/110) (avevo di mio una pressione sui 140/95)mi ha portato ad una forte situazione di stress. Un pririto forte ha iniziato a disturbare le lmie notti per decine di giorni.Quando ho iniziato a dormire 2/4 ore per notte ho deciso di ritirami in casa e non espormo più a stimoli eccessivi e di mettermiad una dieta datami da un medico esperto in intolleranze alimentari. Dopo un mese la situazione è migliorata ( anche se un'altro episodio infiammatorio mi ha provocato un granuloma al pene per il quale sono stato operato) e dopo tre ero dimagrito di 15 kg (da 116 a 101)e non ho più avuto altri problemi digestivi.

Ho ripreso a mangiare molto concludendo il pasto con dolci che mi ero sempre negato nei mesi precedenti. Nel marzo del 2008 mi sono ritrovato di nuovo a 111kg quando improvvisamente ho avuto di nuovo un attacco terribile di gonfiore addominale con sensazione di malessere da svenimento. Mi sono ripreso ma per settimane il problema è rimasto quasi inalterato. In più si è aggiunta una instabilità nel camminare, potrei dire vertigini soggettive leggere che è divenuta in seguito una compagna di viaggio. Subito dopo una dermatite ben più forte di quella già avua l'anno precedente mi ha colpito prima attorno agli occhi e poi sulle mani e le braccia con chiazze molto grandi e rosate. Poi in molte occasioni ho di nuovo avuto il malessere che poteva presentarsi appena mangiato con pancia gonfia e angioedema o dopo alcune ore dal pasto.Sono andato da un gastroenterologo che mi ha diagnosticato diatesi allergica e attacchi di panico. Ho fatto successivamente TUTTI gliesami clinici per le allergie e una clisma opaco risultati negativi. Nel frattempo per poter lavorare ho iniziato una cura con pentacol 800 e un antistaminico prima dei pasti. Sono stato un po0 meglio. Per poter concludere altri esami per le intolleranze ho sospeso gli antistaminici (nalcrom) e pil pentacol. La situazione per un po' è rimasta invariata , poi ha iniziato a peggiorare con gonfiori postprandiali e tachicardie e extrasistole veramente tremende. Ho fatto un esame ecg da sforzo che non ha evidenziato nulla.
Nel settembre 2008 impegnato in u lavoro impegnativo avevo assolutamente bisogno di un farmaco che mitigasse il problema. Ho provato il motilium senza grabdi risultati e il debridat, idem. I gonfiori e il malessere mi prendevano dopo ogni pasto rendendomi impossibile vivere. Il mio medico di base mi ha dato il levopraid che dopo una settimana ha avuto un ottimo effetto riducendo moltissimo il problema addominale. Purtroppo le vertigini che continuavo a tenermi da marzo sono cresciute a tal punto di intensità. Da non potermi permettere di uscire senza dover usare un taxi anche per pochi metri di strada. Dopo 10gg di questo stato sono stato ricoverato all'ospedale dove mi hanno sottopostoa esami: otorino (evidenziata ipoacusia bilaterale) per la questione equilibrio e per un acufene, un ronzio che da anni ormai mi accompagna, risonanaza magnetica senza contrasto alla testa (negativa), gastrosscopia (esofagite di grado A)niente HP o altro, ecografie (steatosi epatica), rx torace e rachide cervicale (negativo) esami del sangue tutti negativi a parte la presenza di un anticorpo antimitocondrio. Mi hanno dimesso con diagnosi da "sindrome da intestino irritabile e vertigini di origine funzionale".Nessuna terapia. Nei successivi 20gg mi sono un po' ripreso sempre digerend con grande difficoltà e avendo la presenza comntinua di instabilità forte nel moto. Da allora non ho più ripreso a lavorare. Stavo un po' rissestandomi quando L'8dicembre ho avuto una violentissima crisi con 8 ore diu gonfiore notturno paura di morire sul serio e ho chiamato ambulanza. Più volrte sono stato al PS con gli stessi fortissimi sintomi. Ho consultato un gastroenterologo che mi ha indirizzato da una psichiatra e consigliato una psicoterapeuta. Mi ha prescritto LUCEN 40 che tutt'ora assumo ed entocir per 40 gg (9 mg per die). La psichiatra si è orientata verso il disturbo da somatizzazione senza però esprimere una diagnosi certa. A gennaio sono stato di nuovo molto male dopo un periodo breve di miglioramento. Ho rivisto al psichiatra che non mi ha prescritto farmaci lasciandomi scegliere cosa fare ed indicandomi la psicoterapia come possibilità migliore per la guarigione, in quanto ansiolitici non sarebberoi indicati ed eventualmente si potrebbero dare antidepressivi, ma la migliore strada per chè la psicoterapia sia efficace, secondo ,lei è il rimanere senza farmaci. Le ho chiesto se gli ansiolitici al bisogno potevo prenderli, ma anche su questo è stata negativa. Ad oggi ogni settimana ho avuto un episodio di malessere forte accompagnato quasi sempre da un senso di horror vacui e fortissima ansia. Ho avuto anche una colica che ho tamponato con valpinax per tre gg .La notte da anni dormo con tutti imuscoli tirati e bruxo. Questo stato è ulteriormente peggiorato. Però devo dire che la psicoterapià ha avuto ottimi effetti sull'umore e ch ognuno di questi attacchi è stato meglio controllato e di minore intensità. Ho avuto negli ultimi 10 gg un 'ottimo periodo senza vertigini ed ho ripreso molta attività. Fino a venerdì scorso quando dopo una buona giornata dii lavoro dopo aver bevuto Un riso drink, misi è rigonfiato di nuovo l'addome e sono passato di nuovo a problemi intestinali e forte insavblità nel moto e a mancanza di energie. A questo punto mi chiedo se debbo continuare nella speranza che il trend migliori o è meglio cambiare strada. L'esofagite con (i dolori retrosternali) sembra sia migliorata. Io avrei voluto seguire da tempo una terapia con antibiotici che ni era stata consigliata da un gastroenterologo , ma che non ho mai fatto. Nel frattempo seguo una dieta alla qale so arrivato da solo per esckusione e peso attualmente dopo 10 mesi di questo disagio 83 kg (28 Kg in meno).

Secondo voi è possibile che questo quadro confuso di sintomi tra i più vari possa essere causato da un cattivo funzionamento dell'intestino e che con la cura indicatami di antibiotici (normix 10 gg) e probiotici (10 gg) seguita da un antistaminico per 20 gg la msituazione del presunto colon irritabile possa migliorare? Probabilmente se ne gioverebbe anche il mio sistema immunitario?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Gentile signore,
presumo che la strada migliore per risolvere gran parte della sua situazione l'abbia imboccata con l'approccio psicoterapeutico. La percezione, da lei riferita, di miglioramento avvalora questa soluzione.
Mi sembra ragionevole escludere una causa dei sintomi così disparati a partenza dall'intestino, tutt'al più è verosimile il contrario: una condizione di pertinenza psicologica che interferisce con l'aspetto somatico. Il disturbo somatoforme a cui ha accennato la psichiatr è a interpretare in questo senso.
Dal unto di vista farmacologico non vi è, al momento, indicazione per una terapia antibiotica come quella che ha segnalato, l'uso di probiotici le può essere di govamento: certamente l'associazione contemporanea di antibiotici quali la rifamixina e probiotici è assolutamente non ragionevole.
Le consiglio di proseguire nel percorso psicoterapeutico e di utilizzare in maniera occasionale farmaci sintomatici nell'eventualità di dolori addominali di intensità poco sopportabile (antispastici).
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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