Vulvovaginite

buongiorno,
sono una ragazza di 21 anni, ed è da un pò più di un mese che ho un forte prurito irresistibile in sede vulvovaginale, dopo che grattavo mi veniva un forte bruciore, per cui mi sono imposta di cercare di non grattarmi più, ma a parte che il prurito non mi è passato mi sono anche comparsi (da circa dieci giorni) sintomi quali bruciore intenso alla minzione e a volte bisogno quasi irrefrenabile di urinare. Sempre dieci giorni fa ho fatto un tampone vaginale che è risultato negativo alla gardnerella vaginalis, ai streptococchi beta-emolitici e ai miceti lievitiformi (lattobacilli 1.000.000), nonostante questo il ginecologo da cui sono andata mi ha prescritto un ovulo intravaginale di ISOCONAZOLO NITRATO 600mg e la crema con lo stesso principio da mettere in zona pervaginale...sono passati tre giorni e non è minimamente cambiato nulla (sarà troppo presto?). Mi è sorto un dubbio: che si possa aver confuso un prurito all'uretra con un prurito vaginale (non interno, ma solo a livello vulvare) essendo i due orifizi vicini? è possibile? che magari avevo prurito all'uretra che poi si è infettata perchè ho grattato e ho scambiato tutto per qualcosa di vaginale? non so più cosa fare e non resisto più, è tutto arrossato e io sono diventata insofferente perchè questo problema mi penalizza le giornate. Assumo anche la pillola contacettiva a basso dosaggio ed ho un solo partner sessuale (durante i rapporti non ho nessun tipo di ulteriore dolore).
Vi ringrazio molto se poteste darmi qualche consiglio su come procedere a questo punto, se continuare a pensare che sia un problema vaginale oppure prendere in considerazione che possa essere qualcosa du uretrale?..(sperando di avervi dato sufficienti informazioni)
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Cara amica credo importante riferire cosa Le ha diagnosticato il Collega che l'ha visitata.
Personalmente credo di sia trattato dapprima di una semplice vulvite che si sia, poi, colmplicata con una uretrite, cosa estremamente frequente e non particolarmente pericolosa.
Altro non si può dire, dal momento che manca, com'è ovvio, il riscontro de visu dello stato dell'area interessata.
Se, però, la terapia impostata non ha sortito l'effetto desiderato, potrà nuovamente interpellare il Collega mettendolo al corrente dell'esito non particoalrmente felice della cura praticata.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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