Alzheimer e risperidone
A fine luglio, dopo 7 mesi di assunzione, abbiamo dovuto sospendere il Risperidone (0, 25 ml mattina e pomeriggio, in seguito solo 0, 25 il pomeriggio) in quanto le provocava un rallentamento generale, nonché ne aveva peggiorato di molto sia le capacità cognitive che quelle motorie.
Dopo la sospensione, mia madre si è decisamente ripresa, mantenendo però la solita vocalizzazione persistente per gran parte della giornata (conta ossessivamente ad alta voce, strofina velocemente il dorso della mano).
Per questi motivi il suo specialista le ha prescritto Quetiapina (1 cp 25 mg) che, purtroppo, fin dalla prima somministrazione ha avuto l'unico effetto di farla addormentare pesantemente come un forte sedativo.
Abbiamo riprovato a dargliela per circa un decina di giorni a giorni alterni, togliendo nel contempo il Trittico alla sera, ma -visti gli stessi effetti- si è deciso di sospendere Quetiapina, mantenendo il Trittico serale.
Da quel momento mia madre ha iniziato a contare meno, era più tranquilla e molto vigile e attenta.
Questa fase di calma è durata circa 20 giorni, poi ha ricominciato a contare ossessivamente...
Le chiedo cortesemente se esiste qualche altra tipologia di farmaco che possa calmarla senza provocare gli effetti collaterali sopra descritti.
Grazie per l'attenzione.
la terapia dell'Alzheimer, quando si rende necessario interrompere sintomi invalidanti, è classicamente basata sui neurolettici assunti di necessità in quanto non sono farmaci consigliabili perchè aumentano il cosiddetto carico anticolinergico, cioè, sono sostanzialmente peggiorativi della demenza pur essendo ancora oggi spesso tristemente necessari.
da anni si va affermando l'utilizzo degli stabilizzatori, in particolare dell'acido valproico, sostanza usata in disturbi dell'umore, come il disturbo bipolare, e che hanno, invece, un effetto neuroprotettivo e neurotrofico che ritarda l'evoluzione della demenza.
non sempre si ottiene un controllo dei sintomi ma val la pena provare. non bastasse l'effetto di questo farmaco si ottiene, almeno, una riduzione dei neurolettici - quali la Quetiapimna - necessari ad attenuare certi sintomi.
se avesse bisogno di ulteriori spiegazioni sono a disposizione
buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
Riguardo all'acido valproico ho letto dei pesanti effetti collaterali (soprattutto a livello del fegato) che può provocare, quindi non so se può essere tollerata da mia madre che ha 93 anni e soffre di Alzheimer da oltre 12 anni.
Vista l'attuale agitazione continua di mia madre, e in attesa di parlarne con il suo specialista che al momento è irreperibile, le vorrei chiedere se per calmarla un po' posso provare a darle altre 10 gocce di Trittico dopo pranzo oppure riprovare con mezza cp di Quetiapina 25 mg, anziché una.
Grazie
si provi senz'altro a usare una piccola dose di Quetiapina e ad aumentare il Trittico. Gli effetti di sonnolenza sono comuni ma in genere passano in pochi giorni e si riesce a gestire la situazione.
circa 'Acido Valproico la rassicure sugli effetti sul fegato: è vero, è smaltito dal fegato che viene fatto lavorare per questo farmaco ma che, in realtà non disturba quasi mai - è un vecchio farmaco molto usato nel bambino con epilessia, tanto per fare un esempio, senza dare particolari problemi e in 40 anni di carriera non ho mai avuto bisogno di sospenderlo a nessuno -.
è un farmaco che rappresenta un nuovo approccio al problema delle demenze e si sta notando una buona efficacia senza costi per il cervello che invece, per quanto poco, prezzi ne paga coi neurolettici.
sarò ben lieto di risponderle se avesse ulteriore bisogno
buona giornata
Dr. Anton Maria Mussini
Dell'acido valproico ne ho parlato con il geriatra, ma l'ha escluso per via dei potenti effetti collaterali.
Le ha prescritto invece aloperidolo (6 gocce) che purtroppo, a circa un mese dall'assunzione, non ha avuto alcun effetto sull'agitazione, se non per qualche giorno. Non smette di parlare gridando, si arrabbia moltissimo con la badante tanto che ormai è diventata rauca.
