Il resto sto abbastanza bene, ma sono molto provata psicologicamente

Gentili medici, nel periodo natalizio ho avuto una tonsillite con febbre oltre i 38 gradi, placche, e rigonfiamento dei linfonodi del collo (il primo mi era comparso all'improvviso circa 15 giorni prima). Il medico curante mi ha prescritto iniezioni di penicillina e nel giro di una settimana la fase acuta è passata. I linfonodi però anche se un pò si erano ridimensionati, ancora erano palpabili. Mi sono rivolta ad un otorino il quale mi ha detto che non c'era da preoccuparsi, i linfonodi si sarebbero "sgonfiati" da sè, mi ha prescritto tre giorni di antinfiammatorio e degli integratori alimentari per rafforzare le difese immunitarie. Poichè a distanza di circa 20 giorni i linfonodi non erano scomparsi ho deciso di fare le analisi al sangue. Sono risultata positiva al test della mononucleosi, per il resto (emocromo, VES, PCR, e ormoni tiroidei) era tutto nella norma ( ha visto il risultato il direttore del laboratorio di analisi dell'ospedale dove le ho fatte). Io tuttavia sono molto preoccupata, perchè ho letto in questo forum che questo virus responsabile della mononucleosi è terribile, che una volta entrato nell'organismo può provocare ulteriori danni, inoltre ho ancora questi linfonodi palpabili, qualche fitta all'inguine e sotto le ascelle, per il resto sto abbastanza bene, ma sono molto provata psicologicamente da questa situazione che mi trascino ormai da un mese e mezzo. Voi cosa mi consigliate? Dovrei fare ulteriori esami? Rivolgermi ad un infettivologo? Ci sono delle cure per " estirpare" radicalmente il virus
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Gentile Signora,

la mononucleosi e' una malattia infettiva provocata dal virus Epstein Barr e puo' colpire soggetti di tutte le eta', ma con una predilezione per i giovani adulti.
La guarigione avviene in circa 2-4 settimane ma la convalescenza puo' essere piuttosto prolungata ed i linfonodi possono permanere ingranditi per un tempo piu' lungo; comunque ritengo che nel suo caso, visto che le analisi del sangue erano tutte nella norma, non si debba preoccupare ma avere pazienza visti i tempi lunghi di convalescenza della malattia. Desidero tranquillizzarla anche sul fatto che,una volta superata la malattia, non sussistono ulteriori problemi di sorta.

Cordiali saluti

Dr. A. Baraldi

Un saluto

A. Baraldi

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore, grazie per la sua risposta. Volevo disturbarla ancora per avere un ulteriore chiarimento. Lei mi ha scritto che i linfonodi possono rimanere gonfi per un tempo più lungo; le chiedo: Ma quanto tempo?
Il primo linfonodo che ho palpato (era comparso 15 goirni prima della fase acuta della malattia) ce l'ho da due mesi e ha le dimensioni di un chicco di caffè; gli altri (che tengo a precisare sono piccoli) risalgono alla manifestazione della malattia cioè un mese e mezzo fa. Fin tanto che non scompaiono del tutto io non sto tranquilla. A suo avviso dovrei fare qualche ulteriore accertamento o prendere farmaci specifici?
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Gentile Signora,

non possiamo quantizzare precisamente il tempo necessario affinche' i linfonodi ritornino alle dimensioni normali, poiche' ogni individuo puo' avere tempi di risposta differenti in relazione allo stato immunologico della persona, ma nel giro di due tre mesi si dovrebbe avere una totale risoluzione. Riguardo ad eventuali ulteriori analisi, se non l'ha gia' fatto, controlli i valori degli anticorpi relativi sia agli antigeni virali capsidici ( VCA )
sia di tipo Ig M che Ig G, che quelli che quelli di tipo diffuso( EA R; EA D ). Se il Suo medico di famiglia ritiene che Lei abbia superato la malattia, non si preoccupi ulteriormente e riprenda tranquillamente la Sua vita regolare.

