Candida senza sintomi

Ho 37 anni, e da circa 2 anni mi sono accorta dopo alcuni tamponi di avere la candida, anche se io non ho mai avvertito niente, cioé non ho sintomi, però ogni volta che io e mio marito avevamo un rapporto gli venivano grossi problemi di bruciore dolore, e esquamazione. Allora inizialmente abbiamo pensato che il problema fosse suo, ed é stato curato, però non gli anno mai fatto fare un tampone. Dopo un po' abbiamo provato a vedere se ero io ad avere la candida e così abbiamo scoperto che dovevo fare la cura anch'io, quindi ho iniziato col Diflucan per 3 settimane, ho ripetuto il tampone ma ero ancora positiva, così mi hanno fatto fare diverse cure ma senza risultato. Adesso sto usando sempre il Diflucan 150 1 capsula alla settimana e devo proseguire fino a 6 mesi, ora sono a circa metà della cura. In questo periodo mi sono astenuta da rapporti sessuali con mio marito, fino a circa una settima fa', dove abbiamo riprovato usando il preservativo, siamo stati molto attenti, ma già il giorno dopo mio marito ha avvertito i soliti sintomi di dolore ecc.
Quindi vorrei sapere se dobbiamo rivolgerci insieme a qualche specialista, e a chi, e questo punto la mia cura non sta facendo nessun effetto, e se devo già riprovare a fare il tampone.
Ho eseguito anche gli esami del sangue, ma non ho notato niente di anomalo.
Noi vorremmo avere un bimbo e questa cosa non ci lascia molto spazio.
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Scusi ma se il marito ha usato correttamente il profilattico, non puo'aver preso la candida da lei. I suoi sintomi post-coitali vanno indagati altrove.

Se la candida ce l'ha lei, silente (e' un commensale, si moltiplica in carenza della flora lattobacillare), ma i problemi si sente lui, dopo il rapporto, e' piu' probabile che abbia lui una prostatite di vecchia data.

Se e' stato curato alla cieca senza tamponi uretrali o senza spermiocolture, e la cura non ha funzionato, non significa che l'ipotesi era sbagliato, ma che l'approccio e' stato affrettato.
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dopo
Utente
Utente
Grazie,
forse abbiamo sbagliato qualcosa nell'uso del profilattico, perché tutt'e due ci stiamo astenendo da rapporti sessuali, infatti lui manifesta i sintomi solo dopo avere avuto un rapporto con me, le spore possono attacarsi eventualmente alle mani? e così infettare le parti toccate?

In effetti a lui non hanno mai fatto esami specifici, ma si sono limitati a visitarlo esternamente senza tamponi o altro.

lei crede si debba far visitare da un Urologo, e io continuo la cura così com'é o mi consiglia di eseguire un tampone ora a metà cura.
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Quindi il marito non e' mai stato indagato, si sono solo limitati a constatare mediante ispezione visiva che non c'e' scolo uretrale, e non e' mai stato trattato. Dopodiche' a ogni rapporto, anche protetto (il dettaglio e' importante, ripetete la prova per conferma) gli brucia, gli duole e forse ha qualche perdita.

La candida non "si attacca alle mani", almeno a livello del contesto di cui parliamo. Il marito ha verosimilmente una infiammazione subacuta che normalmente e' silente ma si riacutizza dopo la stimolazione sessuale.

Si puo' immaginare un gedankexperiment in cui il marito ha rapporti con un'altra partner sicuramente priva di candida, se anche cosi' accusa ugualmente i sintomi, si avrebbe la certezza di dove sta il problema.

Comunque anche senza tali certezze, penso che sia ora di rivolgersi a un urologo o a un andrologo. Aggiungo che se non c'e' secrezione dal meato, il tampone uretrale trovera' poco, in questi casi o si fa il tampone dopo massaggio prostatico, oppure e' preferibile fare una o due spermiocolture (per batteri, funghi, micoplasmi, clamidie, trichomonas).




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dopo
Utente
Utente
GRAZIE ANCORA
spero però che il marito non debba o non abbia fatto l'esperimento che mi propone.
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Un gedankexperiment (= esperimento di pensiero) si svolge nella dimensione dell'immaginazione, cara al teorico. Il medico pratico e' invece abituato a fare valutazioni in presenza di informazioni incomplete, e rinnova l'invito all'accertamento colturale.