L'ho fatto presente allo specialista e mi ha detto di aumentare il dosaggio a 8 gocce, ma sembra addirittura peggiorare.
Non so più cosa fare dottore... lei pensa sia meglio toglierlo?
ribadisco l'indicazione all'acido valproico. in una carriera di 40 anni non ho mai dovuto toglierlo per gli effetti collaterali che sono minimi e le azioni positive, oltre a quella neurotrofica e neuroprotettiva, vanno ben oltre.
l'aggressività in genere si attenua di molto e la sedazione blanda che determina è utile.
è abbastanza tipico l'effetto paradosso - agita anzichè placare - di aloperidolo nella demenza, soprattutto alle basse dosi.
le ribadisco che proverei a introdurre acido valproico
buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
un vero uso del Litio nell'Alzheimer è però ancora presto per affermarlo anche perchè il Litio è farmaco delicato da prescrivere nell'anziano che spesso ha problemi renali che non vanno molto d'accordo con l'uso del Litio.
In questi casi si inizia con dosi basse e si monitora frequentemente la funzionalità renale e il dosaggio nel sangue del farmaco.
Il tutto prevede una gestione ordinata da parte di uno specialista - Geriatra o Neurologo - esperto nel problema.
buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
Con Haldol mia madre, oltre ad essere molto agitata, ha ripreso ad avere il delirio di gelosia verso mio padre (defunto 4 anni fa) che aveva caratterizzato il primo periodo della sua malattia, diagnosticata nel 2010, e che era stato risolto con Ziprexa. Adesso si arrabbia con l'attuale badante accusandola di esserne l'amante.
Quell'antipsicotico però a lungo andare l'aveva ridotta ad uno stato comatoso e non più in grado di camminare. Fortunatamente dopo la sospensione di questo farmaco, in 6 mesi sono riuscita a farle riprendere tutte le sue funzioni.
Per quanto riguarda l'acido valproico, vorrei chiederle solo il dosaggio necessario e se è compatibile con i seguenti farmaci che assume mia madre:
-Lansoprazolo 15 mg
-Cardioaspirina
-Rosuvastatina
-Tapazole (per ipertiroidismo)
-Trittico (10 gocce la sera).
Grazie ancora
-Lansoprazolo 15 mg
-Cardioaspirina
-Rosuvastatina
-Tapazole (per ipertiroidismo)
-Trittico (10 gocce la sera).
Grazie per la risposta
questo corrisponde a un dosaggio per bocca che può andare dai 3-400 mg ai 7-800 mg.
è indispensabile partire con dosaggi bassi: ad esempio 150 mg che equivalgono a mezza compressa da 300 mg, per poi salire ogni 4 giorni di mezza fino a 450 per poi stare a questa dose per 15 giorni e fare un primo esame del sangue.
tutto questo, però, non può essere gestito con una mail, mi raccomando.
è fondamentale che venga seguito da un neurologo o un geriatra esperto in questo trattamento.
buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
se può essere dato dopo 3 giorni dalla sospensione di Quetiapina o se bisogna aspettare più giorni;
se è compatibile con i seguenti farmaci che assume mia madre:
-Lansoprazolo 15 mg (a gg. alterni)
-Cardioaspirina (a gg. alterni)
-Rosuvastatina (a gg. alterni)
-Tapazole (per ipertiroidismo)
-Trittico (10 gocce la sera)
oppure ritiene sia opportuno toglierne qualcuno.
Grazie ancora per la sua gentilezza
Si può essere dato anche subito.
È compatibile con tutti i farmaci da lei elencati.
Bisogna far caso alla comparsa di sonnolenza e regolare le dosi di conseguenza.
Spesso l'anziano ha bisogno di dosi basse e aumentate gradualmente.
A disposizione.
Buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
mi inserisco nella conversazione come specialista in Geriatria.
La gestione dei disturbi del comportamento (così si chiamano i sintomi della mamma) possono essere fatti a livelli; esistono infatti farmaci a potenza decisamente diversa, e con effetti collaterali diversi.