Saluti
[#4]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Sarebbe oportuno che indicasse gli esami eseguiti, con I valori di riferimento del laboratorio che li ha eseguiti. Sono risultata positiva al test della mononucleosi, per il resto (emocromo, VES, PCR, e ormoni tiroidei) era tutto nella norma.
Lei potrebbe aver avuto una riacutizzazione della mononucleosi, “(il primo mi era comparso all'improvviso circa 15 giorni prima)”. presentata la malattia, molto tempo prima, passata inosservata; la mononucleosi, come sintomatologia, sembra una tonsillite, faringite, laringite, con alcune differenze, che solitamente, non vengono cercate, soltanto nel caso di una permanenza dei sintomi, vengono eseguiti gli esami, e non sempre. Il virus rimane in forma latente in quei linfonodi “rigonfiati”, si riattiva periodicamente, producendo “tonsillite con febbre oltre i 38 gradi, placche, e rigonfiamento dei linfonodi del collo” ed ha la capacità di innescare patologie importanti, che lentamente si verificheranno successivamente, nella fase di latenza, l’organismo segnala la presenza del virus, che lo sta alterando con sintomi vaghi e aspecifici, che vanno attentamente analizzati, ed indirizzati verso una diagnosi precisa, in modo da prevenire le malattie ben conosciute, di cui lui ne è il responsabile.
“I linfonodi però anche se un pò si erano ridimensionati, ancora erano palpabili. ho ancora questi linfonodi palpabili, qualche fitta all'inguine e sotto le ascelle,” Quei linfonodi, non si sgonfiano da soli, nel loro interno alberga il virus.
Il virus,conoscendo le sue caratteristiche, va sempre portato via, per eseguire questo lavoro, occorre evidenziarlo, calcolare esattamente la quantità, monitorizzarlo, stabilire quali altri agenti patogeni ha fatto entrare, analizzare lo stato del sistema immunitario, seguire la sua eliminazione, essere sicuro della sua eliminazione.
I linfonodi si sgonfieranno quando il virus e chi lo accompagna, saranno eliminati dall’organismo.

Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it
[#5]
Utente
Utente
Gentile dottor Moschini la ringrazio per la risposta, è ovvio che il lavoro di cui lei parla (sdradicare il virus dall'organismo) non può essere fatto via e-mail, le chiedo se cortesemente mi potrebbe indicare a quale tipo di specialista dovrei rivolgermi, perchè il mio medico curante (mi dispiace dirlo) è incompetente, sono stata io a chiedergli di farmi eseguire almeno gli esami più importanti di cui riporto i valori mettendo tra parentesi i valori di riferimento del laboratorio: VES 10 (fino a 10); PCR 1,00 (fino a 5,00); Monotest Ig G PRESENTI (+++) IgM PRESENTI (++-); TSH 0,69mIU/ml (Min. 0,27 Max 4,20); FT4 1,37 ng/dL (0,93 1,71); Ft3 5,28 pmol/I (3,95 6,80); A-TG <10,00 IU/ml (0 115) A-TPO 10,33 IU/mL (0 34).Emocromo: WBC 4.9; RBC 4.61; PLT 308; NE% 49.4; LY 40.3; MO% 8.6; EO% 1.4; BA% 0.3; NE 2.4; LY 2.0; HGB 13.9; HCT 40.3.
Volevo inoltre specificare meglio il decorso della malattia. Agli inizi di dicembre una mattina ho notato il primo linfonodo ingrossato senza altri sintomi. Dopo 15 giorni ho avuto la fase acuta della tonsillite con febbre, placche, dolori articolari e comparsa di altri linfonodi nel collo. Poi la febbre è passata dopo tre quattro giorni anche le placche, sono rimasti questi linfonodi del collo ( che si erano ridimensionati) ancora palpabili. Non ho più avuto febbre da allora perchè la misuro due tre volte al giorno. Questa situazione è per me motivo di grandissimo stress psicologico, è da due mesi che vivo nell'incubo e nella paura di avere qualcosa di grave.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Gentile Signora,

