Acufeni e bite: correlazione?

Attualmente ho acufeni da circa alcuni mesi.

Ho notato che quando tolgo il bite che porto da due anni per problemi mandibola in blocco, togliendolo sento orecchio ovattato
Da qui iniziato acufeni.

È quindi il bite che non funziona più?
?

Il fischio che sento assomiglia a un brusio di una vecchia televisione che non funziona più e comincia ad angosciarmi
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 7k 221
Gentile Paziente, a mio parere, un problema occlusale e posturale si manifesta nelle 24 ore e, a mio parere, va trattato nelle 24 ore, con il compromesso di poterlo togliere durante i pasti.
Le faccio notare che , se un problema articolare riguardasse la spalla o il gomito anzichè l'ATM , queste articolazioni verrebbero anche ingessate, e le osservazioni del paziente sulla scomodità di dover portare il gesso h24 lascerebbero il medico del tutto indifferente, giustamente.
Così, a mio parere , deve essere anche per l'ATM.
Per qual motivo una malocclusione, tolto il bite al mattino, ma anche rimosso dopo mesi, non dovrebbe tornare ad essere quella di prima? Il togli e metti oltretutto perpetua il disagio, che deve essere solo iniziale.
Ovviamente la conformazione del bite deve consentire una normale vita lavorativa e di relazione: solitamente il paziente, successivamente ai primi giorni, non si accorge più nemmeno di portarlo, e se se lo scorda, torna di corsa a casa a riprenderselo, perché ne sente la sgradevole mancanza.
Personalmente , se il paziente non accetta questo iniziale sacrificio, preferisco rinunciare al caso, perché per un professionista un insuccesso "costa" quanto al paziente, perché incide sulla sua credibilità professionale.
Liberi tutti di fare diversamente: la Gnatologia è un campo alquanto fumoso, con ampia variabilità di comportamenti nei vari gnatologi: l'importante è il risultato: se con il solo trattamento notturno, va tutto bene non lo si cambi.
L, l’acufene è un problema che, quando insorge , viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che passi da solo .
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo va sottolineato che l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
Si deve prendere in considerazione la possibilità che compaiano anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e si valuterà la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza. In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma) alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio e, leggendo gli articoli linkati qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/9059-quale-bite-scegliere-per-quante-ore-giorno-per-quanto-tempo.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Buongiorno Dottori
Effettuato visita otorino il quale mi ha prescritto esami audiologici .
E ecocolor doppler
Continuo ad avere dolore nel momento che mi tolgo il bite .
Rimango perplessa che nulla mi provochi gli acufeni .
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 7k 221
"Ho notato che quando tolgo il bite che porto da due anni per problemi mandibola in blocco, togliendolo sento orecchio ovattato....Continuo ad avere dolore nel momento che mi tolgo il bite .
Rimango perplessa che nulla mi provochi gli acufeni": a me sembra invece molto logico.
A mio parere, un problema occlusale e posturale si manifesta nelle 24 ore e, a mio parere, va trattato nelle 24 ore, con il compromesso di poterlo togliere durante i pasti.
Le faccio notare che , se un problema articolare riguardasse la spalla o il gomito anzichè l'ATM , queste articolazioni verrebbero anche ingessate, e le osservazioni del paziente sulla scomodità di dover portare il gesso h24 lascerebbero il medico del tutto indifferente, giustamente.
Così, a mio parere , deve essere anche per l'ATM.
Per qual motivo una malocclusione, tolto il bite al mattino, ma anche rimosso dopo mesi, non dovrebbe tornare ad essere quella di prima? Il togli e metti oltretutto perpetua il disagio, che deve essere solo iniziale.
Ovviamente la conformazione del bite deve consentire una normale vita lavorativa e di relazione: solitamente il paziente, successivamente ai primi giorni, non si accorge più nemmeno di portarlo, e se se lo scorda, torna di corsa a casa a riprenderselo, perché ne sente la sgradevole mancanza.
Personalmente , se il paziente non accetta questo iniziale sacrificio, preferisco rinunciare al caso, perché per un professionista un insuccesso "costa" quanto al paziente, perché incide sulla sua credibilità professionale.
Liberi tutti di fare diversamente: la Gnatologia è un campo alquanto fumoso, con ampia variabilità di comportamenti nei vari gnatologi: l'importante è il risultato: se con il solo trattamento notturno, va tutto bene (ma nel suo caso non mi pare) non lo si cambi. Una curiosità : quanto durerà la terapia con bite che le è stata prescritta? E dopo?
Poichè è di Parma le suggerisco di rivolgersi al Prof Vincenti del Policlinico, molto competente.
Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Sono tornata dal gnatologo mi ha fatto una revisione al bite.
Poi tutto a posto.
Non sentivo più nemmeno gli acufeni .
Dopo una settimana come mi tolgo il bite di nuovo dolore al massetere e scrocchio di mandibola.
Io ormai ho il terrore a togliermelo .
O il bite non è fatto bene ...
Mi rivolgerò al Dott.che indica lei
Cordiali Saluti Professore
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 7k 221
Gli porti i miei saluti. Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Acufeni

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