Letta la terapia e i disturbi della mamma, può essere utile inserire del Trittico 75 mg RP (rilascio prolungato), che lei già assume la sera e dunque è un farmaco che tollera: si può partire con 1/3 cp alle h.8 e 1/3 cp alle h.12 - tale farmaco NON è un antipsicotico pertanto non ha effetti avversi importanti.
Come secondo livello ci sono gli antipsicotici: esistono quelli di vecchia generazione (es. Serenase - che le hanno prescritto - e Talofen) e quelli di nuova generazione (Quetiapina, Olanzapina, Risperidone etc...); TUTTI gli antipsicotici hanno come effetti collaretali il rallentamento ideo-motorio (quindi incidono sia sulla cognitività che sulla deambulazione), in particolare quelli di vecchia generazione danno un importante effetto "paskinsonizzante", ossia rendono rigidi e aumentano molto il rischio di caduta. Solitamente pertanto è meglio utilizzare quelli di nuova generazione: tra questi la Quetiapina è sicuramente quella meno potente, ma di conseguenza con meno effetti collaterali. Esistono varie formulazioni di Quetipina: esiste sia la formulazione a rilascio immediato (potente effetto ipnoiducente - come la Quetiapina 25 mg, che hanno dato alla mamma, che infatti si addormentava - ) o a rilascio prolungato (Quetiapina 50 mg cp RP: forse questa è più idonea alla mamma, infatti 'spalma' l'effetto antipsicotico nel corso della giornata, riducendo gli effetti sedativi immediati; oltretutto si può anche iniziare con 1/2 cp h.8 per vedere come va). Questo approccio può essere un'alternativa se non dovesse funzionare l'introduzione del Trittico a R.P..
Sottolineo infine come il Litio sia sconsigliato nel soggetto anziano, infatti necessita uno strettissimo monitoraggio dei valori del sangue, perchè appena superata la concentrazione massima nel sangue incorrono effetti collaterali pericolosissimi (intossicazione da Litio, può leggere lei stessa su internet)
Spero di essere stata utile.
Dott.ssa Lucrezia Maggioni
Specialista in Geriatria
L'acido valproicov invece lo proverei anche in associazione con la quetiapina che ha tutte le caratteristiche da lei descritte.
L'uso degli stabilizzatori in qyesti casi si va rapidamente affermando (scuola geriatrica Golgi di Abbiategrasso e neurologia dell'istituto Mondino di Pavia) e nella mia esperienza sono d'aiuto anche se non sempre riescono a sostituire la Quetiapina ma almeno a ridurla.
Disponibile a parlarne
Buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
Per quanto riguarda il Trittico, abbiamo già provato a introdurlo, oltre alla sera per dormire ed è efficace, anche alle 14 ma non ha sortito alcun effetto sui suoi disturbi ossessivo-compulsivi.
Anche la Quetiapina non ha alcun effetto sui disturbi suddetti.
Adesso stiamo provando con Depakin Chrono 300 mg, oggi siamo all'8 giorno (i primi 4 giorni 1/2 cp, i 4 successivi 1 cp) ma al momento nessun cambiamento si è rilevato.
Da domani e per 15 gg. daremo 1 cp e 1/2.
A tal proposito vorrei chiedere se è possibile sostituire la formulazione in compresse, che fatica a ingoiare, con quella in bustine anche se non è Chrono.
Grazie
Inoltre non sono mai diminuiti né la vocalizzazione persistente, né lo strofinio delle mani su tessuti o su oggetti vari.
Abbiamo ridotto a 1 cp e poiché continua ad essere rallentata, da domani torneremo a darle 1/2 cp.
Volevo sapere se dobbiamo continuare con acido valproico oppure se è opportuno cambiare ancora una volta farmaco.
Grazie per la cortese risposta che vorrà darmi
se non tollera il Depakin a quelle dosi si mantenga su mezza da 300 e aspetti che pian piano lo tolleri.
non ci si deve aspettare che risolva tutto ma gli aspetti aggressivi ri riducono, si verifica un effetto sedativo regolabile regolando la dose, il sonno migliora e la persona diventa più gestibile.
per le altre manifestazioni è probabile si debba associare anche il neurolettico, in questo caso la quetiapina è quella con il profilo costi benefici migliore.
la tendenza attuale, non sempre praticabile, è quella di non dare farmaci ad azione anticolinergica perchè peggiorano nel lungo termine la prospettiva nel caso di demenza ma spesso si è costretti ad usarli.
ricapitolando: darei mezzo Depakin Chrono da 300 per una settimana fino a completo assestamento e poi riproverei ad aumentarlo a una intera ma mi tenga pure informato che le rispondo volentieri
buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
Uno dei problemi di mia madre è il fatto che questi farmaci sedativi nel tempo si accumulano e il suo organismo ha difficoltà a smaltirli, per cui dobbiamo sospenderli.
