I risultati sono ab hiv 1/2 valore 0,72

Buongiorno,vorrei fare una domanda di carattere generale che vedo dalle risposte già date può interessare diverse persone che hanno avuto lo stesso mio problema. Anch'io sono uno di quei donatori di sangue che è stato richiamato dal centro trasfusionale per ripetere l'esame dell'hiv. Inutile ripetere le conseguenze di una telefonata del genere. Io a causa di questo sono in cura da uno psicologo da un paio di mesi tanto è stato lo spavento e il trauma causatomi da questo evento. Al di là del fatto che nonostante la loro gentilezza, spesso i dottori dimenticano che i pazienti potrebbero non essere altrettanto preparati su determinati argomenti. Fin dall'inizio mi è stato detto di stare tranquillo e di continuare a fare la mia vita (ho 35 anni, sposato e con un bimbo). Comunque per farla corta e venire alla domanda faccio un rapido cenno alla mia situazione. Ripeto a distanza di una settimana le analisi che risultano essere identiche. Ab hiv 1/2 valore 1,01 (riferimento 0-0,99) con NAT hiv 1/2 negativi in ambedue le circostanze ed in più dopo il primo esame (quello che doveva essere la donazione) RIBA negativa hiv 1/2 negativo. Ripeto l'esame a 60 giorni AB hiv1/2 valore 0,75 (0-0,99) con NAT hiv 1/2 negativa e poi dopo 120 giorni mi accolgono di nuovo come donatore e i risultati sono Ab hiv 1/2 valore 0,72 e naturalmente NAT hiv 1/2 negativo. Mi hanno spiegato che specialmente e giustamente i test per le donazioni sono sensibilissimi e che altri test probabilmente non avrebbero dato questi valori. Mi dicevano anche che purtroppo hanno un'incidenza che oscilla fra il 2 e il 3 per cento di falsi positivi. La domanda è la seguente (i medici non hanno saputo o voluto rispondermi): cosa può influenzare un test degli anticorpi per l'hiv? Dall'ultima donazione erano passati 3 anni nei quali mi sono operato ad un ginocchio (nessuna trasfusione) ed avuto rapporti con mia moglie e un'altra donna (rapporto orale passivo) alle quali ho fatto effettuare negli stessi laboratori (sono entrambe donatrici) ad entrambe test risultati negativi. Ho fatto questa precisazione per arrivare alla mia domanda che si basa su ipotesi. Esistendo un periodo finestra dove leggo che comunque si può trasmettere l'infezione, potrei aver contratto il virus (gli anticorpi lo avrebbero dimostrato anche se poi si sono negativizzati) da una persona che a sua volta è risultata negativa?. In questo caso e vengo alla domanda finale, come si fa ad essere certi che il sangue donato non sia infetto? Mi risulta che nessuno abbia valori di anticorpi hiv pari a 0. Non vorrei insinuare nessun dubbio e nessuna paura a nessuno, ma quando un test può ritenersi definitivo? E anche sui tempi...io sono stato riammesso alla donazione dopo 4 mesi. Non si parla di 6 mesi per le direttive del Ministero della Salute? Se si riceve un risultato come il mio, appurato che sia realmente un falso positivo hiv, cosa si deve eventualmente ricercare? Mi scuso per la lunghezza e vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Gli attuali tests HIV hanno un'alta sensibilità e specificità ma come in tutti i tests possono esserci raramentre falsi positivi dati da una reattività crociata a proteine simili al virus ma NON VIRALI. In queste situazioni limite si ripete per conferma il test, come nel suo caso aggiungendo un test di ricerca proprio del virus ( NAT ). Riguardo i donatori , tutte le sacche di sangue sono sottoposte a test NAT e/o PCR, tests questi altamente sensibili e specifici, di ricerca delle particelle virali, quindi le sacche OGGI sono sicure. Le ricerche che si dovevano fare nel suo caso sono state fatte perchè lei ha ripetuto il test anticorpale e quello antigenico ( NAT ) risultati entrambi negativi. Il periodo finestra del virus è oggi di tre mesi, cioè l'organismo ci mette tre mesi circa a formare anticorpi rilevabili con i test. Il vecchio periodo di sei mesi era quando i tests non erano ancora così sensibili come gli attuali

Un saluto

A. Baraldi

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta e le chiedo, è giusto che a distanza di 2 mesi dal mio "falso positivo", quando Nat e A/b hiv sono risultati negativi mi sia stata data la possibilità di ritornare alla donazione? Fatta a distanza di circa 4 mesi e risultata naturalmente negativa? Mi avevano detto che servivano almeno 3 test risultati negativi prima di poter tornare a donare. Quali sono le motivazioni per poter derogare da questa regola. La ringrazio di nuovo anche se non potrà rispondermi dato che immagino siate tutti voi molto impegnati. Complimenti per il servizio. Buon lavoro.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Non conosco le motivazioni ma il suo era un reale caso di falsa positività suffragato da esami di ricerca antigene del tutto negativi; ritengo sia questo il motivo della riammissione alla donazione
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