Falsi positivi hiv non mi permettono di essere sereno nel fare il test

Buongiorno agli esimi medici.
Anni fa ho avuto una trasfusione di sangue prima di un intervento chirurgico. Inoltre sono stato sottoposto a 3 interventi chirurgici per colite ulcerosa.
Sono eterosessuale e ho una sessualità attiva ma ho sempre avuto rapporti protetti da profilattico, però ho cambiato partner più volte negli ultimi anni e sono anche andato con prostitute. Il preservativo non si è mai rotto ma in una circostanza si è sfilato mentre uscivo (dopo aver avuto l'orgasmo) e non ricordo se in tale circostanza il mio pene è entrato in contatto con mucosa vaginale (non credo ma non si sa mai); inoltre ho avuto dei rapporti eterosessuali orali senza preservativo sia attivi che passivi. Non ho mai fatto uso di droghe.
Non ho mai avuto sintomi che possano ricondurre all'HIV. Fino a qualche tempo fa sono sempre stato tranquillo da questo punto di vista ma in proiezione futura vorrei fare il test soprattutto perché a seguito della mia condotta sessuale particolarmente "libertina" vorrei dare sicurezze alla mia futura partner. Infatti da quando ho notato che sono bloccato negli approcci con le donne, e soprattutto vista l'abitudine al farlo "protetto" sono decisamente ansioso nel caso dovesse capitarmi l'opportunità di avere una nuova partner con cui farlo "liberamente" (senza precauzioni) sia per paura di ricevere un'infezione, sia di darla (visto che non ho fatto il test); quindi la mia conclusione è stata: facciamo il test, tanto non ho nulla di cui preoccuparmi.

Questo fino a quando ho letto delle esperienze di altrui persone, più i meccanismi con cui viene effettuato il test, soprattutto l'ELISA che dà luogo empiricamente a una moltitudine di falsi positivi soprattutto in persone con malattie autoimmuni come il sottoscritto. Lo stesso vale per il test Western Blot (anch'esso è difficile da interpretare, può essere indeterminato ma sempre a discrezione di chi fa l'analisi, che in sostanza vista la tua anamnesi e comportamento sessuale potrebbe tagliare corto e dire: sì sei affetto da HIV perché hai l'elisa positivo e hai avuto rapporti con prostitute), siccome sono convinto che questi test vengono parecchio influenzati nell'interpretazione dal comportamento sessuale (se sei gay o se ti droghi e sei positivo al test Elisa, allora hai l'hiv e devi subito curarti, se sei incinta e hai sempre avuto rapporti con un solo uomo allora sei sicuramente un falso positivo e non devi preoccuparti); anche il test qualitativo PCR/DNA non dirime i dubbi perché può dar luogo a falsi positivi, mentre quello quantitativo non è diagnostico perché l'HIV può esserti diagnosticata anche se la carica virale è inquantificabile.

Insomma, ho deciso di non fare il test, nonostante mi darebbe tranquillità, perché sono abbastanza convinto che ci sia troppo poca sicurezza e troppo rischio di falso positivo che mi rovinerebbe la vita. Nonostante ciò, mi piacerebbe poter dire di esser negativo e fare il test. Che ne pensate?
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
mi perdoni la franchezza, ma lei sta dicendo un mucchio di fesserie!
La verità è che ha paura di fare il test: non adduca risibili motivazioni.

Faccia un NAT test e risolva la quaestio.
O ha riserve anche su questi test?

Saluti.
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