Oggi il Depakin non è stato dato e infatti è stata un po' meglio per quanto riguarda la deambulazione, è meno curva e soprattutto molto meno rallentata e assente rispetto ai giorni scorsi.
L'altro problema, molto disturbante per lei stessa e per le persone che la assistono, è rappresentato dai suoi disturbi ossessivo-compulsivi che, come lei ha fatto presente sopra, generalmente non vengono ridotti se non con i neurolettici. D'altronde mia madre non è aggressiva né presenta insonnia.
A questo punto non so se riprovare con la Quetiapina potrebbe essere utile, visto che l'unico effetto che ha avuto finora è stato una forte sedazione per ore, tanto da non riuscire a svegliarla, e assolutamente nulla per i disturbi comportamentali.
SULL'OSSESSIVITA' BISOGNEREBBE INTRODURRE UN FARMACO SPECIFICO CON TUTTI I PROBLEMI CHE QUESTO DETERMINA NELLA PATOLOGIA DELLA SIGNORA.
PER ORA FORSE MEGLIO UNA BASSA DOSE DI QUETIAPINA E NEL TEMPO VALUTARE LO SPAZIO PER UN FARMACO ANTI OSSESSIVO.
25 MG DI QUETIAPINA SERALE DOVREBBERO ESSERE BEN TOLLERATI E LA SONNOLENZA DIURNA RISOLVERSI IN POCHI GIORNI.
MI FACCIA PURE SAPERE
BUONA GIORNATA
Dr. Anton Maria Mussini
Vorrei aggiungere che mia madre sin da giovane ha avuto un carattere insofferente, inquieto e soprattutto è stata una persona molto ansiosa e per tanti anni ha fatto uso di benzodiazepine. Forse solo questi farmaci riuscirebbero a calmarla...oppure gli anti ossessivi.
ho letto le varie risposte fornite dai colleghi; come geriatra vorrei sottolineare che i disturbi del comportamento nell'anziano con demenza devono essere trattati con antipsicotici, non c'è null'altro da fare; ben consapevoli del RISCHIO/BENEFICIO.
Mi spiego meglio: non troverà MAI un farmaco che annulli COMPLETAMENTE i disturbi del comportamento senza avere effetti collaterali (aumento del rischio caduta e sonnolenza per esempio); le alternative sono: accetto i disturbi del comportamento e non li tratto (vocalizzazione/aggressività/wandering/accumolo osssessivo di oggetti/allucinazioni/deliri di persecuzione o latrocinio - e potrei continuare ancora -), oppure uso un farmaco e ne acceto gli effetti collaterali.
Ovviamente il problema, nell'ANZIANO, è trovare non solo il farmaco giusto, ma anche il dosaggio, perchè tendenzialmente i dosaggi devono essere più bassi rispetto agli adulti, perchè la capacità del fegato/rene di eliminarli è ridotta, quindi c'è rischio di accumulo - specie negli anziani che bevono poco.
Per i disturbi del comportamento della mamma, a mio avviso, se il trittico (1 linea terapeutica) e Quetiapina (A RILASCIO IMMEDIATO) non ha avuto effetto, io insisto sull'utilità della Quetiapina 50 mg a RP, da assumere 1 cp la mattina ed eventualmente 1/2 cp nel 1 pomeriggio (o viceversa, a seconda di quando si manifestano principalmente i disturbi del comportamento).
Se la sera dorme con il suo Trittico inutile toccarlo.
In alternativa alla Quetipina infine ci sono sempre altri antipsicotici di nuova generazione (ripeto, con minore effetto 'parkinsonizzante'), che però sono molto più potenti: tra questi appunto il Risperidone (che come ha visto ha avuto un effetto sedativo importante) e l'Olanzapina; quest'ultima, a dose minimale ovviamente, può essere un'altra alternativa, visto che non l'ha mai assunta.
