Ovaie policistiche, emicrania ad aura, pillola contraccettiva

Salve, ho 29 anni e da circa una decina ho provato svariate pillole contraccettive per problemi di ovaie policistiche che mi causano mestruazioni ogni circa 40-45 giorni, forti dolori e acne diffusa sul viso.
Purtroppo le pillole che ho provato (circa per un anno ciascuna, di varie generazioni, tra le quli l'anello Nuvaring) mi facevano aumentare notevolmente le emicranie, soprattutto quello con aura (solitamente compaiono ogni 2-3 mesi, dopo circa 9 mesi dall'assunzione della pillola, invece, circa 2-3 volte al mese).
Ho provato ad assumere anche solo progesterone ma purtroppo i brufoli/cisti che mi sono "fioriti" in viso (anche dolorosi) mi hanno costretta (sempre sotto cura del mio ginecologo) a ricorrere nuovamente alla pillola anticoncezionale.
Così, dopo un anno di assunzione della Belara (che ha fatto miracoli sulla mia pelle, senza neanche sentire il solito effetto collaterale che le altre pillole mi inducevano e cioè il calo del desiderio sessuale), ho dovuto sospendere nuovamente a causa delle troppo frequenti emicranie.
Il mio ginecologo mi ha consigliato di sospendere per circa 5-6 mesi (per permettere ai brufoli di non riaffiorare) e poi ricominciaread assumerla.
Ma la mia domanda è: non è che questo prendere e smettere la pillola faccia più male che bene al mio organismo?
Mi hanno anche detto che il problema delle microcisti molto probabilmente si risolverà con la prima gravidanza: è attendibile?
E' vero che le ovaie policistiche possono causare problemi nel ritardare la possibilità di restare incinta?
Infine, quanto tempo prima di una ricerca di gravidanza è consigliabile smettere la pillola?
Scusate se mi sono dilungata troppo ma ormai ho sentito 100 pareri differenti e vorrei il 101esimo...
Grazie anticipatamente.
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Dr.ssa Valentina Pontello Ginecologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 8.1k 178 86
L'emicrania con aura è una controindicazione assoluta all'uso di contraccettivi orali.
Potrebbe effettuare uno studio del metabolismo con curva glicemica-insulinemica. Se risultasse insulino resistenza, con l'assunzione di metformina potrebbe tenere sotto controllo i sintomi di iperandrogenismo, anche se con una efficacia inferiore rispetto agli estroprogestinici.
Una possibile alternativa è l'uso di antiandrogeni puri, come la flutamide, al dosaggio di un quarto di compressa al giorno, un farmaco però poco maneggevole per il rischio di epatotossicità e di embriotossicità su feto maschio.
Una o più gravidanze tendono a migliorare il disturbo, che tende comunque ad attenuarsi anche con l'età.
Di solito non ci sono grandi problemi per ottenere una gravidanza, se si tratta della varietà di policistosi con ovulazione, che può essere documentata tramite ecografia o appositi stick.

Dr.ssa Valentina Pontello
Ginecologa Fitoterapeuta Counsellor Consulente in sessualità tipica e atipica
https://linktr.ee/vvpginecologa

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dopo
Utente
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Grazie per la celere risposta.
Effetuerò uno studio del metbolismo.