Vestibolite vulvare

Buonasera,
circa un anno e mezzo fa (giugno 2019) ho iniziato una relazione con il mio ragazzo attuale.
Dopo circa un mese e mezzo ho iniziato ad avere forte prurito e bruciore vaginale con perdite.
Dopo una visita ginecologica è stato escluso che si trattasse di candida e mi è stato prescritto Travocort per una settimana.
I fastidi tuttavia sono continuati in maniera molto intensa e un mesetto dopo, da un altro ginecologo, mi è stata data una cura per la candida.

Da qui in poi si sono susseguiti continui tamponi ai quali veniva riscontrata sempre un'infezione da e.
coli ed enterococco faecalis, associata a candida o alternati.
Unitamente si sono susseguite cure per la candida ma sopratutto cicli continui di ciproxin e augmentin.
Ad un certo punto ho iniziato a rendermi conto, durante i rapporti sessuali, che avvertivo dolore ma in un punto specifico e, osservando con uno specchietto, mi sono accorta che c'era una piccola parte arrossata a sinistra del vestibolo e che toccando era proprio quello il punto che mi faceva male.
Tornata dal ginecologo ho dunque fatto presente questa cosa ma mi è stato detto che lui "non vedeva niente".


Ho continuato così quindi fino a settembre in cui ho cambiato ginecologo.
Dopo un paio di visite, accertato che non vi fosse alcuna infezione in corso, mi è stata diagnosticata una lieve vestibolite vulvare, per la quale adesso sono in cura da poco meno di un mese con 2 bustine di pelvilen dual act, ala600 sod, solgar pesce light, 3 gocce di laroxyl e saginil gel da applicare localmente 2/3 volte al giorno.
Dopo appena una settimana dall'inizio della cura ho iniziato ad avere un netto miglioramento.
Tuttavia a ridosso del ciclo i sintomi sono nuovamente peggiorati, per poi calmarsi durante il periodo mestruale e reintensificarsi alla fine.


Adesso, ad una settimana dalla fine del ciclo, sento di nuovo un miglioramento rispetto a prima di iniziare la terapia, ma ho comunque più dolore rispetto ai benefici che ho avvertito dopo una settimana dall'inizio della terapia.

Vorrei capire se questo andamento altalenante sia da considerarsi normale e se si può definire un tempo in cui si risolverà questo problema.
Non un tempo esatto, ma vorrei capire almeno se si tratta di settimane, mesi, 1 anno, anni.

Dopo un anno e più passato così mi sento parecchio scoraggiata.


Vi ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità.
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.3k 1.4k 190
E' importante prima di tutto effettuare una diagnosi differenziale tra sindrome vulvo-vestibolare (vulviti irritative) e vulvodinia .La vulvodinia è legata ad un dolore neuropatico , caratterizzato da un'anormale percezione sensitiva , definita IPERALGESIA (spropositata accentuazione di uno stimolo doloroso) oppure dalla ALLODINIA ( percezione dolorosa di uno stimolo che normalmente non causa dolore).
soltanto dopo una corretta diagnosi , è possibile stabilire le modalità terapeutiche e i tempi.
Saluti

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor Blasi,

La Dottoressa che mi ha attualmente in cura e che mi ha prescritto la terapia sopra riportata è specializzata nella cura della vulvodinia. Lei mi ha riportato appunto come diagnosi "vestibolite", a seguito di un test effettuato con una sorta di bastoncino di cotone con il quale è andata a toccare vari punti.
Ma cosa si intende quindi per sindrome vulvo-vestibolare?
Vulvodinia

La vulvodinia è una patologie che colpisce la vulva, si manifesta con costante bruciore, secchezza e sintomi dolorosi che compromettono la vita sessuale.

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