Consideri infine che TUTTI gli antipsicotici hanno un rischio associato di maggiori eventi cardiaci e maggiore mortalità; questo dagli studi di letteratura. E' una scelta che viene fatta dal caregiver (familiare) quando la situazione diventa ingestibile.
Non a caso, dopo l'introduzione di questi farmaci andrebbe sempre fatto un ECG di controllo a 7-14 giorni per il controllo del Qtc (un parametro dell'elettrocardiogramma che non deve superare un certo limite, altrimenti il rischio di aritmie cardiache aumenta notevolmente).
Spero di essere stata utile
Distinti saluti
Sconsiglio utilizzo di antipsicotici di vecchia
Dott.ssa Lucrezia Maggioni
Specialista in Geriatria
Come avevo scritto sopra, Olanzapina è stata prescritta a mia madre nei primi anni della sua malattia a causa del delirio di gelosia, diventato ingestibile, nei confronti di mio padre. Effettivamente questo antipsicotico le fece effetto in 15 giorni e lo tollero' molto bene per circa 3 anni (mio padre non volle mai provare a sospenderlo per paura di una recidiva, nonostante le mie pressioni continue) finché non arrivò ad uno stato comatoso e non fu più in grado di camminare. Fortunatamente dopo l'interruzione di questo farmaco, in 6 mesi sono riuscita a farle riprendere tutte le sue funzioni.
Grazie per la sua chiarezza, la aggiornerò se non chiedo troppo.
Ad ogni modo se si riuscisse a gestire con la Quetiapina RP saprebbe meglio; oltretutto è l'unico antipsicotico introdotto anche in formato a rilascio prolungato, che nell'anziano è ottimale.
Distinti saluti,
Dott.ssa Lucrezia Maggioni
Specialista in Geriatria
Nessun miglioramento abbiamo ancora rilevato per la vocalizzazione persistente e lo strofinio di oggetti, mentre abbiamo notato che dorme di più nel primo pomeriggio e si fa fatica a svegliarla, così pure al mattino.
Vorrei conoscere il suo parere in merito e se ritiene si debbano fare degli aggiustamenti. Le ricordo che la sera assume 10 gocce di Trittico.
Grazie
la quetipina può agire su quei disturbi ma a dosaggi ben diversi: il limite a quell'età è non oltre 600 mg ma ben raramente si raggiungono questi dosaggi e ci si ferma prima se compare un effetto ragionevole. il limite è la sonnolenza e la confusione dei primi tempi d'uso che può disincentivarne l'uso ma va detto che questi disturbi sono destinati a sparire o ad attenuarsi pian piano fino a una in genere completa tollerabilità.
dato l'effetto sul sonno e l'effetto già notato dopo la somministrazione pomeridiana potrebbe essere utile aggiungere una dose serale da incrementare pian piano.
il tutto, ribadisco, facendosi seguire o dal medico di famiglia o da un geriatra.
se la sonnolenza fosse importante potrebbe avere senso ridurre o togliere il Trittico.
buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
la quetiapina usata nei disturbi del comportamento è off-label (ossia di sfrutta 'leffetto collaterale ' che si ha bassa dose per ridurre i disturbi del comportamento)?
La quetiapina nasce come antipsicotico nei pazienti (giovani) affetto da patologie psichiatriche: in tal caso i dosaggi sono molto alti,oltre i 300 mg al giorno.
Nell'anziano (sono un geriatria,ben conosco questo farmaco e i dosaggi corretti nelle persone anziane) assicuro che dare 600 mg di quetiapina non ha alcun senso clinico; si arriva al massimo a 100-150 /die: se non funziona, a quel punto si cambia antipsicotico, con effetto più potente (e qui possiamo aprire la lista della spesa: olanzapina, clozapina, clotiapina, risperidone...).
Sconsiglio vivamente dosaggi sopracitati (600 mg) perché il rischio di aritmia cardiaca è elevatissimo (e l'anziano ha praticamente sempre qualche problema al cuore, pertanto questi farmaci devono essere somministrati dopo un'adeguata visita e considerando il rapporto rischio/beneficio)! Con 600 mg (ma anche 200 per esempio) non si fa altro che intontirla e dargli solo gli effetti collaterali,senza alcun beneficio. Piuttosto ripeto, si cambia antipsicotico.
