Una cisti endometriosica

Gentile Dott. Santoro,
certamente non si ricorderà di me, Le ho scritto a pasqua chiedendoLe informazioni per delle perdite di sangue scuro e su un eventuale gravidanza le ricordo la mia età che è di 32 anni e sto cercando una gravidanza da un anno; comunque le racconto ciò che è accaduto in questi mesi. Le perdite di sangue non erano altro che una cisti endometriosica di 4,5 cm 3,7 cm all'ovaio sx e per cui il 24 di agosto mi sono sotto posta all'intervento in laparoscopia con annessa cromosalpingografia con risulto di tube previe; inoltre durante l'operazione mi hanno trovato una cisti paraovarica dx e delle aderenze utero ovariche, alla fine il chirurgo mi ha detto che per fortuna le mie ovaie sono integre. Ora ecco le mie domande: è possibile che in 2 mesi venga una cisti endometriosica cosi grande? cos'è una cisti paraovarica? quanto influiscono le aderenze per una gravidanza? e cosa più importante gentile Dott. Santoro, questo anno passato a cercare di rimane incinta con tutte queste cose(cisti e aderenze) potrebbero aver impedito questa desiderata gravidanza? La ringrazio infinitamente per il tempo che mi dedicherà. Cordiali saluti
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Ci si chiede, spesso, in Medicina, di rispondere a quesiti del tipo: "E' possibile che in tot tempo mi si sia formata una cisti o un fibroma di tot cm?" ecc.ecc.
La domanda, come sempre, cade nel vuoto, dal momento che, in Medicina, non possono farsi dei calcoli a ritroso sulla crescita volumetrica o numerica di una cisti o di un fiborma o di un polipo ecc.ecc., semplicemente perchè le relazioni fra crescita e tempo non hanno una relazione di tipo statistico lineare.
La crescita di queste neofrmazioni dipende, per lo più, dall'espressione di determinate proteine di crescita o dall'inibizione di altre che, normalmente, fungono da agenti soppressori della stessa; sostanze che agiscono in loco, la cui azione, in senso opposto, può essere esaltata o inibita da ormoni, da proteine enzimatiche ecc.ecc.
Insomma, per farla breve: da un insieme composito ed eterogeneo di sostanze, il cui effetto finale non è prevedibile ed inquadrabile in un rapporto spazio/tempo sempre fisso e determinabile a priori secondo schemi o formule matematico-logaritmiche.

E' un discorso un pò difficile ma spero di averlo reso in maniera fruibile.

Detto questo, Le esporrò come le cisti "paraovariche" derivino dall'attivazione della funzionalità di cellule epiteliali che tappezzano la parete di residui embrionali presenti nello spesso di un legamento di sospensione o di un "meso" (come noialtri definiamo legamenti atteggiati a doppia pagina nel cui contesto decorrono vasi, nervi e linfatici) come il meso-salpinge.
Nello spessore di quest'ultimo, infatti, restano residui di un dotto che si forma nel periodo embrionale, detto dotto di Wolff che, nel maschio, in ossequio al sesso genetico maschile dell'embrione, invece, si sviluppa in modo preponderante, dando luogo a molti degli organi sessuali maschili "interni". Nel feto femmina, questo dotto, progressivamente, si riassorbe e scompare quasi senza lasciare traccia se non alcuni organelli, normalmente non visibili macroscopicamente, quali l'organo di Rosenmuller, l'epo-oophoron ed il para-oophoron. Questi organelli, per lo più di forma tubulare, ad un dato momento, vedono riaccendersi l'attività produttiva delle cellule epitaliali che li rivestono (epitelio per lo più cubico) con formazione in loco di liquido sieroso, limpido come acqua di rocca.
Si formano così delle cisti che il fatto di essere posizionate vicino alla gonade, prendono il nome omnicomprensivo (pur se di provenienza diversa a seconda del singolo residuo) di cisti "para-ovariche", ovvero di cisti presso l'ovaio che, di norma, non partecipa al processo cistico.
Sono per la maggior parte dei casi, innocue, se non giungono a grandi dimensioni.
Le aderenze salpingo-uterine o salpingo-peritoneali, possono inficiare la fertilità, determinando un'angolazione esagerata delle tube o una loro torsione occludente.
L'endometriosi si caratterizza per la produzione peritoneale di sostanze che ritardano o inibiscono addirittura la captazione dell'ovocita (prodotto dall'ovaio) da parte della tuba dello stesso lato o del lato opposto o, più in generale, che influiscono negativamente sulla motilità tubarica, con un danno alle capacità riproduttive della coppia.
Si affidi, perciò, ad un Collega esperto, come sono certo sia il Collega che la può seguire di persona, e stia tranquilla.
La gravidanza arriverà.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie infinite Dott. Santoro come sempre Lei è molto esauriente nelle sue risposte.
Spero di darLe presto buone notizie anche se non si ricorderà di me.

Grazie ancora
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