se tutte le analisi effettuate e la visita medica non hanno evidenziato situazioni anomale nel decorso post mononucleosi e se il sistema immunitario risponde in modo corretto al virus, ritengo non debba preoccuparsi poiche', come ho avuto modo di dirle, anche i linfonodi nel tempo ritorneranno alle normali dimensioni. Durante la malattia vi puo' essere una depressione dell'immunita' cellulare globale ma questa ritorna alla norma dopo la guarigione e solo la compromissione del sistema immunologico,conseguente a somministrazioni di farmaci immunosoppressivi o malattie che comportano una depressione della risposta immunitaria come l'AIDS , potrebbe eventualmente portare ad una riattivazione di quelle eventuali particelle virali residue presenti nel linfociti B. Ripeto e concludo: se le analisi sono tutte normali e alla visita non si riscontrano alterazioni di sorta, si puo' considerare superata la malattia.

Un saluto
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
VES 10 (fino a 10); limite alto della norma, indica una infezione ancora presente.
Monotest Ig G PRESENTI (+++) IgM PRESENTI (++-); chiaramente, il virus è ancora presente nel suo organismo, è lui che alberga in quei linfonodi nel collo, caratteristici della mononucleosi.
TSH 0,69mIU/ml (Min. 0,27 Max 4,20); tendente verso il minimo, indica alterazione degli ormoni tiroidei.
FT4 1,37 ng/dL (0,93 1,71); tendente verso il limite massimo, indica una produzione maggiore di questo ormone.
Queste sono minime variazioni, ma la loro attenta osservazione, considerando che il virus di Epstein Barr, può innescare le tiroiditi, attraverso il meccanismo del mimetismo molecolare, la sua eliminazione immediata, può evitare la loro insorgenza. Ragiono sempre in termini preventivi, avendo la possibilità di eradicare il virus dall’organismo, prima che crei guai futuri, come ben descritto in letteratura internazionale.
L’intervento precoce, facilita la sua eliminazione, altrimenti sarà sempre più difficile, per questo, appena individuato, applico la terapia per la sua rimozione.

Saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337

Mi permetto di tornare sull'argomento un'ultima e conclusiva volta:
se un individuo dopo aver avuto una mononucleosi facendo le visite e successive analisi riscontra valori che RIENTRANO nel range di normalita' ed anche il titolo anticorpale per quanto riguarda le IgM ( anticorpi della fase acuta ) si normalizza e permangono solo le IgG che sono la cosiddetta memoria immunitaria e non vi sono complicazioni di sorta, che d'altra parte comparirebbero precocemente, ebbene questa persona si puo' considerare guarita. La mononucleosi e' una malattia molto diffusa e la stragrande maggioranza delle persone che ne sono state affette e' guarita perfettamente SENZA ALCUN PROBLEMA. Chi pratica la medicina tradizionale sa perfettamente che quanto sopra e' riportato dalla letteratura internazionale e riconosciuto.

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Utente
Utente
Dottor Baraldi, le chiedo scusa se sollecito un ulteriore suo parere, ma non riesco a capire una cosa: come ho già riportato sopra, l'esito del monotest era Ig G (+++), IgM (++-), questo significa che nel momento in cui ho eseguito il test (23 gennaio) io avevo ancora in atto la malattia? Se sì, allora come mai il valore della PCR, che mi pare indichi la presenza di agenti infettivi, era normale (1,00 mg/l valore di riferimento fino a 5,00)? E anche i globuli bianchi erano normali? Forse queste analisi non sono state fatte bene, è meglio che le rifaccia? Il mio medico dice che se ho ancora dubbi mi posso rivolgere ad un infettivologo. E credo che sia la cosa migliore perchè vivo in uno stato d'ansia perenne pensando sempre a questi linfonodi e credo che questo stato d'animo non giovi molto al mio sistema immunitario.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Gentile Signora,