Questo almeno è il mio parere.
Da quello che dice, la mamma prende comunque dosaggi molto bassi sia di trittico che di quetiapina,quindi dal mio punto di vista si potrebbe tranquillamente aumentare la Quetiapina RP a 1 cp intera la mattina (magari per 7-10 giorni) e poi aggiungere una 1/2 cp metà pomeriggio. Tutto questo ovviamente con la necessità di poi dover farle un ECG entro 10 giorni, per i motivi sopra citati (TUTTI gli antipsicotici sono associati a maggior rischio di morte per evento cardiovascolare e per tutte le cause - dati di letteratura - sta al parente decidere se 'insistere' aumentando il dosaggio oppure no).
Sicuramente adesso, dal mio punto di vista, la mamma sta facendo dosaggi bassi sia di quetiapina che di trittico - entrambi però ripeto necessitano di controllo con ECG (valutazione Qtc come quesito diagnostico) quando si iniziano ad aumentare i dosaggi.
Distinti saluti
Dott.ssa Maggioni
specialista in geriatria
Dott.ssa Lucrezia Maggioni
Specialista in Geriatria
come vede è nel mezzo di una questione divenuta tra colleghi senza alcuna intenzione del genere da parte mia.
600 mg di quetiapina, come potrà leggere nella mia risposta, sono semplicemente il massimo dosaggio autorizzato, non un'indicazione ad assumerne 600!
ho anche detto che il dosaggio va aumentato gradualmente e sotto controllo medico e, questo si, in genere i dosaggi davvero utili e praticati sono intorno ai 100-200 mg.
il rischio di aritmie è proprio dell'intera categoria di antipsicotici citati ed è per questo che ho parlato ripetutamente di controllo medico sul posto che comprende ECG ed altro che solo un medico presente può gestire.
off-label per la quetiapina è vero ma vale anche per tanti altri antipsicotici citati dato che il problema è la demenza e non la psicosi: ma tutti questi farmaci sono opportunamente o, quantomeno, di necessità usati nell'anziano e se la quetiapina la fa da padrone è per la complessiva buona tolleranza e larga esperienza che la fa ritenere, con le opportune verifiche, un farmaco abbastanza sicuro.
insisto perchè lei tragga tutte le conseguenze che ritiene da questi consulti ma faccia gestire sul posto la mamma da un buon professionista.
comunque a disposizione
buona serata
Dr. Anton Maria Mussini
Gli stabilizzanti dell'umore sicuramente possono 'dare una mano' quando per esempio, per motivi cardiologici, non è possibile incrementare i dosaggi degli antipsicotici o sostituire con altri più potenti (confermo, TUTTI off-label nella demenza; nascono con altri scopi come detto).
Distinti saluti
Dott.ssa Lucrezia Maggioni
Specialista in Geriatria
e poi c'è il problema della sostanziale neurotossicità degli antipsicotici per il loro carico anticolinergico anche se questo dato è ridotto rispetto a quelli tradizionale - aloperidolo ad esempio -.
in questo senso gli stabilizzatori e gli antidepressivi sono gli unici, assieme alla selegilina, che hanno dimostrato un effetto trofico e di prolungamento della vita neuronale.
certo che andrebbero iniziati in fase molto precoce e spesso questo non succede come nel caso della signora: ma sono comunque sempre utili purchè ben tollerati (possono dare come i neurolettici Parkinsonismo).
cordialità
Dr. Anton Maria Mussini
Stamattina, dopo circa 2 ore dall'assunzione della prima compressa, durante la passeggiata quotidiana improvvisamente è crollata dal sonno e abbiamo fatto molta fatica a svegliarla perché tendeva sempre a riaddormentarsi.
Dopo pranzo ha ripreso a dormire e si è svegliata dopo circa 3 ore. In pratica lo stesso effetto che aveva avuto quando le era stata prescritta Quetiapina 25 mg.
Naturalmente non abbiamo dato la 1/2 cp del pomeriggio.
Secondo lei meglio sospendere la Quetiapina o tornare al dosaggio iniziale?
Grazie ancora per la sua disponibilità
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