rispondo alla sua domanda dicendole che piu'che il monotest sarebbe opportuno effettuare come da me gia' detto in precedente risposta i tests di VCA ( antigeni virali capsidici sia di tipo Ig G che Ig M ) e i tests di tipo diffuso ( EA R ; EA D ). Questi sono tests maggiormente specifici e sensibili rispetto al semplice monotest.
Se queste analisi insieme ad emocromo, transaminasi, VES, PCR e naturalmente ad una visita effettuata anche rivolgendosi ad un infettivologo, danno tutte esito negativo, ritengo, come da me precedentemente detto, che lei abbia superato la malattia e non debba preoccuparsi ulteriormente anche in relazione ad un eventuale piccolo ingrossamento residuo di qualche linfonodo, poiche' anche questo si risolvera' nel tempo. La mononucleosi non e' una malattia rara e nel mondo e' molto diffusa soprattutto nell'eta' giovanile, ma la prognosi e' buona ed una volta superata non pone piu' problemi come e' riportato dalla letteratura internazionale. Conosco molte persone che hanno contratto la malattia da giovani ed oggi in eta' matura non hanno problemi di sorta.

Un caro saluto

A. Baraldi
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Il virus di Epstein Barr, è un virus particolarmente poco innoquo, ha la capacità di rimanere latente nelle cellule dell'organismo, soprattutto i linfociti, creando una immunodeficienza; produce proteine adatte per non essere più individuato dal sistema immunitario, periodicamente si riattiva, creando progressivamente, aggravamenti sempre maggiori.
Un esempio, già nel 1988 si sapeva che è il responsabile della sindrome da stanchezza cronica, fibromialgia.
Come può vedere qualche problema è in grado di produrlo, questo è solamente uno:

1: J Virol Methods. 1988 Sep;21(1-4):3-10. Links
Chronic fatigue syndromes: relationship to chronic viral infections.

* Komaroff AL.

Department of Medicine, Brigham and Women's Hospital, Harvard Medical School, Boston, MA.

Chronic fatigue syndrome (CFS) is a newly-recognized clinical entity characterized by chronic, debilitating fatigue lasting longer than six months. Common associated findings are chronic and recurrent fever, pharyngitis, myalgias, adenopathy, arthralgias, difficulties in cognition and disorders of mood. In the majority of patients, the illness starts suddenly with an acute, 'flu-like' illness. The following abnormalities are seen with some frequency although none are seen in all patients: lymphocytosis, atypical lymphocytosis, monocytosis, elevation of hepatocellular enzymes, low levels of antinuclear antibodies, low levels of immune complexes. Clinical and serologic studies suggest an association of CFS with all of the human herpesviruses, particularly Epstein-Barr virus (EBV) and the recently-discovered human B-lymphotropic virus (HBLV) or human herpesvirus-6; neither EBV nor HBLV has yet been shown to play a causal role in the illness.

Saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it




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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Riporto testualmente e traduco:
"neither EBV nor HBLV has yet been shown to play a causal role in the illness": "nè EBV nè HBLV ha mostrato ancora di svolgere un ruolo causale nella malattia" .

Saluti

Arduino Baraldi
[#13]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Sento parlare molto in questo sito della CFS ( Sindrome stanchezza cronica ) come provocata dal virus EBV della mononucleosi. A tutt'oggi la causa o le cause certe della sindrome sono ancora sconosciute, le ipotesi riguardano la sfera infettivologica, immunologica, neurologica e tossicologica. Molti scienziati in tutto il mondo stanno studiando questa patologia ed uno di questi e' il Prof Tirelli presso il Centro RIferimento Oncologico di Aviano ed esiste anche un'associazione da lui diretta che ha un proprio sito internet per dare spiegazioni sulla malattia. La cosa importante in questo sito e' fare corretta informazione e non dare notizie fuorvianti e non corrette.

Grazie

Dr. A. Baraldi
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